Alla centinaia di allievi che nei due anni di attività si erano iscritti ai corsi per imparare un mestiere, per poi sperare di trovare un lavoro, era solito dire che i soldi delle loro indennità non erano ancora arrivati. In realtà, però, quel denaro era periodicamente incassato ma fatto sparire sui conti dei propri familiari.
Questa l’accusa rivolta al legale rappresentante di un ente di formazione convenzionato con la Regione, che aveva sedi a Caltanissetta e Catania. L’uomo, originario di San Cataldo, è stato denunciato dalla guardia di finanza di Caltanissetta per truffa ai danni dello Stato, indebita percezione di fondi pubblici oltre che bancarotta semplice e fraudolenta.
Le indagini delle Fiamme Gialle sono partite nel 2016, due anni dopo l’avvio delle attività da parte dell’ente e poco dopo la dichiarazione di fallimento. Nei 24 mesi precedenti, l’uomo, insieme ai propri familiari, risultati dipendenti, aveva gestito un fiume di soldi proveniente da progetti finanziati dall’Unione europea. Somme che gli investigatori hanno quantificato in 22 milioni di euro. Lo stesso legale rappresentante risultava tra il personale assunto dall’ente e per questo beneficiava di uno stipendio. Erogazioni di denaro che venivano nascoste agli iscritti che, stando ai bandi, avrebbero dovuto beneficiare di un’indennità di partecipazione.
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