In silenzio, composti e con dignità da vendere, ieri sera oltre trecento lavoratori della formazione professionale hanno ricordato il collega Aldo Melodia, scomparso tragicamente lo scorso 26 giugno. In corteo da piazza Verdi hanno percorso le vie principali del dentro di Palermo per raggiungere la sede del Governo regionale, dove hanno deposto candele, davanti lingresso di Palazzo DOrleans, al termine della fiaccolata.
Melodia era un dipendente della Fondazione Cas Onlus di Bagheria, cassa integrato e senza lavoro da oltre 18 mesi. In preda alla depressione per un futuro lavorativo difficile e una situazione economica complessa ha deciso di compiere un gesto estremo che lascia una testimonianza forte a tutto il mondo della formazione professionale.
Abbiamo racconto la testimonianza di una delle colleghe più vicine ad Aldo e che ha collaborato alla realizzazione della citata fiaccolata. Rosalia Megna, dipendente in Cassa integrazione guadagni in deroga (Cig-d) della Fondazione Cas Onlus di Bagheria, ricorda il collega Aldo Melodia come uomo sobrio, silenzioso e molto attento verso gli altri.
La fiaccolata, ieri 3 luglio 2013, da Piazza Massimo alla Presidenza della Regione, ha voluto rappresentare, ha precisato la Megna, lo sgomento di un’intera categoria di lavoratori, quella della Formazione professionale in Sicilia, che di fronte al gesto tragico del suicidio, ha dimostrato di poter superare, tutti insieme, le proprie diversità di pensiero.
Pubblichiamo di seguito il volantino distribuito ieri sera prima e durante la fiaccolata.
Oggi commemoriamo la tragica scomparsa del collega Aldo Melodia.
Questa sera il grave silenzio della nostra fiaccolata in suo ricordo,
solleva il grido di dolore, sgomento e rabbia dei lavoratori della Formazione professionale.
Era un uomo che amava il confronto sociale e politico,
un lavoratore serio, preciso, disponibile e dal profondo sentimento religioso.
È giunto il momento adesso di chiederci
CHE COSA
Avremmo potuto fare, ognuno nel nostro ruolo sociale,
per evitare questa immane tragedia.
Il nostro stare in silenzio per anni davanti alle illegalità,
che si compievano negli enti di appartenenza,
un sindacato deprivato della propria rappresentatività istituzionale
e tanto burocratizzato da allontanarsi sempre più dai veri bisogni dei lavoratori,
una classe politica, che nel succedersi delle legislature, ha fatto razzia
del nostro bene più pregiato:
il nostro ruolo sociale e professionale,
ebbene
oggi il sacrificio di Aldo deve rappresentare il punto di forza di tutti noi:
Lavoratori, Sindacati, Enti di formazione e Classe Governante,
con un unico obiettivo da perseguire
linteresse generale della comunità alla quale apparteniamo
ciao Aldo
sarai sempre con noi
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