Formazione professionale siciliana: è polemica sulle nuove norme per laccreditamento degli Enti e delle società che lavorano in questo settore. Queste norme sono il frutto di una trattativa tra tutti i soggetti che operano, a vario titolo, in questo comparto: Governo regionale, Enti, società, organizzazioni sindacali.
Nel testo che circola in queste ore – testo bollente, che viaggia in centinaia di indirizzi di posta elettronica, compreso il nostro – compare un codicillo, in perfetto stile Azzeccagarbugli che sta seminando lo scompiglio tra gli operatori della formazione professionale e anche nel mondo politico.
Il tema è quello che riguarda i casi di sospensione e revoca degli accreditamenti. In pratica, si tratta di un passaggio delicatissimo che potrebbe portare il Governo della Regione prima a sospende e poi a revocare laccreditamento agli Enti e alle società che operano nel settore. Revocare significa non farle lavorare più.
Il codicillo lo si può leggere a pagina 13 del testo che raccoglie le nuove norme per laccreditamento: LAmministrazione procede alla revoca dellaccreditamento dellorganismo nei seguenti casi:
a) nei casi di ricorrenza di una delle fattispecie di cui allart. 38 del D. Lgs. n. 163 del 12 Aprile 2006 (Codice degli appalti) e s.m.i.;
b) inadeguatezza dei locali alla normativa vigente in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui allAllegato A alle presenti Disposizioni;
c) gravi e reiterate carenze e/o irregolarità nella gestione e rendicontazione delle attività formative e orientative accertate a seguito di controlli e verifiche espletate a qualunque titolo anche da altri soggetti pubblici;
d) gravi e reiterate carenze e/o irregolarità nellapplicazione delle norme sul lavoro accertate a seguito di controlli e/o verifiche espletate a qualunque titolo anche da altri soggetti pubblici;
e) non osservanza del termine assegnato, nei casi di diffida e/o sospensione, per leliminazione di eventuali non conformità accertate a seguito di controlli o verifiche espletate a qualunque titolo anche da altri soggetti pubblici o di mancati adempimenti;
f) inadempienza dellobbligazione di pagamento e/o restituzione di somme con posizione debitoria accertata, secondo quanto previsto allAllegato A alle presenti Disposizioni requisito A9, nei confronti dellAmministrazione, sia in fase procedimentale che processuale;
g) false dichiarazioni o documentazioni rese in materia di accreditamento e/o in materia di gestione delle attività finanziate;
h) volume daffari relativo alle attività di accreditamento minore o uguale del 50% del volume di affari complessivo;
i) esistenza di liti pendenti e/o contenziosi con lAmministrazione. (monterosso).
Fino al punto h, alla fine, tutto regolare, concordato. Al punto i arriva la sorpresa preparata dal Governo di Rosario Crocetta allinsaputa di tutti: lAmministrazione procede alla revoca dellaccreditamento nei casi di esistenza di liti pendenti e/o contenziosi con lAmministrazione. (monterosso).
Insomma, chi litiga con lamministrazione regionale viene escluso. La Costituzione italiana, il diritto di difendersi anche in presenza di un errore dellAmministrazione pubblica, il ruolo della magistratura: tutto abrogato con un codicillo dai giureconsulti del Governo Crocetta e dellassessore futuro giurista, Nelli Scilabra.
A conti fatti, nella formazione professionale siciliana si passa dalla democrazia alla Crocettocrazia e alla Nelliscilabracrazia, due nuovi ‘istituti giuridici’ destinati a entrare nella storia.
Presidente e assessore se la suonano e se la cantano. E tutti gli altri debbono solo obbedire. Guai a contraddirli. Perché si rischia di essere messi alla porta. Quali giudici! Quali Tribunali civili e amministrativi!
Come nei regimi totalitari che si rispettano, il presidente Crocetta e lassessore Scilabra si sostituiscono al Codice Civile, al Tar e al Cga.
Resta una domanda: chi può avere suggerito tanta saggezza giuridica al presidente e allassessore? Nel testo che in parte pubblichiamo, alla fine del codicillo, tra parentesi, si legge: “monterosso”.
Il nostro dubbio è che possa non trattarsi di Monterosso Almo, il Comune siciliano della provincia di Ragusa. Il nostro dubbio è che si possa trattare, invece, del segretario generale della presidenza della Regione, dottoressa Patrizia Monterosso. Possibile?
Il codicillo, se letto attentamente, più che giuridico sembra filosofico: volendo, cè una vaga idea platonica, un po della precisione di Kant, uno scorcio di dialettica hegeliana e, forse, anche qualche linea di pensiero debole.
Ragazzi, se in questa storia c’è immischiata la dottoressa Monterosso, questo va da sé, i nuovi istituti giuridici diventano tre: alla ‘crocettocrazia’ e alla ‘nelliscilabracrazia’ si va ad aggiungere la ‘monterossocrazia’…
Peccato che la filosofia del codicillo non stia mietendo i successi che il governatore Crocetta e lassessore Scilabra si aspettavano. A molti la nuova trovata del Governo sembra incostituzionale.
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