Sembra essere tornata la serenità nel settore della formazione professionale siciliana dopo la firma, andata in scena il 6 e il 7 giugno, dell’accordo trilaterale tra Governo regionale, associazioni degli Enti e organizzazioni sindacali confederali. Vi abbiamo già riferito dei commenti di Flc Cgil e Uil Scuola in altra parte del giornale. Anche lo Snals Confsal precisa il proprio punto di vista, avendo sottoscritto il contratto lo scorso 3 giugno. Riportiamo integralmente il comunicato pervenuto in redazione.
“Con il rinnovato blocco delle assunzioni al 31 dicembre 2008 e la consequenziale caducazione dei contratti successivi, l’impegno di inserire l’obbligo di accedere all’albo in tutti i successivi bandi potrebbe risolvere la situazione del personale. Gli operatori sono circa cinque mila nel segmento degli Interventi formativi, mille e 800 gli operatori impiegati negli Sportelli multifunzionali e circa mille e 500 nell’ambito dell’obbligo formativo (Oif). Si prevede che i tre settori vengano sostanzialmente separati. Chi andrà in una filiera vi resterà con le stesse tutele previste dalle leggi regionali n.24 del 6 marzo 1976 e n.25 del 1 settembre 1993 e successive modifiche e integrazioni. Dalla separazione dei segmenti, il personale ivi inserito pare preveda l’amministrazione regionale la non intercambiabilita’.
Gli sportelli, per esempio, dovrebbero trarre fonte finanziaria dalle azioni di politica del lavoro e dalle misure finanziate dal Fondo sociale europeo. L’obbligo formativo (Oif) dovrebbe attigere i finanziamenti dal ministero dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, oltre che dal Fse. Mentre il segmento degli Interventi formativi troverebbe le risorse dal Piano giovani e quindi dal Fse. In questa fase della trattativa, tra Governo regionale, associazione degli enti formativi e organizzazioni sindacali, che ha portato alla firma dell’accordo trilaterale, e’ sotto esame il settore degli Interventi. I fondi necessitati alla copertura della prima annualita’ dell’Avviso 20/2011 sono stati circa 230 milioni di euro.
Sono, infatti, circa 50 i milioni risparmiati a causa di corsi programmati, approvati e finanziati che non sono stati avviati o non conclusi per via dei percorsi didattici interrotti per mancanza allievi. Quest’anno per la seconda annualita’ saranno disponibili circa 220 milioni.
Con i 50 milioni disponibili dalle economie l’amministrazione dovrebbe varare un nuovo bando con obbligo di accesso all’Albo per il personale che resta senza incarico. Lo Snals Confsal auspicha che possa essere ricompreso anche quello della provincia Caltanissetta rimasto fuori dalla prima annualita’ dell’Avviso 20/2011. Lo consideriamo un atto dovuto anche in funzione delle diverse sentenze sull’argomento che hanno visto soccombere l’amministrazione regionale sulla esclusione considerata dai giudici amministrativi illegittima.
Poi, dall’accordo sottoscritto con lo Snals l’assessore Scilabra ha assunto l’impegno di avviare anche la fase della riqualificazione del personale licenziato o sospeso. Misura per la quale il Governo regionale ha 45 milioni di euro disponibili dal Piano giovani. A detta del dirigente generale alla Formazione professionale, Anna Rosa Corsello, si potranno riqualificare circa mille e 500 lavoratori in in anno, nel rispetto delle previsioni contenuto nel Contratto collettivo di lavoro di categoria (Ccnl).
Infine, attraverso la disponibilita’ di circa 25 milioni di euro, prelevabili sempre dal Piano giovani, il Governo regionale si e’ impegnato ad attuare la misura per il prepensionamento, secondo il protocollo sottoscritto con l’Inps il 24 gennaio 2011.
Facendo un computo generale, funzionale solamente a circa 5 mila operatori del segmento Interventi formativi con una media retribuzionecontrattuale annuale di circa 35 mila euro, il fabbisogno si aggirerebbe intorno a circa 175 milioni. Il traguardo, appurata la complessiva disonibilita’ di risorse, sembrerebbe raggiunto o comunque raggiungibile, ma tutto cio’, lo ripetiamo, solo per il personale assunto entro il 31 dicembre 2008.
In questa fase appare difficile estendere le garanzie in favore di quei lavoratori assunti a tempo indeterminato, sono almeno 2 mila dal 1 gennaio 2009 ad oggi, con contratti successivi dagli enti. Ciò che teme lo Snals solo i tempi di realizzazione.
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