Formazione: tre ipotesi per rilanciare il settore. Ma cosa pensano i lavoratori?

Sul destino del settore della formazione professionale la parola ai lavoratori. Da domani la Commissione Bilancio e Finanze, dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) inizierà l’esame degli emendamenti, circa mille e seicento, presentati da tutti i gruppi parlamentari per la legge di stabilità (disegno di legge n.69) e il bilancio (disegno di legge n.68). Come si presenta la formazione professionale all’appuntamento?

Nelle scorse ore abbiamo registrato una certa confusione tra i lavoratori in merito alle notizie diffuse dalla stampa sulle ipotesi a confronto. Proviamo a chiarirne i contenuti. Precisiamo subito che Governo regionale e Ars hanno ipotizzato soluzioni contrapposte. I lavoratori cosa vogliono? Sono tre le soluzioni possibili in campo.

La prima è quella del Governo che propone il processo di riqualificazione, della durata di 6 o 7 mesi di tutto il personale del sistema formativo, riconoscendo un sussidio compreso tra 600 e 800 euro mensili; le somme verrebbero prelevate dal “Piano giovani”. Farebbe seguito, per il 2014, un nuovo bando pubblico dove impegnare il personale riqualificato con obiettivi, finalità, contenuti e tempi a oggi sconosciuti.

La seconda ipotesi è quella prospettata da una parte del Pd, dall’Udc, Pdl e Partito dei siciliani (Mpa), con la realizzazione della seconda annualità dell’Avviso 20/2011 che, seppur risolve il problema nell’immediato, abbisogna poi di soluzioni per garantire una prospettiva futura. Questa potrà definirsi solamente attraverso un dialogo costruttivo con il Governo di Rosario Crocetta.

Su questa ipotesi riferiamo quanto accaduto lo scorso 19 aprile. Dopo l’approvazione in Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars dell’emendamento presentato dal Pd, l’articolo 61, comma secondo, del disegno di legge n.69, è stato riscrittto. Vediamo come. “Gli interventi di cui al comma precedente sono in particolare destinati: a) Le somme di cui alla Priorità 3 “Formazione giovani” del Piano straordinario per il lavoro in Sicilia Opportunità Giovani, Allegato 9 all’aggiornamento II del Piano Azione Coesione – Fondi Comunitari per lo sviluppo del Sud, 11 maggio 2012 di cui alla delibera 96 del 3 agosto 2012 del Cipe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, serie generale n.273 del 22/11/2012, destinate ad attività di formazione professionale e di accompagnamento al lavoro, confluiscono nel capitolo 717914 del bilancio di previsione della Regione per l’anno 2013 per essere destinati al finanziamento della seconda annualità dell’Avviso 20 Percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana pubblicato sulla Gurs del 26/08/2011”.

La terza ipotesi è quella avanzata dal Movimento 5 stelle. La scorsa settimana, la Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars ha esitato un emendamento che prevede il rifinanziamento dell’articolo 4 della legge regionale n.24 del 6 marzo 1976 e l’allungamento della copertura giuridica, prevista dall’articolo 2 della legge regionale n.25 del 1 settembre 1993 al personale assunto dagli enti formativi a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2008.

La somma, appostata sul capitolo 717910, sarebbe pari a 150 milioni di euro. Dall’esame di quest’ultima ipotesi emerge con chiarezza che l’emendamento mira a raggiungere due obiettivi: il finanziamento della cosiddetta formazione di base o iniziale, che sarebbe erogata dagli Enti storici (esistenti alla data del 2001), e la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali, semmai estesi al 2008.

Adesso la parola ai lavoratori per far sentire la loro voce.

 

Giuseppe Messina

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