Formazione: Tavolo tecnico senza soldi per i lavoratori

Insediato il tavolo tecnico per l’emergenza nella formazione professionale. Si occuperà delle criticità dell’intera filiera formativa (Servizi formativi, Interventi formativi e Obbligo istruzione/formazione). A comporlo, due rappresentanti per ognuna delle associazioni degli enti formativi: Forma Sicilia, Cenfop, Assofor e Asef ed uno per ciascuno dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Snals.

Alla presenza del dirigente generale al Lavoro con l’interim della Istruzione e Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, sono state affrontate le prime emergenze. Anzitutto le comunicazioni rese ai presenti dal dirigente generale: in merito agli Avvisi 1 e 2 riguardanti gli Sportelli Multifunzionali e gli Sportelli Scuola, la copertura finanziaria dovrebbe essere garantita dall’avvio delle misure previste per i giovani dal “Piano Barca”. Inoltre dovrebbe essere pubblicato, nei prossimi giorni, il Decreto di finanziamento a valere sull’Avviso 5/2012 in favore dell’Ecap di Caltanissetta, Ente formativo inizialmente escluso, insieme a Irfap, Enaip e Geoinformatica, e poi riammesso al finanziamento pubblico, a seguito di ordinanza favorevole del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga).

Per gli altri Enti, ad oggi ancora fuori, l’amministrazione regionale è in attesa dei giudizi pendenti presso il secondo grado della giustizia amministrativa. Sulla Cassa integrazione guadagni in deroga per il 2012, la dottoressa Corsello ha confermato la copertura totale del fabbisogno finanziario. L’Inps potrà così procedere al pagamento anche delle istanze successive al 24 gennaio 2013. In dirittura d’arrivo, poi, una Circolare assessoriale che dovrebbe chiarire requisiti e modalità di reclutamento del personale, da parte degli Enti gestori, per le attività formative finanziate con l’Avviso 20/2011. La questione riguarda, nello specifico, il personale del Cefop.

I commissari straordinari hanno, di recente, richiamato il proprio personale nel frattempo impegnato presso altri Enti formativi. Decisione, quella del Cefop, che ha determinato il consequenziale svuotamento di parte del personale proprio in quegli Enti che avevano affidato ore lavorative con contratto a tempo determinato al personale inserito, nel rispetto di quanto previsto dall’Avviso. A muovere la questione sorta vi è il rispetto della cosiddetta premialità. Vediamo di cosa si tratta.

L’Avviso prevede una serie di indicatori da rispettare, ai fini del massimale di contributo riconoscibile. Nello specifico, l’indice 2.6 dell’Avviso prevede la sottoscrizione, da parte dell’Ente formativo, della “dichiarazione di impegno in caso di nuove assunzioni ad ampliare l’organico attingendo dall’elenco regionale qualora necessario”. Premialità oggi venuta meno in questi Enti formativi, per via del rientro di una parte dei lavoratori dipendenti del Cefop al proprio Ente. Quali le conseguenze?

La prima, che gli enti interessati si ritrovano oggi senza quel personale che gli stessi avevano assunto attingendolo proprio dall’Elenco, così come previsto dall’Avviso. La seconda, che rischiano di perdere la premialità e quindi vedersi decurtato il finanziamento. Infatti il punto 2 del paragrafo 11 dell’Avviso 20/2011 prevede che “in caso di sostituzione dei docenti senza presentazione della dichiarazione di cui al precedente art. 10, l’unità di costo standard è ridotta del 50% per le corrispondenti ore. Qualora alcune attività formative siano realizzate da docenti di livello inferiore a quello previsto dal progetto approvato, per le ore corso relative alle suddette attività sarà applicata una riduzione del costo standard riconosciuto”.

Il paragrafo 10 del suddetto Avviso precisa requisiti e modalità per la sostituzione del personale docente: “L’eventuale sostituzione dei docenti deve essere comunicata al Dipartimento dell’Istruzione e della Formazione Professionale secondo le modalità sopra descritte e deve essere accompagnata da una dichiarazione del legale rappresentante del beneficiario attestante che il sostituto possiede titoli, competenze ed esperienze in linea con quanto dichiarato dall’ente in fase di presentazione della proposta progettuale e assunto a base di valutazione della stessa e che il personale in sostituzione possiede almeno la stessa esperienza professionale e didattica del personale sostituito”.

