Saltano le relazioni istituzionali nel settore della formazione professionale. Un fatto inaudito e mai accaduto in oltre trentanni di vita del comparto, strategico per la crescita professionale di giovani generazioni, adulti, lavoratori, cassaintegrati e licenziati. Uno scontro duro e pubblico alimentato da dichiarazioni al vetriolo.
Responsabilità che rimbalzano come la pallina nel gioco del ping-pong. Un clima sociale che assomiglia sempre più a una bomba ad orologeria già innescata. Anziché placarsi, gli animi dei lavoratori senza stipendi, in media, da oltre un anno, si incendiano. Non è da escludere, già a partire da lunedì prossimo, un aumento della tensione sociale. Ma andiamo alla cronaca di un pomeriggio contrassegnato da un crescendo fi polemiche tra lassessore regionale settore, Nelli Scilabra, e Cgil, Cisl e Uil.
Ieri sera il contestatissimo bando dellassessore Scilabra che scippa, in stile Mario Monti, 100 milioni di euro circa ai fondi della seconda annualità dellAvviso 20-2011. Stamattina, come del resto anticipato ieri sera dal nostro giornale, lattacco allassessore da parte di Cgil, Cisl e Uil, che annullano lincontro di lunedì prossimo con il Governo regionale e confermano lo sciopero per martedì prossimo.
lassessore regionale al ramo, Nelli Scilabra, attraverso il giornale online www.livesicilia.it, ribatte alle accuse mosse da Flc Cigl, Cisl Scuola e Uil Scuola. contro-replica DEI sindacati confederali, attraverso un comunicato altrettanto duro e incontrovertibile.
Insomma, sembra che si stia per assistere a uno scontro senza precedenti. Ciò che non è andato giù ai rappresentanti dei lavoratori sono alcuni passi delle dichiarazioni dellassessore che riportiamo testualmente.
Nell’ultimo incontro avuto con tutte le organizzazioni sindacali a Palazzo d’Orleans – ha commentato lassessore Scilabra – ci è stato chiesto di mettere nero su bianco la nostra intenzione di rieditare quella parte di attività formative presenti nell’ex Avviso 20/2011, che rispondevano alle esigenze di compatibilità tecniche con il Piano Giovani. Ritenevano, in quella data, che l’ufficialità di questa intenzione avrebbe dato serenità ai lavoratori che essi rappresentano. Ieri, quell’atto tanto richiesto, è stato firmato ma Cgil, Cisl e Uil confermano lo sciopero del 4 Giugno e iniziano a dare i numeri su 4.000 presunti licenziamenti. Queste organizzazioni sindacali tentano di generare un allarme sociale da incanalare contro il Governo della Regione siciliana e contro le nostre intenzioni di riforma della formazione professionale.
Fine della polemica? Ma quando mai! Lassessore Scilabra picchia duro: Non c’è alcun rischio – dice – relativo a oltre 4.000 licenziamenti; chi dice questo nelle piazze compie un atto gravissimo e procura un allarme infondato e falso. Se qualcuno crede che, attraverso la piazza, si possa aprire una fase di mercato con il Governo, si sbaglia. Come ho già detto non siamo disponibili. Noi assumiamo impegni e li manteniamo, ai sindacati chiedo la medesima coerenza rispetto a quanto hanno detto in tutti i nostri precedenti incontri.
Non si fa attendere, come già accennato, la contro-replica unitaria di Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, altrettanto dura. Precise le accuse sulla mancata concertazione, frutto di una concezione non esattamente democratica delle relazioni istituzionali. Riportiamo alcuni passi del comunicato unitario dei confederali.
A fronte della gravità dell’emergenza sociale determinata da mesi di inattività e paralisi dell’assessorato – scrivono i sindacalisti – la Scilabra continua imperterrita. La violenza delle sue dichiarazioni contro il sindacato, unita alle falsità attribuite alle parti sociali deriva, evidentemente, dall’assoluta incapacità di offrire un progetto credibile e condivisibile. Questazione è frutto di una concezione incivile dei rapporti istituzionali con le forze sociali. Evidentemente, il Potere, oggi più di ieri, non tollera il dissenso.
In merito alle accuse della Scilabra di procurato allarme, i sindacati precisano: Ciò che a noi stupisce è la falsità delle affermazioni dell’assessore sulla mancata coerenza dei sindacati, manifestata piuttosto dallo stesso assessore che rischia di alimentare e fomentare un clima di violenza sociale: durante gli incontri aveva assicurato che avrebbe fatto proseguire nella seconda annualità quasi tutto ciò che era stato finanziato nella prima annualità dell’Avviso 20. Invece, a fronte dei 285 milioni disponibili, sono stati messi in moto solo 170 milioni di euro, finanziando poco più del 60 per cento ed escludendo un maggior numero di corsi rispetto a quei pochi citati dall’assessore, solo per portare avanti la solita denigrazione a buon mercato basata su fantasie ed usata per ‘coprire’ il massacro sociale. Tutto con vincoli di cui non aveva minimamente accennato durante gli incontri e che non derivano dal Piano giovani, ma da sue scelte compiute in solitudine.
