dal Coordinamento Sindacale di Base
Formazione Professionale Sicilia COBAS-Scuola CUB-Scuola
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Giovedì 4 Aprile 2013, come lavoratori del Coordinamento Sindacale di Base della Formazione Professionale, COBAS-Scuola e CUB-Scuola, abbiamo incontrato, su nostra richiesta del 27/03/ 2013 , lassessore regionale dellIstruzione e della Formazione professionale, Nelli Scilabra.
Così come contenuto nella richiesta di incontro, Partendo dal dato inconfutabile e drammatico che ancora ad oggi molti lavoratori del settore aspettano consistenti retribuzioni arretrate relative alle attività, interventi e servizi, degli anni passati, oltreché al corretto versamento del TFR e relativa rivalutazione abbiamo posto in evidenza i successivi punti:
Un intervento urgente a garanzia del recupero delle spettanze dovute ai lavoratori, attraverso un fondo regionale con la copertura delle integrazioni degli anni passati recuperate, e se non bastevole o in alternativa, chiediamo che vengano anticipate le somme spettanti ai lavoratori, dalle quote di finanziamento non ancora erogate agli Enti . E, in ogni caso, che ad avvenuta emissione dei mandati sulle quote di finanziamento spettanti, gli Enti siano obbligati al pagamento prioritario delle spettanze dei lavoratori.
Pur riconoscendo, nelle sue dichiarazioni, buone intenzioni e lintento di salvaguardare il livello occupazionale, non si riesce a comprendere quale sarà il futuro della Formazione Professionale e quali le risorse che si intendono utilizzare e inoltre, se il Tavolo tecnico istituito ha ancora vita o no.
Abbiamo chiesto che lassessore attivi utili sistemi di informazione evidenziando che il filtro mediatico della stampa non consente ai lavoratori un accesso diretto alle informazioni sulle prospettive future, anzi provoca allarmismo e accentua le incertezze.
Nel suo intervento di risposta, a quanto da noi chiesto, lassessore ha precisato:
1. Successivamente alla fine delle attività dellAvviso 20 il personale, assunto entro il 2008, sarà posto in aggiornamento, presso una struttura esterna agli Enti, struttura possibilmente pubblica. Il percorso di aggiornamento del personale dovrà rispondere ai requisiti necessari allattuazione di un Piano formativo rispondente alle necessità che emergeranno dal confronto con il mondo dellimprese dellUniversità e della scuola.
2. A fine del percorso di aggiornamento, inizieranno le nuove attività formative, le figure da utilizzare per la conduzione dei corsi di aggiornamento saranno identificate allinterno dellAlbo. In merito allAlbo , lassessore precisa che ancora ad oggi non si ha certezza del numero esatto degli operatori, perché le informazioni date dagli Enti non sono sempre precise. Risulta infatti che un numero imprecisato di lavoratori a tempo parziale in diversi Enti venga conteggiato più volte.
3. Il nuovo sistema prevederà che ci sia una netta distinzione delle attività degli Enti: chi farà OIF farà solo OIF, in stretta collaborazione con la Scuola.
4. Le nuove attività saranno finanziate con le risorse del Piano Giovani, gli Enti si doteranno di due distinti conti correnti, uno per la gestione e laltro esclusivamente per il personale, alla gestione andrà circa il 30%, e al personale circa il 70%, di tutto il finanziamento.
5. Nei prossimi giorni – allinizio della prossima settimana – sarà operativo uno staff di funzionari e tecnici che si occuperanno specificatamente di integrazione fondo di garanzia (20%) CIGD, emissione mandati Avviso 20, verifica e controllo delle rendicontazioni del Prof 2011.
6. Il Tavolo tecnico sarà convocato sin dai prossimi giorni prenderanno inizio i lavori.
Sentita la risposta articolata dellassessore, abbiamo evidenziato la nostra preoccupazione sulla scelta fatta dagli Enti e da alcune OO.SS. di avvalorare e mettere in atto la L. 223/91 licenziamenti collettivi, scelta che non condividiamo e a cui ci opporremo con tutte le nostre forze, perché la riteniamo sbagliata. Questo perché espelle definitivamente i lavoratori dal mondo del lavoro. Riteniamo tale scelta funzionale agli Enti, che sperano di usare la disperazione dei lavoratori come pressione sociale sulle scelte di riforma.
Abbiamo anticipato che chiederemo lapplicazione della mobilità e di tutte le norme a tutela della salvaguardia occupazionale dei lavoratori, tutele previste dal CCNL e dalle Leggi Regionali vigenti. Abbiamo manifestato la preoccupazione che si divida il destino degli operatori tra Interventi e Servizi, per questo riteniamo necessario un incontro congiunto con lassessore al Lavoro.
