Formazione, la Cassa integrazione non riguarda il 2015 I 35 milioni di euro sbloccati non arriveranno subito. Anzi

Sulla Formazione professionale siciliana se ne continuano a dire e a leggere tante. Tutte, sulla carta, notizie positive: 15 milioni di euro di Cassa integrazione sbloccata, 35 milioni di euro sbloccati per lo più in relazione alle anticipazioni sulla terza annualità dell’Avviso 20. E, cosa che non sappiamo se definire tragica o comica, si continua a parlare del Piano Giovani come se non fosse avvenuto lo scippo dei fondi Pac, sigla che sta per Piano di azione e coesione. Proviamo a fare un po’ di chiarezza, anche per non illudere i lavoratori di questo settore.

Intanto sulla Cassa integrazione va detto che lo sblocco di questi 15 milioni di euro non ha nulla a che vedere con il 2015. Per il prossimo anno, almeno fino a questo momento, per i lavoratori della Formazione professionale siciliana non è prevista Cassa integrazione. 

I 15 milioni sbloccati fanno riferimento ai primi sette mesi di quest’anno, perché da agosto in poi non esiste copertura di Cassa integrazione per la Formazione professionale siciliana. Si tratta, alla fine, di soldi che i lavoratori disoccupati di questo settore avrebbero dovuto percepire dal gennaio di quest’anno. In pratica, arretrati. Per il 2015 non c’è nulla. 

Andiamo alla seconda notizia: lo sblocco di 35-36 milioni per l’anticipazione della terza annualità dell’Avviso 20 e, in minima parte, per una coda della seconda annualità, sempre dell’Avviso 20. A giudicare da come è stata data la notizia dall’assessore regionale alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello, sembra che questi soldi siano a portata di mano. Non è così. 

Gli uffici del dipartimento Formazione, bontà loro, hanno ultimato le pratiche di rendicontazione. I dipendenti di questa branca dell’Amministrazione hanno fatto solo il lavoro per il quale sono pagati, nulla di più. Adesso le pratiche dovranno passare per gli uffici delle Ragionerie per essere messi in pagamento. A questo punto si porrà un altro problema: la cassa, cioè la liquidità. 

Non va dimenticato che, in questo momento, le condizioni del Bilancio regionale sono critiche. Trovare la liquidità necessaria per effettuare un pagamento non è cosa facile, soprattutto per importi di un certo peso. E ormai, con gli attuali chiari di luna, un pagamento di 35 milioni di euro, per la Regione siciliana, è diventato un pagamento stratosferico. 

Anche in questo caso, i primi pagamenti, bene che vada – e non è detto che vada bene, perché le condizioni del Bilancio regionale, a partire da gennaio, peggioreranno di mese in mese – partiranno a Febbraio. I soldi prima dovranno essere erogati agli enti e alle società che operano in questo settore. Enti e società, poi, dovranno pagare i lavoratori. Dunque, è bene non creare illusioni di pagamenti immediati tra questi ultimi.   

Il Piano Giovani, infine. Alcuni giornali dicono che questi fondi sono stati inghiottiti da Roma. Altri, come abbiamo già accennato, dicono che non verranno toccati. Noi che siamo stati tra i primi a raccogliere l’allarme lanciato da l’ANCI Sicilia sullo scippo – poi verificatori – dei fondi Pac al Sud e, quindi, anche alla Sicilia, invitiamo ad attendere gli eventi. 

Sulla carta i fondi sono persi, perché nella legge di Stabilità che nei prossimi giorni la Camera dei deputati approverà definitivamente c’è scritto che le risorse finanziarie del Pac non spese al 30 Settembre di quest’anno passeranno a Roma. Vero è che, per i fondi impegnati – soprattutto con riferimento alla spesa sociale – là dove dovessero essere dirottati a Roma, si aprirà un contenzioso giudiziario. Ma, al di là del possibile contenzioso, c’è anche la possibilità di una trattativa con il Governo nazionale. 

Insomma, Roma potrebbe decidere di non scippare tutti i 3,5 miliardi di euro al Sud. E’ improbabile, ma non impossibile. Detto questo, considerare salvi i fondi del Piano Giovani è un errore. Meglio attendere lo sviluppo degli eventi senza creare troppe illusioni. Cominciando a mettere nel conto l’ipotesi che il Governo Renzi potrebbe far saltare la parte più importante della terza annualità dell’Avviso 20, i tirocini formativi e, in generale, tutto quello previsto dal Piano Giovani.    

   

Giulio Ambrosetti

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