SCRICCHIOLA LA MAGGIORANZA SOTTO I COLPI DEL FALLIMENTO DI PIANO GIOVANI E TIROCINI FORMATIVI, ALLOMBRA DI PRESUNTE ASSUNZIONI CLIENTELARI SEGUITE DA AFFIDAMENTI DIRETTI E SENZA EVIDENZA PUBBLICA. LE CRITICHE SERRATE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA E LAVORO DELL’ARS, CHE PURE DOVREBBE FARE PARTE DELLA MAGGIORANZA…
Ormai la spaccatura nella maggioranza dei partiti che sostengono il Governo del presidente della Regione, Rosario Crocetta, è evidente.
Che sia il preludio alla resa dei conti alla riapertura del Parlamento siciliano dopo la pausa estiva, prevista con lAula fissata dal presidente Giovanni Ardizzone per il 16 settembre?
A schierarsi apertamente contro le scelte adoperate dal Governo regionale sulla rimodulazione del Piano Giovani, sulla gestione del bando tirocini formativi e sugli affidamenti senza evidenza pubblica con possibili presunte assunzioni clientelari, insomma su tutta la linea attuata dallesecutivo regionale,il parlamentare dei Democratici riformisti per la Sicilia (Drs) e presidente della commissione Cultura e Lavoro allArs, Marcello Greco.
Duro il giudizio espresso stamattina ai nostri microfoni dal presidente della commissione Cultura e Lavoro allArs, Marcello Greco. Lesponente di uno dei partiti di sostegno allesecutivo regionale parla di fallimento del Governo Crocetta e di necessità indifferibile di passare ad un Governo politico per evitare il ricorso alle urne.
Il governo Crocetta ha fallito – sostiene Greco – e, per come si sono ingarbugliate le cose, non è più un problema legato agli assessori al Lavoro, Giuseppe Bruno e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra.
Bruno e Scilabra sono legati al cordone ombelicale del presidente Crocetta – sottolinea lesponente dei Drs al Parlamento siciliano – non sono loro il vero problema, ma la composizione della stessa Giunta di governo.
Se Crocetta non vuole andare a casa – tuona Greco – deve rendersi conto che serve un’immediata svolta politica con il varo di un Governo politico, chiudendo definitivamente la stagione dei tecnici o pseudo tali.
Lo ripeto, è un problema di fondo – rilancia il presidente della quinta Commissione parlamentare allArs – la politica deve salvare la Sicilia e per farlo deve assumersi la responsabilità di decidere.
Siamo allo sfacelo – ammette Greco – e insisto sul punto di non ritorno: bisogna mettere i politici al Governo della Sicilia, sono loro che hanno il dovere di assumersi la responsabilità di affrontare e risolvere i problemi per il bene dei siciliani e dellIsola.
La famosa macelleria sociale che in più occasioni il governatore ha dichiarato che non avrebbe fatto – prosegue il presidente della commissione Cultura e Lavoro allArs – cè stata eccome! Crocetta ha dimostrato di essere peggiore degli altri predecessori.
Un presidente della Regione – commenta Greco – che si è chiuso con il problema dellantimafia facendo pulizia nel settore e nella burocrazia, ma che ha distrutto tutto: formazione e dipartimento.
Dichiarazioni che irrompono non a caso a ventiquattro ore dallaudizione straordinaria della commissione Cultura e Lavoro allArs sui problemi della Formazione professionale e degli Sportelli multifunzionali la dichiarazione al vetriolo, presieduta, come dicevamo, proprio da Marcello Greco.
Da qualche giorno si registrano, per la verità, i distinguo nel mondo politico tra coloro che perseverano a difendere lindifendibile, tra questi in testa cè il governatore della Sicilia e quelli che, invece, le mani le allungano, prendendo le distanze dal scelte scellerate degli assessori al Lavoro, Giuseppe Bruno e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra, dai risvolti aperti a qualsiasi percorso giudiziario.
Nei giorni scorsi abbiamo raccontato come le infelici uscite mediatiche del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, sul fallimento del Piano Giovani, il flop-day sui tirocini formatici e gli affidamenti diretti a società delle risorse pubbliche abbiamo fatto nascere dei distinguo anche tra gli alleati della maggioranza parlamentare che sostiene lesecutivo regionale.
Le affermazioni dellonorevole Marcello Greco ne sono un chiaro ed inconfutabile esempio.
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