Franco Piro: “L’impugnativa? Ineccepibile”

“L’ultima impugnativa del commissario dello Stato? Sotto il profilo formale è ineccepibile. E’ inutile girarci attorno: il parlamento siciliano non può pensare di continuare a prevedere spese sulla base di entrate aleatorie e, in alcuni casi, con passaggi illegittimi”.
Un parere ‘pesante’, quello espresso da Franco Piro, già parlamentare dell’Ars, ex assessore regionale al Bilancio e Finanze, profondo conoscitore non soltanto del bilancio regionale, ma anche dei meccanismi che, di solito, vengono messi in atto per ì’addobbare’ un conto economico ‘qualunque esso sia’.

– Una bella ‘botta’, quella assestata dal commissario dello Stato al governo e all’Assemblea regionale siciiana…

“Ineccepibile, lo ripeto. Come si fa a finanziare i credito d’imposta – 70 milioni di euro – con il fondo accantonato e indisponibile. Era tempo che il commissario intervenisse. Non è la prima volta che all’Ars si inventano coperture aleatorie e improvvisate. Questo, peraltro, ha creato grandi problemi”.

– Cioè?

“Gli enormi disavanzi del bilancio regionale sono il frutto di queste coperture fantasiose”.

– A quanto ammonta il disavanzo del bilancio regionale?

“Quello che appare o quello vero?”.

Quello vero, ovviamente.

“Il disavanzo vero dovrebbe essere intorno ai 3 miliardi e mezzo, 4 miliardi di euro. Ed è in crescita”.

– Si riferisce alla manovra nazionale.

“Ovviamente. Da Roma arriva una ‘botta’ da 1,5 miliardi di euro o giù di lì”.

– La reggono ‘sta cosa? Glielo chiediamo perché noi ipotizzamo lo scioglimento anticipato dell’Ars.

– “Non credo allo scioglimento anticipato dell’Ars. Che, in ogni caso, non dovrebbe verificarsi prima di giugno”.

– Insomma, i presidente Lombardo e l’assessore Armao li trovano o no i soldi per fare ‘sto bilancio 2012?

“Se pensano di risolvere il problerma abbassando la quota di partecipazione alle spese sanitarie della Regione dal 49 e passa per cento al 42 e rotti per cento si sbagliano. Ammesso che Roma dica sì, prendono circa 600 milioni di euro. Una cifra che non basterebbe a coprire il disavanzo”.

– Che dovrebbero fare?

“Forse sarebbe più giusto chiedersi che avrebbero dovuto fare, dal momento che gli accorgmenti avrebbero dovuto essere adottati almeno lo scorso anno”.

– Lombardo e Armao vorrebbero le accise sulla raffinazione dei carburanti…

“Altra battaglia persa. L’Italia ha convinto l’Europa con un piano di rientro credibile. Se Roma – e mi sembra assai improbabile – dovesse cedere le accise alla Sicilia, dovrebbe rcontrattare il proprio piano di rientro con l’Europa. La cosa non mi sembra credibile”.

– E allora?

“La Regione deve mettere in campo a un piano di rientro credibile. Indicando non soltanto le risorse da chiedere a Roma, ma anche a cosa intende rinunciare”.

– Tutto sommato, se non ricordamo male, quello che fece il governo regionale Capodicasa nel 1999, quando lei ricopriva l’incarico di assessore a Bilancio.

“Grosso modo sì. Anche se, oggi, credo che la Regione siciliana, per risultare credibile, dovrebbe mettere in campo qualche sacrificio in più”.

– Per esempio?

“Rivedendo molte cose. A cominciare dalla filosofia secondo la quale, per creare occupazione, basta gonfiare l’organico della pubblica amministrazione”.

– Così torniamo all’impugnativa…

“Già”.

 

 

Giulio Ambrosetti

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