Da qui l’idea della Corsello di produrre una Circolare esplicativa che dovrebbe ancorare, alla data del novembre 2011, il requisito riferito al personale da utilizzare come richiamato da citato paragrato 10 dell’Avviso. Si dovrebbe evitare così l’applicazione della sanzione a danno degli Enti interessati a causa del richiamo del personale da parte del Cefop. Enti che dovrebbero potere presentare richiesta ai competenti Uffici provinciali del Lavoro per il reclutamento del personale, provvisto della specifica professionalità richiamata in sede di programmazione e presentazione dei progetti formativi a valere sull’avviso 20/2011.

Altra questione trattata, che è strettamente collegata a quella testé esaminata, è relativa al riconoscimento del secondo acconto pari al 25 per cento. Sull’argomento la dottoressa Corsello ha comunicato che è stato sbloccato il sistema Faros, e gli Enti formativi operanti con l’Avviso 20/2011 potranno presentare la documentazione necessaria all’ottenimento del secondo acconto. Ma questo pare che non potrà avvenire da subito. Il dirigente generale ha tenuto a precisare che, per via di un rilievo posto in tutti i decreti di finanziamento dalla Corte dei Conti in sede di registrazione, preventivamente l’amministrazione regionale dovrà accertare Ente per Ente il rispetto degli indicatori di premialità. Tempi lunghi quindi per il pagamento degli stipendi ai lavoratori.

A lamentarsi della vicenda il sindacato Snals che ho posto alla Corsello diversi rilievi. Il responsabile regionale del sindacato per il comparto della formazione professionale, Giuseppe Milazzo, ha precisato al nostro giornale che “così facendo l’amministrazione allunga i tempi di erogazione del secondo acconto danneggiando i lavoratori. Sia l’Avviso – al paragrafo 14 – sia il Vademecum per l’attuazione del Fondo sociale europeo, prevedevano l’erogazione del primo acconto pari al 50 per cento e non spezzettato in due trance. Si fa ricadere così sempre sui lavoratori la mancata copertura finanziaria dell’ottobre scorso, allorquando in una seduta fiume della giunta del precedente Governo, si reperirono solamente le somme necessarie a corrispondere il 25 per cento del finanziamento”.

A ragion veduta, dalla dichiarazione del sindacalista, è il caso di richiamare l’articolo 11 dell’Avviso dove si riporta che: “In fase di verifica della relazione finale delle attività e della documentazione richiesta, potranno essere apportate decurtazioni al costo totale riconosciuto”. In buona sostanza si fa riferimento alla fase finale e non all’inizio delle attività formative. E poi il controllo sul rispetto del sistema di premialità potrà sempre attuarsi in sede di richiesta del successivo 30 per cento di finanziamento.

“Vi è una questione sociale e di ordine pubblico che non può essere disattesa, i lavoratori sono allo stremo – sottolinea Milazzo – serve una soluzione urgente per sbloccare il 25 per cento del finanziamento”. Duro l’affondo dello Snals sulle scelte operate del Governo regionale nelle scorse settimane. “Ci chiediamo – tuona Milazzo – a cosa siano serviti il massiccio cambiamento del personale dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale e il rallentamento sulla erogazione del secondo acconto se non a danneggiare i lavoratori del settore? Tutti questi ritardi hanno il sapore di una operazione politica bella e buona. Speriamo di sbagliarci!”.

Gli scarsi risultati del primo incontro non fanno ben sperare in un radicale cambiamento nel settore. Sono diverse le difficoltà ereditate dal precedente governo, complicate poi da un appesantimento procedurale e da tempi di erogazione dei finanziamenti troppo lunghi. Il cambio di marcia del governo Crocetta non si avvista ancora. I proclami populisti e demagogici potrebbero celare una assenza di idee e soluzioni per uscire fuori dalla crisi di sistema. Se questa non è macelleria sociale, allora cos’è?

 

Giuseppe Messina

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