Formazione, dal “Trio delle meraviglie” al “Trio dei sogni e dei rinvii”

Dopo lo schiaffo, per mano dell’ex Sindaco di Gela, mollato a lavoratori, Enti formativi e sindacati, il settore della formazione professionale si avvia a vivere giornate di passione. Il Governo del presidente Rosario Crocetta ha mostrato tutta la sua forza piegando ogni resistenza, peraltro flebile e impercettibile, del Parlamento siciliano e avocando a sé ogni proposito sul futuro del settore.

Parole, parole, parole. In quasi 6 mesi la Sicilia e i siciliani si sono ubriacati di slogan e conferenze stampa. Molti deputati si sono giustificati per il disarmante silenzio, tenuto in Aula, sul tema del finanziamento del settore formativo e per la tutela dei lavoratori, affermando che non potevano contrariare il presidente che aveva assunto impegni precisi sulla salvaguardia dei livelli occupazionali.

Ma di cosa stiamo parlando? E’ dal novembre scorso che il “Trio dei sogni e dei rinvii” CSC (Crocetta, Scilabra, Corsello) – che si è sostituito al Trio delle meraviglie (LAC, alias Lombardo, Albert, Centorrino) annunciano provvedimenti per il settore.

L’unico dato certo è che il Trio fissa le date di incontri istituzionali con le parti sindacali e sistematicamente li rinvia. E’ il caso dell’incontro programmato, dopo diversi rinvii, con i sindacati dei lavoratori per il 2 maggio scorso. Anche in questo caso, nulla di fatto, rinviato ancora una volta.

Intanto il settore si appresta a chiudere le attività del primo anno dell’Avviso 20/2011 che occupa nel complesso circa 6 mila operatori. Al 30 settembre prossimo chiudono i battenti gli Sportelli che occupano circa 1850 lavoratori. E, dulcis in fundo, al 31 dicembre 2013 l’Avviso 19/2011 completa il biennio di attività nel settore dell’Istruzione e formazione professionale (conosciuto come Oif) che impiega nel complesso circa 2 mila lavoratori.

Però il Governo rassicura tutto e tutti, rinvia ogni decisione, ma non può arrestare il tempo. Ha superato ogni scoglio dettando tempi e modalità a Sala d’Ercole, in occasione dell’approvazione del Bilancio e della Finanziaria. Poco può fare per arrestare l’avvicinarsi delle scadenze. Come sarà riorganizzato il sistema formativo? Poco si sa. Anzi, per la precisione, non si sa nulla. Non si sa nemmeno se i 452 milioni di euro del Fondo sociale europeo (Fse) “messi in sicurezza” a Roma dal passato Governo Lombardo ‘ritorneranno’ in Sicilia…

Indiscrezioni puntano il dito sull’ampia autonomia del “Trio dei sogni e dei rinvii” che si appresterebbe a presentare, entro metà maggio, alle parti sociali la propria idea di riforma. L’esecutivo ha mantenuto il riserbo sulla ‘negativa’ ricevuta da Roma e da Bruxelles. In occasione del Tavolo di Governance per l’utilizzo delle risorse del Piano giovani, una proposta di rimodulazione che, pare, non abbia raccolto il favore di Ministero e direzione generale Occupazione dell’Unione Europea (in pratica, Roma e Bruxelles avrebbero ‘bocciato’ il piano di aggiornamento del personale: un “no” che potrebbe comunque nascondere il fato che il Governo nazionale, come noi scriviamo da tempo, potrebbe essersi già ‘pappati’ i 452 milioni di euro della Sicilia).

Un tempo la politica dettava le regole, indirizzava l’azione di Governo con leggi di settore e individuava anche l’adeguata copertura finanziaria. Oggi questo non è accaduto e il Parlamento siciliano ha mostrato debolezza politica e programmatica, scarsa capacità di condizionare il Governo verso la soddisfazione dei territori. E’ probabile che il presidente Crocetta abbia voluto puntare tutto sull’alleanza con Confindustria Sicilia, nella speranza di ottenere il via libera allo smantellamento del sistema e all’affidamento a nuovi soggetti, sia dell’offerta formativa, sia delle politiche da attuare nel mercato del lavoro.

Il confronto istituzionale, ad oggi, è stato negato o concesso a piccoli bocconi. Il nostro giornale, da mesi, offre quotidianamente spunti di confronto e riflessione. Spesso ci è capitato di raccogliere le tante proposte che giungono in redazione per renderle pubbliche e a disposizione di chiunque. Confortati dalla costante fiducia dei lettori e sulla scia della nostra linea editoriale pubblichiamo, di seguito, uno stralcio del documento trasmessoci da un lavoratore del settore formativo. Un lungo e approfondito studio sul sistema della formazione professionale siciliana che tocca i diversi segmenti, come quello dell’Obbligo formativo. Un settore che abbiamo più volte posto all’attenzione dei lettori.