Abbiamo messo in evidenza che il personale tutto (interventi e servizi) deve essere considerato e tutelato allinterno della nuova proposta di Sistema Formativo, anche perché dipendenti dello stesso Ente.
In tal senso abbiamo chiesto che sia posta maggiore attenzione alla nostra proposta, sicuramente migliorabile che, nella sua articolazione, unifica e valorizza la professionalità e le capacita di tutti i lavoratori ( interventi e servizi) del sistema formativo.
Apprendiamo, successivamente allincontro, dellaccordo quadro tra la Regione e Italia Lavoro, pertanto, riteniamo necessario chiedere approfondimenti in merito, nel prossimo tavolo del 9 Aprile 2013.
Sottolineiamo che come Coordinamento di Base chiederemo che in ogni attività futura sia utilizzato il personale dellAlbo, con la valorizzazione e lutilizzo delle professionalità esistenti nei formatori , nel personale amministrativo, e nelle figure di sistema.
INVITIAMO TUTTI I LAVORATORI ALLA MASSIMA VIGILANZA E A DARE VITA A MOMENTI DI ANALISI E CONTROLLO SULLO SVILUPPO DEL PROCESSO DI RIFORMA IL COORDINAMENTO SINDACALE DI BASE SI ATTIVERA PER UNA CONTINUA E COSTANTE INFORMAZIONE E PER LA CREAZIONE DI MOMENTI DI INCONTRO E ANALISI TRA I LAVORATORI TUTTI.
Nota a margine
Solo qualche precisazione agli amici del Coordinamento sindacale di base dei Cobas-Scuola e Cub-Scuola. Per precisare che linformazione non crea allarmismo e non accentua le incertezze. Anche per ricordare ai nostri amici che un sindacalismo senza allarmismo e senza incertezze ha accompagnato – tanto per ricordarlo a noi stessi prima che agli altri – lo smantellamento del sistema creditizio siciliano, con particolare riferimento allex Banco di Sicilia e allex Sicilcassa. Due grandi banche dellIsola smantellate non perché stavano peggio delle banche del Centro Nord Italia, ma per andare a tappare i buchi delle banche del centro Nord Italia (alcune delle quali, detto per inciso, stavano peggio di Banco di Sicilia e Sicilcassa) con la regia della Banca dItalia e con lacquiescenza dei sindacati siciliani.
Il paragone tra sistema creditizio e Formazione professionale non è campato in aria. Anche nei primi anni ’90 si paventata lo smantellamento delle banche siciliane. ipotesi che veniva negata. Il risultato è che la Sicilia, oggi, non ha un sistema creditizio di riferimento. noi ci auguriamo che la Formazione professionale non faccia la fine del sistema creditizio. ma il rischio c’è. E non è infilando la testa sotto la sabbia che si risolvono i problemi.
Ben venga, allora, linformazione libera. Anche quella allarmistica. Certo, se poi gli amici del Coordinamento dei Cobas della Formazione professionale siciliana si sentono garantiti dal Governo Monti, al quale il passato Governo regionale di Raffaele Lombardo (con la partecipazione dellex assessore Mario Centorrino e dellallora dirigente generale, Ludovico Albert) ha consegnato 450 milioni di euro di fondi europei destinati alla Sicilia, beh, non possiamo che prenderne atto.
Noi, al contrario degli amici del Coordinamento dei Cobas della Formazione professionale, non ci fidiamo del Governo Monti. E, anzi, invitiamo i lavoratori della Formazione professionale siciliana a verificare limpiego effettivo, in Sicilia, dei 450 milioni di euro del cosiddetto Piano Giovani.
Sapete, cari amici del Coordinamento dei Cobas della Formazione professionale della Siiclia, perché diciamo queste cose? Perché negli ultimi cinque anni abbiamo visto più della metà delle risorse stanziate dallo Stato per il Mezzogiorno finire altrove e, in particolare, nel Centro Nord Italia. Parliamo dei Fas, Fondi per le aree sottoutilizzate.
Così come abbiamo visto sparire nel nulla 2,1 miliardi di euro destinati dal Fondo sociale europeo (Fse) alla Sicilia. Di questa stanziamento rimangono solo i 450 milioni del Piano Giovani. E l’altro miliardo e 600 milioni di euro che fine ha fatto? Anche porre questa domanda – che tutti i sindacati siciliani, compresi i Cobas non si sono posti e non hanno posto – significa creare “allarmismo” e “incertezze”?
Detto questo, quando vedremo i 450 milioni di euro della Sicilia – finiti a Roma – ritornare in Sicilia a sostegno dei lavoratori della Formazione professionale, saremo i primi a prendere felicemente atto. Prima, però, vogliamo vedere i fatti. Le semplici parole le lasciamo volentieri ai politici e ai sindacalisti.
g.a.
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