Formazione, lo Snals diffida il Governo regionale

Notificata al Governo regionale la diffida a procedere, entro otto giorni, in via sostitutiva, al il pagamento delle relative spettanze pregresse e correnti maturate dai lavoratori della Formazione professionale. A chiedere l’applicazione degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n.207 del 5 Ottobre 2010, il sindacato Snals Confsal.

In una nota trasmetta stamane agli assessori al Lavoro, Ester Bonafede, e alla Formazione professionale, Nelli Scilabra e al dirigente generale dei dipartimenti ai due rami, Anna Rosa Corsello, il coordinatore regionale della formazione professionale della citata organizzazione sindacale, Giuseppe Milazzo. Nella nota Milazzo richiama il contenuto dell’accordo, sottoscritto lo scorso 3 giugno tra il Governo regionale e lo Snals, che e’ stato ampiamente disatteso.

Riportiamo per esteso un passo della richiamata lettera che evidenzia la gravita’ dello stato di indigenza in cui sono stati rilegati i circa 10 mila lavoratori e le loro famiglie.

“Nell’incontro del 3 Giugno 2013 l’Assessore Scilabra e la Dirigente Corsello hanno firmato con la scrivente un accordo in cui l’Amministrazione Regionale avrebbe erogato le somme per il pagamento degli stipendi ai lavoratori della formazione professionale in tempi brevissimi e comunque entro 30 giorni dalla stipula dell’accordo.

Ad oggi tutto questo non è avvenuto! Gli operatori della formazione professionale delle tre filiere si trovano ancora privi di stipendio da più di 18 mesi! Situazione diventata insostenibile! Nonostante il diritto alla retribuzione del lavoro sia disciplinato non solo dall’articolo 29 del Contratto collettivo di lavoro della categoria, ma anche dall’art. 36 della
Costituzione Italiana e dall’art. 2099 del Codice Civile.

Questi ritardi hanno creato, creano e continuano a creare seri problemi a tutti i lavoratori nei confronti dei loro creditori (aziende di fornitura elettrica, acqua, gas, banca per le rate di mutuo e per i propri bisogni primari). Per tale ragione, il diritto del lavoratore che riceve in ritardo lo stipendio è quello di vedersi corrisposto anche il pagamento degli interessi maturati sulla mancata erogazione degli stipendi spettanti”.

Duro poi l’attacco diretto agli enti formativi rei di aver contribuito ad arrecare danni economici ai lavoratori, costretti a vivere in stato di indigenza. Riportiamo il passo di Milazzo.

“Poiché le inosservanze del Contratto collettivo di lavoro da parte degli enti della formazione professionale si riscontrano ormai da parecchi anni, determinando in questo modo un grave danno ai lavoratori, si Invitano gli assessori Bonafede, Scilabra e il dirigente generale Corsello ad attivarsi, in via sostitutiva, per il pagamento delle relative spettanze ai lavoratori, così come previsto dal dpr 5 Ottobre 2010, n.207, art.4 e 5, sottoscritto nell’accordo del 3 giugno 2013”.

Lo Snals, inoltre, ha chiesto agli assessori in indirizzo di ricevere immediata comunicazione per iscritto delle iniziative attivate dal Governo regionale e dall’amministrazione regionale in merito allo sblocco dei pagamenti in favore dei lavoratori. Ed ha fatto espresso richiamo alla degli articoli 4 e 5 del decreto del Presidente della Repubblica n.207 del 5 Ottobre 2010, alla L. n.241 del 7 agosto 1990, alla L. r. n.10 del 30 aprile 1991 e alla L. r. n.5 del 5 aprile 2011. Milazzo ha poi precisato che trascorsi 8 giorni senza eventuali comunicazioni da parte delle istituzioni richiamate saranno avviate dallo Snal, a tutela dei lavoratori, iniziative legali.

 

Giuseppe Messina

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