La formazione, indirizzata ai minori in Obbligo scolastico, è l’aspetto più delicato ed “etico” della filiera formativa siciliana. Attività che mira a contrastare la dispersione scolastica e, nel contempo, a educare, formare e professionalizzare i soggetti più difficili da istruire. Allievi provenienti da quartieri difficili, da situazioni familiari complesse, ma che hanno diritto ad un’istruzione adeguata e ad una prospettiva di lavoro attraverso una qualifica professionalizzante.

Della relazione abbiamo, per l’appunto, stralciato la parte che affronta il segmento dell’Istruzione e Formazione professionale (IeFp).

 

RIORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÁ DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

di Raffaele Rizzone

 

a) Attualmente le strutture che gestiscono tale attività sono 26. Potranno diminuire ma mai aumentare!

b) Dopo aver erogato i fondi dovuti si dovrà procedere alla verifica delle strutture ed alla loro efficacia didattica.

c) Verificare quali Enti gestori inviano i propri alunni allo stage sin dal primo anno, ma anche per il secondo anno.
Tali strutture non hanno un percorso didatticamente valido e quindi vanno escluse dal novero dei gestori di questa particolare attività. Infatti, le aziende si rifiutano di ricevere ragazzini che non hanno raggiunto una minima competenza! Gli operatori che si comportano così sono quelli che non hanno laboratori e professionalità minimamente sufficienti!

d) Per quanto riguarda il personale docente occorre incentivare l’utilizzo di giovani laureati che dimostrano passione per questo particolare lavoro. I richiesti tre anni di esperienza sono stati inventati per favorire strutture truffaldine presenti massicciamente in tutta la Regione e delle quali tutte le istituzioni fanno finta di non accorgersi!

Anche in questo caso si perseguono interessi non commendevoli da parte di tanti!

Vincolare le docenze all’Albo della Formazione (ex Legge regionale n. 24 del 6 marzo 1976) significa proteggere il malaffare che si è coltivato in passato (sia remoto e recente).

e) Gli Enti gestori che non svolgono altra attività di qualsivoglia natura e forma se non quella dell’IEFP, devono essere sollevati dal vincolo di dover ricorrere all’Albo unico della F.P. (ex Legge r. n.24/76). Gli Enti gestori che invece svolgono altra attività oltre all’IeFP, sono vincolati, ove ne ricorrono le condizioni, ad impiegare il personale in forza a quello dell’Albo.

Su questi aspetti occorre una vigilanza continua che non ammette deroghe di alcuna specie.

f) Le risorse economiche per fare bene ci sono, ma bisogna lavorare per incrementarle. Se la Regione siciliana è perennemente assente dal Tavolo Stato-Regioni (che è il luogo dove si assegnano le risorse economiche), come può pretendere di avere ciò cui ha diritto?

Quindi non ha poi diritto a piangere: a piangere siamo NOI perché siamo così governati ed amministrati!

E non possiamo nemmeno tralasciare i fondi comunitari per la gestione dei II-III e IV anni! E’ una salvezza per le ‘casse’ della Regione il ricorso a tali fondi.

C’è da lavorare! E tanto! FATELO.

Se volete vi aiutiamo.

DOPO LE ULTIME ESTERNAZIONI PRESIDENZIALI

Il Presidente della Regione ha dichiarato che gli Enti saranno chiamati a decidere in quale settore impegnarsi: o nell’attività dell’Istruzione Professionalizzante o nella tradizionale formazione professionale per maggiorenni (ipotesi di riforma dell’accreditamento).

Dal punto di vista personale concordo con il Presidente poiché l’Ente dove lavoro ha già da tempo fatto questa scelta, prediligendo la Istruzione professionalizzante: infatti lavoriamo solo in questo settore e non in altri. Ma siamo solo noi! Tutti gli altri Enti lavorano con i due settori. Bisogna riconoscere che alcuni lavorano anche bene in tutti e due i settori: e allora perché impedirglielo?

Anche in questi casi è importante “gestire il processo”. Cioè occorre obbligare gli Enti che lavorano nei due settori ad utilizzare, ove ne ricorrano i requisiti, il personale in forza e/o quello iscritto all’Albo ad esaurimento della Formazione Professionale.

Gli Enti che invece lavorano solo nel settore dell’Istruzione professionalizzante vanno esentati da tale obbligo.

Quest’ultima attività formativa deve presentare i crismi dei due settori: quello dell’istruzione e quello della formazione professionale.

