«Forte presenza dello Stato? Solo una prova di forza» Non solo arresti. Allo Zen servono soprattutto diritti

«Chi aprirà il giornale domani o chi l’ha già aperto in queste ore leggerà di due arresti allo Zen». Inizia così il video che Mariangela Di Gangi, presidente del Laboratorio Zen Insieme, ha trasmesso attraverso la pagina Facebook dell’associazione, concedendosi una riflessione a cuore aperto sul modo di presentare e anche di commentare l’operazione avvenuta questa mattina nel quartiere. Che ha portato in manette due uomini con l’accusa di tentato omicidio. «Quello che ci colpisce – prosegue Di Gangi, alludendo a chi, come lei, opera in un territorio che conosce ormai bene -, è la frase con cui oggi un’operazione che dispiegava cento uomini, un elicottero e le unità cinofile definiva tutto questo “una forte presenza dello Stato in via preventiva e repressiva in uno dei quartieri più complicati della città“. Lo sappiamo anche noi che lo è. Questo ci offre il pretesto per ribadire delle cose banali, ovvie, che però a quanto pare ancora serve dire».

«Una forte presenza dello Stato in quartiere come questo – prosegue – vuol dire scuole aperte, vuol dire bonificare, espropriare, rendere fruibili e prendersi cura delle tante, troppe aree ancora degradate e lasciate in mano all’immondizia. Una forte presenza dello Stato in quartiere come questo vuol dire avere mezzi di trasporto efficienti ed efficaci, e fruibili anche questi. Una forte presenza dello Stato in quartiere come questo vuol dire assegnare le case che le persone abitano, significa certezza, ad esempio dei fondi destinati ai servizi e alle persone – che scarseggiano -, sia quelli destinati alle periferie di cui si è tanto, troppo parlato e di cui non si sa che fine abbiano fatto», dice la presidente.

«Una forte presenza dello Stato in quartiere come questo vuol dire garantire non solo un uguale atteggiamento dal punto di vista giudiziario e repressivo, ma garantire anche uguali diritti a partire dalla carta d’identità – aggiunge ancora -, che qui sembra diventata un privilegio e non un diritto elementare quale dovrebbe essere. Una forte presenza dello Stato in un quartiere come questo scopriamo, quindi, che ancora una volta oggi significa cento uomini, un elicottero, l’unità cinofila e un dispiegamento di forze tali che ha portato a degli arresti che evidentemente andavano fatti. Però, per quanto ci riguarda, quello che oggi è Stato in realtà non è Stato, è stata una prova di forza e non “una forte presenza dello Stato”».

Silvia Buffa

Recent Posts

Tangenziale di Catania, morta una persona nello scontro tra un’autocisterna e un furgone

Detriti ovunque e un furgone totalmente distrutto. A terra il corpo senza vita di una…

6 ore ago

Incidente sulla tangenziale di Catania, scontro autocisterna-furgone. Una persona è deceduta

Un grave incidente stradale si è verificato intorno alle 19 lungo la tangenziale di Catania…

8 ore ago

Bimbo di 10 mesi cade dalla culla. Elisoccorso non riesce ad atterrare a Palermo

Un bimbo di dieci mesi è caduto dalla culla a casa e i medici della…

8 ore ago

Maltempo, continua l’allerta meteo in Sicilia. Oggi cinquanta interventi dei vigili del fuoco tra Palermo e provincia

La Protezione civile regionale ha diffuso un avviso per il rischio meteo-idrogeologico e idraulico in Sicilia,…

8 ore ago

Peculato, prescritto e assolto l’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè

I giudici del tribunale di Palermo, presieduti da Franco Messina, hanno dichiarato prescritta l'accusa di peculato nei confronti…

10 ore ago

Chiusa la palestra di Valeria Grasso: l’imprenditrice antimafia occupava il bene confiscato senza averne titolo

La peculiarità della storia è che non è qualcosa di statico, ma cambia, si evolve,…

10 ore ago