Formazione professionale siciliana: iniziati i saldi di fine stagione? Succede di tutto, ormai, in questo settore. Succede, infatti, che lassessore regionale, Nelli Scilabra, avvii la fase di reclutamento del personale negli uffici del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale. Ma come? Non si era detto che troppi erano i dipendenti imboscati?
Insomma, lassessore Scilabra ci ha ripensato. Ritornando sui propri passi. Ieri, nel corso di un apposito incontro con i dirigenti di servizio, ha fatto sapere che, per coloro che saranno disponibili a trasferirsi da altri dipartimenti o rami dellamministrazione, sono previsti incentivi. Di fatto, ha aperto la campagna acquisti.
Della campagna di reclutamento di personale i sindacati sono stati posti al corrente? Quali sarebbero, quindi, questi incentivi? Immediato rilascio di nulla osta e riconoscimento dello straordinario. Iniziativa, questa, che desta perplessità. Ricordiamo solamente che, tre mesi fa, il dirigente generale del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, con atto dinterpello, diretto allassessorato Funzione pubblica, dichiarava un esubero strutturale di personale. Forse è il caso che le due donne della formazione professionale siciliana si mettano daccordo tra di loro
Capire quello che stanno combinando lassessore Scilabra e la dirigente generale, dottoressa Anna Rosa Corsello, non è facile. La sensazione è che la prima ammutta u fumu ca stanga, mentre la seconda colga lacqua con il paniere di vimini (cogghiri acqua cu u panaru).
Va ricordato, infatti, che non si sono ancora placate le polemiche e il contenzioso tra amministrazione regionale e parte del personale di questo dipartimento rimosso con provvedimento dirigenziale. Un provvedimento che il personale ha contestato per tempi e metodo. Sono stati circa 80 i destinatari di trasferimenti tra dirigenti, funzionari e dipendenti a vario titolo. Ai quali, recentemente, si sono aggiunti anche i circa 40 lavoratori della società Trinacria Onlus (ex Pip). Uno svuotamento degli uffici che ha comportato la riduzione di quasi il cinquanta per cento del personale impegnato.
Una scelta scellerata che ha bloccato il funzionamento del citato dipartimento. Prima della decisione del presidente della Regione, Rosario Crocetta, di rimuovere detto personale, al Servizio gestione, per esempio, operava una ventina di unità. Si tratta dellufficio che eroga i mandati di pagamento degli Enti formativi e quindi gli stipendi del personale della formazione professionale.
Infatti, ad una decina di dipendenti era affidata la gestione del Piano regionale dellofferta formativa e dellAvviso 20/2011. Cinque unità si occupavano dellAvviso 19/2011 (prima e seconda finestra) riferito allObbligo formativo, mentre quattro dipendenti erano assegnati allAvviso 6/2009 relativo agli Antichi mestieri. Oggi, nel deserto di via Ausonia, sede del dipartimento, al servizio gestione, guidato dallarchitetto Michele La Cagnina, operano 8 unità, provenienti da altri rami dellamministrazione, per gestire lAvviso 20/2011. Ununità è assegnata allAvviso 19/2001 (e di certo non può fare miracoli) supportato da quattro lavoratori esterni e provenienti dallAssistenza tecnica (Formez). Infine, ununità è assegnata alla gestione dellAvviso 6, coadiuvato da 2 collaboratori dellAssistenza tecnica.
Qualcosa non funziona. I dipendenti non erano in esubero, al punto da spingere la dottoressa Corsello a produrre, solo tre mesi fa, come già ricordato, atto di interpello che ha smantellato il dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale? Come mai adesso si scopre che serve personale? Forse lintento era quello di bloccare il funzionamento degli uffici?
Oggi, il settore della formazione professionale – come del resto altra branche dellamministrazione regionale – è in ginocchio per via della scelta del Governo di decidere di non decidere sul da farsi. Al collasso è anche per i ritardi inaccettabili accumulati nellerogazione degli acconti relativi al finanziamento delle attività didattiche.
Se lobiettivo del Governo Crocetta, una volta insediato, era quello di azzerare i pagamenti nel settore, possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che è stato abbondantemente raggiunto.
Eppure nellestate scorsa, lallora dirigente generale, Ludovico Albert, in una nota indirizzata al dipartimento del Personale regionale, lamentava il sottodimensionamento del dipartimento Istruzione e Formazione professionale, richiedendo ulteriore personale. Lettera che non si trova più negli uffici dellassessorato alla Formazione, ma che giace presso quello della Funzione pubblica.
Una nota, quella di Albert, che ci racconta unaltra verità. Poi, ci domandiamo: le organizzazioni sindacali sono state avvisate della carenza di organico? È stato avviato un tavolo di concertazione per i trasferimenti di personale tra dipartimenti? La verità è che lassessore Scilabra e la dottoressa Corsello si muovono come elefanti in un negozio di cristalli.
Non convince affatto il loro modo di agire, spesso sopra le righe, che denota incoerenza e confusione. Uno stato caotico che potrebbe, però, celare un preciso disegno politico volto a destabilizzare il settore della formazione professionale per giustificarne la chiusura. Fermo restando, poi, che dalle macerie, il Governo del rivoluzionario Crocetta innesterebbe un nuovo modello formativo costruito su presupposti e compagni di ventura diversi.
Di fatto, sono stati compiuti danni su danni. La scelta di ridimensionare gli uffici è stata deleteria per lazione amministrativa, provocando disfunzioni in tutti i servizi del dipartimento Istruzione e Formazione professionale. Una scelta amministrativa che non ha giovato al sistema formativo, agli Enti, ai lavoratori, agli stessi allievi. In altri tempi, a seguito di scelte politico-amministrative sbagliate, la politica avrebbe assunto le opportune decisioni, come lallontanamento sia dellassessore che del dirigente generale. Ma erano, appunto, altri tempi.
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