Sembra azzardata e superficiale l’ipotesi avanzata dal Presidente della Regione secondo il quale la parte Istruzione deve fare riferimento alla Pubblica Istruzione e i docenti devono essere assunti alla stessa stregua di quelli della Pubblica Istruzione.

Perché sembrano azzardate e superficiali tali ipotesi? E’ presto detto.

1.Secondo uno studio comparato della Unione Europea redatto nel 2012 la SCUOLA ITALIANA è la peggiore d’Europa!

Quindi prendere ad esempio e riferimento la pubblica istruzione significa parametrare “al peggio” l’attività degli Enti.

In effetti, in Sicilia circolano piani didattici adottati dagli Enti (pochi, per la verità) che sono di gran lunga migliori dei percorsi della Pubblica istruzione!

2. L’assunzione dei docenti ha un solo scopo: eliminare la precarietà! Forse. Perché quando quel tipo di corsi non ha più richieste dovrà cessare ed il personale dovrà essere licenziato: oppure la Regione lo assume alle sue dipendenze per garantire uno stipendio che non può più essere utile! Questo sembra anche demagogico!

L’assunzione dei docenti, inoltre, obbliga gli Enti ad essere rigidi e privi della capacità di riconvertirsi con agilità: insomma diventerebbero una seconda Pubblica istruzione! E’ questo che si vuole? E allora perché criticare gli Enti che organizzano sempre gli stessi corsi se è la stessa Regione a provocarli?

Tutto questo contraddice la sbandierata pulizia del settore! Ed allora cosa veramente si sta perseguendo alzando una così intensa cortina fumogena su aspetti non certo primari e comunque contraddittori? Forse si sta organizzando la gestione di tutto il settore attraverso un progetto nazionale che per la Sicilia verrebbe affidato ad una già oggi ben individuabile “Onorevole” società del PD? Ed è così che si spiega la sparizione di oltre 2 miliardi di fondi comunitari? E su quale capitolo Statale sono state trasferite questi ingenti somme che torneranno in Sicilia con la accennata gestione tutta interna PD attraverso società di capitali a scopo di lucro?

E’ questa la gestione trasparente, pulita, non mafiosa? Sig. presidente, il 95 per cento della Formazione Professionale è nelle mani di PD (che ricordiamo essere in atto dilaniato da una guerra tra comunisti e democristiani), di FLI (che sottolineiamo oggi scomparso in Sicilia e a Roma grazie a Fini, Briguglio, Granata e Marrocco) di UDC (che abbiamo a più riprese scritto essere prossimo al fallimento e già scomparso a Roma)! Tutti partiti con cui Ella collabora e divide la merenda tutti i giorni!

Un’ultima considerazione:

il Presidente della Regione è, a giorni alterni, presentissimo nella TV, in radio, in conferenze stampa per la “pulizia” della Formazione Professionale.

La domanda sorge spontanea:

ma in tutti gli altri settori dell’Amministrazione Regionale (pensiamo alla sanità, all’agricoltura, alle foreste, ai lavori pubblici, alla gestione dei rapporti che le banche, all’energie alternative, ecc….) è tutto a posto, è tutto pulito, è tutto perfetto?

Considerato che non vi sono continui interventi e proclami come per la F.P. la risposta è sì?

Per noi è no! Ma poiché se tocca quei settori,il Presidente rischia di farsi male preferisce il silenzio alzando il facile polverone!

Forte con i deboli, debole con i forti: la solita vecchia cultura che ha fatto della Sicilia una Terra maledetta!

PANTA REI! No, non ci rassegniamo!

Cominciamo a costruire una libera organizzazione per ferocemente lottare contro tutto questo, colleghi lavoratori della formazione professionale e NON!

Cominciamo subito: vile chi si pente!

Non permettiamo al Presidente Crocetta ed ai suoi compagni di merende di ammazzarci!

E intanto…

Considerato che tra le risorse previste dall’Avviso 19/2011 (198.000.000) e la spesa sostenuta (120.000.000) si sono operate economie pari a 78.000.000 e considerati i fondi trasferiti dallo Stato per i primi anni (circa 16.000.000) ed il loro effettivo costo decretato (18.000.000)

SI PROVVEDA

a finanziare le attività formative OIF dal primo al quarto anno per l’anno 2013/2014 con le economie sopra riportate che risultano sufficienti a farVi fronte senza ulteriormente rubare alla Sicilia le somme di competenza!! (per fini oscuri)!!

SI PROVVEDA

A finanziare la II annualità dell’Avviso 20 con immediatezza prelevando le risorse finanziare dalle somme “messe in sicurezza a Roma”, ma di esclusiva competenza della Sicilia!

 

 

Giuseppe Messina

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