Formazione: migliaia di lavoratori in mobilità

Al via le procedure di mobilità di tutto il personale degli enti formativi aderenti alle associazioni datoriali Forma Sicilia e Cenfop. Associazioni, lo ricordiamo, alle quali aderiscono oltre il 50% degli enti siciliani che operano nella Formazione Professionale dal 1976, anno in cui è entrata in vigore la legge che ha regolato il settore (legge 24).

È questo l’esito del confronto con le Organizzazioni Sindacali di categoria firmatarie del Contratto collettivo di lavoro di categoria (Cgil-Cisl-Uil-Snals) che si è svolto nel pomeriggio di oggi. Le due associazioni, nel corso dell’incontro, hanno rappresentato ai sindacati la grave preoccupazione sulle prospettive della Formazione Professionale in Sicilia in tutti gli ambiti di intervento: Servizi formativi, Interventi formativi e IeFp .

Ricordiamo che il 7 giugno prossimo (31 luglio in caso di proroga) cesseranno le attività formative dell’avviso 20/2011 che non sarà rifinanziato, secondo quanto già dichiarato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta. Così come il 30 settembre prossimo (31 dicembre in caso di proroga) cesseranno le attività degli Sportelli Multifunzionali e sportelli Scuola/Lavoro. Inoltre, nel segmento dell’obbligo formativo, ad oggi, nessuna garanzia di copertura finanziaria è stata fornita dal governo per le prime annualità dell’anno formativo 2013/2014.

Nel comunicato diramato congiuntamente, Forma Sicilia e Cenfop condividono l’avvio del processo di riforma del governo ed intendono partecipare in maniera propositiva, responsabile e documentata a tale fase di start-up. Infatti, hanno già tracciato le direttrici del processo riformatore volte alla individuazione di nuovi strumenti e procedure per un sistema formativo rispondente alle esigenze del sistema produttivo e di sviluppo dei territori.

Al fine di puntare su un sistema di “Formazione professionale di qualità”, Forma Sicilia e Cenfop ritengono indispensabile la messa in campo di supporti specialistici per sostenerne la riorganizzazione, l’attività di riqualificazione del personale, gli interventi per l’accompagnamento e la ricollocazione dello stesso, la sperimentazione di sistemi validati di riconoscimento, la certificazione delle competenze nonché il rafforzamento dell’applicazione di un adeguato modello di accreditamento.

Quindi, per gli enti formativi occorre intervenire sui sistemi e le persone in attività, con misure di affiancamento e supporto che accompagnino l’offerta formativa e i processi di sperimentazione con metodologie efficaci volte all’ottenimento di esiti qualitativi. Per garantire il personale impiegato e calmierare il settore dalla forte tensione sociale, gli enti formativi, associati ai  sindacati datoriali, auspicano l’introduzione di modalità operative e passaggi procedurali attentamente studiati, valutati e programmati per garantire tutte le parti in causa.

Giuseppe Messina

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