A far parlare di sé non è solo l’anticiclone Circe, ma anche e sopratutto Ludovico Albert. Il testimonial del Pd in Sicilia, insignito del ruolo di dirigente generale del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale, pare avere collezionato diverse “stranezze”. Proviamo a citarne qualcuna.
Intanto, il disimpegno di 1 miliardo di euro. Fatto straordinariamente grave, ma che è avvenuto nella sospettosa indifferenza del Governo regionale e di larga parte del parlamento siciliano. E’ vero che Cateno De Luca, deputato del gruppo misto all’Assemblea regionale siciliana (Ars) ha chiarito a modo suo. Il parlamentare messinese ha denunciato che il 70 per cento dei deputati ha interessi nella formazione professionale. Sappiamo che queste parole non soddisfano la gravità del disimpegno in un momento in cui la Sicilia è in ginocchio economicamente.
Ma veniamo alla seconda stranezza. Cosa spinge un dirigente generale come Ludovico Albert, super pagato e forte della copertura politica di D’Alema, Bersani e Fassino, a presentare un ricorso in appello contro la decisione del Tribunale amministrativo regionale (Tar)? E’ un mistero. Il Tar, in via cautelare, ha riammesso un ente di formazione (Enaip di Caltanissetta) alla valutazione dei progetti presentati a valere sull’Avviso 20 del 2011.
Va osservato che, in materia di gare d’appalto, sono rari i casi dove il Tar si pronuncia favorevolmente in via cautelare su un ricorso di un concorrente. Ciò in quanto “prevale” la logica dell’affidamento immediato del servizio pubblico. Nel merito, invece, l’esito è stato diverso: il ricorso, infatti, è stato accolto.
Ciò che stupisce è che, avverso la decisione del Tar, Albert ha prodotto il ricorso attraverso gli uffici. Infatti la Pubblica amministrazione regionale è ‘terza’, cioè estranea ai concorrenti. Non ha quasi mai motivo di andare in appello su una decisione pronunciata dal Tar, per giunta in via cautelare.
Sarà interessante conoscere i motivi dell’appello respinto. Per meglio individuare le responsabilità. E poi, Albert pare sia destinatario anche di un’accusa ben precisa. Aver operato creando disparità di trattamento tra enti di formazione. E’ quanto emerge dall’atto di accusa di vari enti formativi rimasti esclusi dalla graduatoria dell’Avviso 20.
Certo che le stranezze di Albert sono veramente tante. Infatti, mentre Enaip Caltanissetta (Cl), Irfap (Cl) Geoinformatica (Cl) Ecap (Cl), hanno visto “bocciate” le proprie osservazioni da Albert perché l’Avviso 20 era lex specialis, e quindi inderogabile, per l’Enaip di Siracusa invece osservazioni accolte e sanate. E non si dica che i casi erano diversi.Ll’Enaip di Siracusa era stato escluso perché nel formulario non era stata riportata l’esperienza e, stante la lex specialis, il progetto era inammissibile a valutazione. E invece è stato sanato.
Pare che il motivo per questa deroga alla lex specialis sia tutto politico. Sì, proprio cosi: sembra, infatti, che Lino Leanza, deputato all’Ars e fino a qualche giorno fa esponente di spicco dell’Mpa, oggi transitato, armi e bagagli, nell’Udc, sia interessato, insieme con il nipote Carmelo Sferro (segretario della Commissione paritetica costituita dall’assessore alla formazione professionale, Accursio Gallo), ad acquistare l’Ente siracusano. Lo verificheremo dei prossimi giorni. Una cosa e’ certa, si moltiplicano le stranezze di Ludovico Albert.
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