Formazione, oggi l’assessore Scilabra in Commissione Bilancio

Oggi dovrebbe essere la volta buona. Oggi, insomma, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, dovrebbe presentarsi presso la Commissione Bilancio e Finanze dell’Ars.

Non è l’unico assessore che è stato convocato dal presidente della Commissione, Nino Dina. Forse sono stati tutti, e più volte, convocati. Ma sono stati in tanti a disertare la convocazione. Il segno che i rapporti tra il Parlamento siciliano e il governo non sono idilliaci.

Il presidente Dina, però, insiste, non senza qualche buona ragione, dal momento che la Commissione dovrebbe esaminare e varare il disegno di legge di assestamento di bilancio. Per il quale dovrebbe essere indispensabile – per i componenti della Commissione Bilancio – conoscere lo stato di ogni branca dell’amministrazione regionale, alla luce, anche, del fatto che i dodici assessori regionali sono tutti ‘esterni’ al Parlamento dell’Isola.

Domani, insomma, toccherà all’assessore Scilabra che, stando a radio tam tam, non dovrebbe disertare i lavori della Commissione. Domani, tra le altre cose, il trasferimento della sede del dipartimento regionale della Formazione professionale compie un mese.

Sarà l’occasione, per i deputati, per chiedere ‘lumi’ su quello che sta succedendo con questo trasferimento? Da un mese, infatti, nella nuova sede non ci sono né telefono, né collegamento internet. E molti dipendenti non hanno ancora gli armadi. Insomma, un po’ì di confusione.

Sui lavori della Commisisone Bilancio interviene il vice capogruppo del Pdl, Marco Falcone. Che spiega: “All’infuori di un disegno di legge che riguarda un lieve assestamento tecnico, il Governo, a pochi giorni dalla chiusura estiva del Parlamento, non ha portato, ancora, in Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ dell’Ars nessuna variazione di risorse riguardante i Comuni, le Province e gli enti culturali e sociali di elevatissimo livello”.

“Anche questa settimana – aggiunge il parlamentare – prevedo che sarà improduttiva. A parte l’audizione degli assessori, qualora verranno, non vi è all’esame della Commissione nessun tipo di proposta legislativa che riguarda le emergenze come, ad esempio, quella delle province, per le quali oggi, in un incontro a Palazzo D’Orleans, abbiamo sollecitato al Governo un provvedimento per ricomporre il caos amministrativo che non consente neppure il pagamento degli stipendi ai dipendenti”.

Domani si riunirà anche la Commissione Ambiente dell’Ars. All’ordine del giorno uno degli argomenti più spinosi di questo passaggio politico e parlamentare: la gestione dell’acqua. Per l’occasione, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, di concerto con il presidente della stessa Commissione legislativa Ambiente, Giampiero Trizzino, ospiteranno i protagonisti del Forum per l’acqua pubblica. Sono amministratori comunali, sindacalisti e cittadini che hanno presentato il disegno di legge di iniziativa popolare sull’acqua pubblica.

Ci saranno pure i rappresentanti dei gruppi che hanno presentato il disegno di legge di inziativa popolare per il ritorno alla gestione pubblica dell’acqua.

“Ci è sembrato corretto – afferma Trizzino – che un isitituto così importante come l’iniziativa popolare fosse garantito anche in fase di votazione”.

Sarà interessante capire, domani, che cosa farà il Governo di Rosario Crocetta. Il presidente della Regione, ‘rimangiandosi’ gli impegni assunti in campagna elettorale, quando predicava la gestione pubblica dell’acqua, sta provando, nel nome della ‘Rivoluzione- Restaurazione’, a dare ancora spago ai gestori privati del servizio idrico che fino ad oggi hanno massacrato con bollette salatissime i cittadini siciliani. Domani, a conti fatti, si dovrebbe capire se Crocetta mollerà l’osso, aderendo alla volontà della stragrande maggioranza dei siciliani che vuole la gestione pubblica dell’acqua.

Intanto sulla vicenda intervengono Alfio Foti e Giovanni Ferro, del movimento Un’Altra storia di Rita Borsellino. “Approvare la legge di ripubblicizzazione dell’acqua senza consentire ai Comuni di decidere il modello di gestione è un tradimento ai referendum ed alla rivoluzione di Crocetta – dicono Foti e Ferro -. Invitiamo il presidente Crocetta, il Governo e l’Assemblea regionale siciliana a tenere conto dell’esito referendario in materia di acqua e approvare un testo che rispetti la volontà popolare e dei Consigli comunali per la gestione diretta dell’acqua”.

Ricordiamo che il Pd e il Movimento 5 Stelle si sono già dichiarati favorevoli alla gestione pubblica dell’acqua. favorevole alla gestione pubblica dell’acqua è anche il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone.

Chi si batte per il proseguimento della gestione idrica privata sono quelle forze politiche i cui esponenti hanno interessi diretti – imprenditoriali prima che politici – nella gestione dell’acqua.

 

Redazione

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