È vero che le parti si rimbalzano reciprocamente la falsità delle affermazioni, ma sulla vicenda legata al taglio del 75 per cento delle attività formative relative allambito Fas, per il quale il nostro giornale ieri sera aveva avanzato perplessità, oggettivamente qualcosa non convince. Se è vero che alle parti sociali l’assessore aveva parlato solo della necessità di contenere l’età dei partecipanti ai corsi entro i 35 anni, nel bando come ‘carte’ alla mano abbiamo scritto ieri sera il finanziamento è ridotto al 25 per cento delle attività rispetto alla prima annualità dell’Avviso 20/2011.
Non è una nostra tesi: parlano, appunto, le carte, che danno ragione ai sindacati.
Cgil, Cisl e Uil contestano latteggiamento dellassessore Scilabra volto al rifiuto, ad oggi, di costruire di concreto adeguati strumenti a tutela dell’occupazione e di sostegno al reddito dei lavoratori. I sindacati confermano di avere, in passato, ripetutamente chiesto al Governo regionale un intervento esaustivo per garantire gli esuberi. Invece, in assenza di un piano di gestione dei lavoratori non collocabili, i sindacati chiariscono che il rischio sarà quello di ritrovarsi a dovere fronteggiare migliaia di licenziamenti, senza disporre di strumenti specificamente individuati per fare fronte all’emergenza sociale.
I sindacati confederali, ribadiamo, non hanno mandato giù le accuse di falsità e hanno replicato passo per passo attaccando lassessore sullazione politica che considerano fallimentare. Riportiamo la dichiarazione.
La scelta di ridurre la copertura finanziaria del secondo anno dell’Avviso 20 è un atto politico del Governo, che se ne assume la responsabilità con le conseguenze sociali annesse. Quello che la Scilabra non può di certo affermare è che non ci saranno problemi per i lavoratori; sono piuttosto le scelte politiche a creare allarmismi e tensione sociale, non la nostra azione sindacale. Scelte politiche incoerenti con le rassicurazioni date ai lavoratori da un Governo che rilascia ogni giorno dichiarazioni populiste e demagogiche e che alimenta con comportamenti irresponsabili un clima di tensione. Pertanto, se ne assuma tutta la responsabilità.
I lavoratori – affermano da Flc Cgil Cisl Scuola e Uil Scuola – ancora aspettano il realizzarsi delle promesse sugli stipendi non percepiti da almeno un anno e, nel frattempo, dalla Ragioneria viene prodotto un numero di mandati così esiguo da essere contato con le dita di una mano; della promessa che nessuno perderà il lavoro, che il secondo anno dell’Avviso 20 recupererà almeno l’80 per cento del primo anno; dei nuovi bandi degli sportelli, e della proroga degli sportelli. Cosa vogliamo dire? Quanto a coerenza l’assessore non ha nulla da insegnare a nessuno.
Intanto lassessore Scilabra annuncia i prossimi impegni istituzionali. Noi assumiamo impegni e li manteniamo, ai sindacati chiedo la medesima coerenza rispetto a quanto hanno detto in tutti i nostri precedenti incontri. Lunedì prossimo incontrerò le associazioni degli Enti, le sigle sindacali che non protestano (Ugl-Cobas-Snals) e martedì incontrerò Cgil-Cisl-Uil, poiché mi scrivono ufficialmente che sono troppo impegnate nell’organizzazione dello sciopero”.
Sempre per martedì – sottolinea lassessore – ho chiesto alla Commissione legislativa Cultura e Lavoro di essere ascoltata in audizione per esporre il piano agli onorevoli parlamentari.”
Una contrapposizione che rischia di allungare la soluzione delle criticità del sistema formativo. Intanto i lavoratori restano senza stipendi e senza prospettive per il futuro. E sono sempre più incazzati con un Governo che, a sei mesi di chiacchiere, ha fatto seguire un taglio di circa 100 milioni di euro. E sarò questo – insieme con il mancato pagamento degli stipendi promesso e non mantenuto dal Governo Crocetta – uno dei temi forti dello sciopero di martedì prossimo.
Resta una domanda: che fine faranno i 100 milioni che lassessore Scilabra ha tolto dalla seconda annualità dellAvviso 20? Come e quando il Governo intende utilizzarli?
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