Nei giorni precedenti allinsediamento del pletorico tavolo tecnico istituzionale previsto per il prossimo 15 marzo circolano insistenti voci che vedrebbero esternalizzare il servizio di accreditamento del dipartimento regionale Istruzione e Formazione professionale.
Si tratta ovviamente di unindiscrezione che, se riscontrata, ingenererebbe negli addetti ai lavori il convincimento di una precisa strategia politica volta allo smantellamento definitivo del sistema della formazione professionale in Sicilia.
Nei mesi scorsi il famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino), aveva già assegnato a società private, di area pidiessina, il servizio Assistenza tecnica, il servizio Monitoraggio e controllo e il Servizio Rendicontazione. Operazioni che, a dir la verità, hanno portato scarsi risultati (per gli utenti, ovviamente).
Ora circolano altre novità. Potrebbe arrivare, prossimamente, il momento dellassegnazione a società del settore privato del Servizio accreditamento che governa le regole di accesso nel sistema formativo regionale. Sempre se dovesse essere vera lindiscrezione, potrebbe azzardarsi lipotesi di uno scenario che vedrebbe stringersi ancora di più il collegamento funzionale tra la precedente gestione del Governo di Raffaele Lombardo (la cui pseudo riforma ha destabilizzato il settore) e quella del Governo di Rosario Crocetta. In comune i due Governi hanno un Partito: il Pd siciliano, che perde credibilità e voti ma non perde il vizietto di mettere le mani sulla formazione professionale dellIsola.
Una rivoluzione che apparirebbe più come uninvoluzione. Questo spiegherebbe lo svuotamento di circa 60 tra dirigenti, funzionari e dipendenti regionali, silurati circa un mese fa dal dipartimento regionale al ramo. Proprio tra i trasferiti ricordiamo anche il dirigente del Servizio accreditamento che, con la sua azione amministrativa, aveva revocato oltre 200 Enti formativi e per altri 150 aveva già avviato le verifiche. Nella stretta dei controlli di legalità erano incappati Enti vicini al Pd?
Ci chiediamo e chiediamo: tra i circa 20 mila dipendenti della Regione siciliana non si riesce a trovare nessuno che possa assumersi la responsabilità amministrativa di un servizio così delicato? Non è molto strano, tutto ciò?
La Regione versa in una crisi finanziaria paurosa. Ieri il nostro giornale ha descritto uno scenario tremendo: un miliardo di euro di buco a valere sul 2012; un altro miliardo di euro che manca per questanno; 900 milioni di bizzarri accantonamenti chiesti da Roma. Ebbene, in questo scenario ci sono pure milioni e milioni di euro bruciati per assegnare allesterno alcuni servizi del settore formazione professionale. Sprechi su sprechi.
Dopo gli sperperi del Governo Lombardo anche gli sperperi del Governo Crocetta?
Noi non vogliamo credere a questa indiscrezione. E siamo sicuri che il presidente della Regione, Crocetta, interverrà per fermare – là dove tale indiscrezione dovesse rispondere a realtà – questo ennesimo spreco di denaro pubblico. A noi sembra molto più serio utilizzare le risorse e le professionalità presenti nellamministrazione regionale a costo zero.
Non si può pensare di continuare a gestire la formazione professionale della Sicilia allinsegna del clientelismo politico. Di questo passo si rischia si spenderebbero più soldi per controllare il settore (di fatto ingessato) che per la stessa attività formativa.
Ritorneremo nei prossimi giorni su questo argomento.
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