Nel dimettersi da assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, aveva ragione quando affermava: In questi giorni ho assistito a un impazzimento della politica che non condivido: per questo ho deciso di lasciare la poltrona e di tornare a fare il magistrato”. E di vero impazzimento che si deve parlare. Ma non solo della politica in senso stretto.
E di ieri la dichiarazione, riportata dalla stampa, di Ivan Lo Bello, esponente nazionale di Confindustria. Parole che lasciano intendere che esistono lavoratori di Serie A e lavoratori privi di dignità. Laffondo di Lo Bello si riferisce alla decisione assunta dal governo regionale di garantire gli stipendi al personale, ai forestali ed ai corsi di formazione professionale a scapito delle aziende. Le stesse percepirebbero i pagamenti solamente a partire dal gennaio 2013.
Lo Bello, in merito, ha dichiarato al Giornale di Sicilia di ieri: E bene che sia segnalato alla Corte dei Conti il maggior danno che sarà arrecato al bilancio della Regione in termini di interessi e spese legali, facendo pagare alla classe politica le sofferenze delle aziende e dei lavoratori. Lo Bello parla di rischio licenziamenti e punta – e non è la prima volta- il dito contro il settore della formazione professionale, additato nella sostanza come un concentrato di sprechi. Una vecchia storia ripetuta ogni qual volta qualcosa non cala giù.
E il caso di ricordare allesponente di Confindustria che la decisione assunta dal governo regionale, nelle scorse ore, di dare via libera al pagamento alla voce personale, forestali e formazione professionale a discapito delle imprese (fornitori), è stata assunta con la presenza, in giunta regionale, di due esponenti di Confindustria, Andrea Vecchio e Marco Venturi. E allora il conto non torna. O esiste una profonda spaccatura in Confindustria tra la linea romana e quella siciliana, oppure ai due assessori non rimane che dimettersi. E di corsa, senza tentennamenti.
Vi è di mezzo la faccia dellorganizzazione datoriale, la quale, dopo la netta posizione assunta dal leader siciliano, la perderebbe definitivamente. E poi, incomprensibili parole se si pensa che gli Enti formativi, trasformati in società di capitale dalloperazione spavalda chiamata Circolare n.31 del 5 dicembre 2011, a firma di Mario Centorrino e Ludovico Albert, rispettivamente ex assessore regionale all’Istruzione e Formazione professionale ed ex dirigente generale al ramo, quando erano in carica non erano certo lontani anni luce da Confindustria Sicilia. Anzi.
Una guerra tra poveri? Una diverso peso tra lavoratori? Chissà. I licenziamenti non hanno padri diversi ed hanno invece la stessa matrice. Non vi è alcuna differenza tra un licenziato di unazienda manifatturiera o di un Ente di formazione professionale. In questo Ivan Lo Bello dovrebbe essere più chiaro. Dovrebbe spiegarci dove sta la diversità di tutela. Oppure è un problema di dignità?
Ancora più stucchevole è la dichiarazione della senatrice del Pdl, Simona Vicari (foto sopra a destra tratta da economia.panorama.it). Sulla vicenda la stessa ha lanciato lallarme schierandosi apertamente con Lo Bello e precisando: Quei fondi invece sarebbero stati utili per dare ossigeno al nostro tessuto imprenditoriale. Posizione che appare per giunta condivisibile nella logica di difendere i posti di lavoro. Ma la cosa che ci lascia basiti è laccanimento contro il settore della formazione professionale.
Da qui lallarme. La senatrice, infatti, ha precisato: La decisione della Regione serve a garantire gli stipendi a quel precariato che per ragioni clientelari è cresciuto in maniera enorme al di là delle effettive esigenze di servizio. Affermazione forte, e sicuramente veritiera. Però! Però la verità dobbiamo dircela tutta, fino in fondo. La politica si è abbuffata con la formazione professionale, assunzioni su assunzioni, clientelismo, affari e chi più ne ha più ne metta.
Ma uno sfondo critico ci sentiamo di innestarlo. Forse la Vicari dimentica che oltre al Pd, allUdc, al Fli, al Pid, allMpa, a Grande Sud, anche il Pdl si è abbuffato. Senza ombra di dubbio, ha fatto parte della grande ammucchiata. E sufficiente ricordare al segretario dellUfficio di Presidenza del Senato che solamente lungo la fascia tirrenica della Sicilia, buona parte della deputazione nazionale e regionale del Partito della Libertà ha fatto affari con la formazione professionale. A Cefalù, come a Barcellona, senza dimenticare Messina.
Anche il partito di Simona Vicari, quindi, ha contribuito ad alimentare il precariato per ragioni clientelari e quindi elettorali nel settore della formazione professionale in Sicilia. Sono veramente in pochi (i parlamentari) coloro che possono scagliare la prima pietra quando si parla di responsabilità nel settore della formazione professionale. Che la Vicari abbia preso un granchio? Può darsi.
Invece, appare equilibrata e degna di essere imitata dalla politica siciliana la dichiarazione sullargomento rilasciata da Filippo Ribisi (foto a sinistra, tratta damarineo.wordpress.com). Il Presidente di Confartigianato Sicilia ha proposto alla giunta regionale “di trovare una soluzione più equa per tutti, sia per le imprese e i lavoratori che queste fino ad oggi si fanno carico di occupare, sia per i forestali ed il personale della formazione. Una posizione equilibrata, pacata e degna di essere rimarcata. Atteggiamento corretto e da imitare in questo generale impazzimento della politica.
A futura memoria per usare il titolo di un fortunato libro di Leonardo Sciascia, che ha raccolto, tra il 1979 ed il 1988, articoli apparsi sulla stampa nazionale. Un esempio indelebile di impegno civile al quale tutti coloro che ricoprono incarichi elettivi e pubblici dovrebbero attenersi per il bene della società tutta.
Assolto perché il fatto non sussiste. Si chiude così, tra gli applausi per un'assoluzione con…
Un incendio è divampato a Santa Flavia, in provincia di Palermo, in una strada privata…
Il sindaco di Montemaggiore Belsito, Antonio Mesi, 57 anni, è deceduto questa mattina nell’ospedale Giglio…
È stato trovato morto, ad Antillo, il cacciatore di 82 anni, G. G., originario di…
Legato e preso a bastonate. I carabinieri della stazione di Castelvetrano, in provincia di Trapani, hanno…
Un'indagine antimafia durata oltre tre anni. E maturata oggi con 20 arresti. Sono i dettagli…