Formazione, una proposta per i lavoratori

da Alessandro Lazzano
presidente del’Unione lavoratori liberi della formazione peofessionale
riceviamo e volentieri pubblichiamo

Unione Lavoratori Liberi F.P., riunitosi in assemblea regionale per formulare la seguente proposta, ritiene opportuno formalizzare questa idea come soluzione alla problematica del personale della formazione professionale, incluso nell’albo/elenco ad esaurimento ex art. 14 della legge regionale n. 24/76 e D.A. n. 5074/2010, quindi assunto entro il 31 dicembre 2008 dagli enti di formazione di cui all’art. 4 della legge regionale n. 24/76, ma escluso dal Piano delle attività formative 2012-2014.

Unione Lavoratori Liberi F.P. rileva, in primis, che al personale, che rientra nelle tutele della legge regionale del 6 marzo 1976 n. 24; della legge regionale del 1 settembre 1993 n. 25; della legge regionale del 23 dicembre 2002 n. 23; della legge regionale del 16 aprile 2003 n. 4; e della legge regionale del 7 giugno 2011 n. 10, devono essere garantiti i livelli occupazionali e retributivi.

In secondo luogo, è ormai certo che tanti lavoratori appartenenti ad enti di formazione, con procedura avviata di revoca dell’accreditamento ex art. 10 l.r. 24/76, e quelli appartenenti agli enti di formazione che saranno esclusi dal finanziamento del nuovo piano triennale della formazione professionale, ex Avviso n. 20/2011 a valere sui fondi Po Fse, si troveranno esclusi dalle attività formative per il triennio.

Ciò premesso, Unione Lavoratori Liberi F.P. chiede di attivare tutti gli strumenti normativi a disposizione dell’amministrazione regionale per la salvaguardia dell’occupazione dei lavoratori del settore della formazione professionale. In particolare, in attuazione delle leggi generali suindicate, il Governo Regionale aveva posto una norma di indirizzo nella Deliberazione di Giunta Regionale n. 350 del 4 ottobre 2010, in cui si dispone al punto 4 (pag. 7) che: “… il personale che risulterà in esubero potrà essere utilizzato nelle istituzioni scolastiche e universitarie, nei servizi per l’impiego, o presso altra amministrazione o istituzione, che dovesse farne richiesta, con modalità o procedure che saranno individuate con le parti sociali e le strutture interessate; … l’utilizzo del personale presso le strutture ospitanti che fruiscono delle prestazioni sarà regolato da appositi provvedimenti del Dipartimento Regionale dell’Istruzione e della Formazione Professionale, a seguito di approvazione di progetti triennali, rinnovabili per un ulteriore triennio, programmati di concerto con le parti sociali, enti attuatori e soggetti beneficiari del servizio (Istituzioni Scolastiche Universitarie, CPI, altre amministrazioni e/o istituzioni che ne facessero richiesta);…”.

Quindi, in claris verbis, si dispone che si debbono predisporre dei progetti di riqualificazione e ricollocazione preventivamente concordati con le parti sociali. Già esiste, anche, l’Accordo Sindacale del 17 giugno 2009 con il quale si concorda al punto 5 di impegnare per un triennio rinnovabile per un ulteriore triennio: “… il personale risultante in esubero rispetto alla programmazione del piano regionale dell’offerta formativa (legge regionale 16 aprile 2003, n. 4) e/o per il quale sia stata attivata la procedura ex legge 223/91;”.

Ancora all’uopo esiste in Parlamento Regionale il Disegno di Legge dell’On. Salvino Caputo presentato nella seduta n. 711 del 20.04.2011, che potrebbe fornire un valido supporto materiale alla problematica evidenziata.

Infine, con tale personale qualificato e specializzato si potranno utilizzare i fondi Por Fse – Asse II Occupabilità, Obiettivo Specifico IID ed Asse IV Obiettivo Specifico H. Poiché l’Asse II Occupabilità costituisce lo strumento attraverso cui attuare la priorità strategica 2 del POR – Promuovere e sostenere la crescita e il consolidamento occupazionale e rafforzare le pari opportunità di genere nell’accesso al lavoro, nelle differenze retributive e nello sviluppo di carriera e professionale. Il suo intervento mira a perseguire una sostanziale crescita dei tassi di attività e di occupazione, e contrastare la disoccupazione dei giovani e di lavoratrici/lavoratori che rischiano la deriva verso la disoccupazione di lunga durata o che già si trovano in tale situazione.

Nell’ambito dell’Asse IV si prevedono azioni per la riforma dei sistemi dell’istruzione, formazione e lavoro, anche finalizzate al potenziamento del partenariato istituzionale del sistema scolastico con altri sistemi, al miglioramento ed aggiornamento del sistema regionale di accreditamento e di certificazione delle competenze. A ciò dovrà essere strettamente collegata la realizzazione di un adeguato sistema di valutazione regionale dell’istruzione/formazione (al fine di favorire l’adeguamento continuo dei profili formativi e la loro adattabilità al mercato del lavoro) e si opererà per integrare il sistema per l’orientamento scolastico, universitario e professionale, creare reti tra università, centri tecnologici di ricerca, mondo produttivo e istituzionale e consolidare il sistema regionale di formazione tecnica superiore.

 

Redazione

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