Formazione: bloccati Caronte, Faros e Protocollo informatico

La Formazione professionale affoga per mano dell’infernale ‘macchina’ amministrativa regionale. Nelle scorse ore l’amministrazione regionale ha raggiunto l’apice di un processo distruttivo del sistema formativo nel suo complesso. Un epilogo annunciato per diverse ragioni. E chiude perché il sistema posto a governo dei processi fa acqua da tutte le parti.

Non funzionano i sistemi informatici, non funziona l’Assistenza tecnica, non funziona il Piano giovani, non esiste uno straccio di programmazione. Ma andiamo con ordine partendo dalla fine.

La programmazione non esiste, atteso che il 7 giugno si chiude l’esperienza dell’Avviso 20/2011 e gli Enti formativi si accingono, nei prossimi giorni, ad avviare i processi di mobilità. Oltre cinque mila i lavoratori a rischio. Il 30 settembre 2013 per circa mille e 800 lavoratori si apriranno le porte del licenziamento per ultimazione delle attività degli Avvisi 1 e 2 riguardanti gli Sportelli multifunzionali. Stessa cosa alla fine del 2013 per i circa due mila lavoratori dell’obbligo formativo.

Sul cosiddetto ‘Piano giovani’ il Governo regionale continua a raccontare frottole. Senza una piattaforma informatica che funzioni in maniera efficace ed efficiente non potrà avviarsi alcuna attività. A sostenerlo è stato l’ex ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, che ha raccomandato alla nostra Regione di dotarsi di un Portale specifico. Anche l’IGRUeE (Ispettorato Generale per i Rapporti finanziari con l’Unione Europea presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha precisato che occorre un sistema telematico che certifichi in maniera chiara e trasparente la spesa.

Adesso passiamo alla scandalosa gestione delle piattaforme informatiche Caronte e Faros, da giorni scomparse dal motore di ricerca google. Non si hanno tracce e non è la prima volta. Quali gli effetti? Si tratta di sistemi informatici per la gestione delle risorse comunitarie del Piano operativo Fondo sociale europeo Sicilia 2007/2013.

Il sistema Caronte archivia e certifica le attività finanziate con gli Avvisi pubblici 1 e 2 riguardanti gli Sportelli Multifunzionali e gli Sportelli Scuola/Lavoro, l’Avviso 19/2011 relativo all’Obbligo formativo e l’Avviso 6/2009. Per quest’ultimo, addirittura, il Governo attuale, forse per il fatto di non averlo né programmato, né gestito si diletta a cambiare ogni 2 mesi i funzionari preposti alla liquidazione del secondo acconto e alla rendicontazione finale. Un avviso, quello sugli antichi mestieri, bloccato e abbandonato.

Lo stallo delle piattaforme informatiche produce la mancata certificazione della spesa comunitaria e, di conseguenza, il mancato pagamento degli stipendi al personale del sistema formativo regionale, accumulando ritardi su ritardi, da tempo non più tollerabili. Ciò significa il collasso del sistema. Il massacro sociale e la chiusura, con effetto “a cascata”, degli Enti formativi impossibilitati a rinnovare il Documento unico di regolarità contributiva (Durc).

Sul malfunzionamento dei sistemi Caronte e Faros le associazioni degli Enti formativi, Forma Sicilia e Cenfop, hanno già diffidato l’amministrazione regionale, accusata di essere unica responsabile delle eventuali penalità che dovessero registrarsi. Per gli Enti formativi le penalità debbono ricadere sull’assessorato regionale Istruzione e Formazione professionale incapace di governare i flussi dei dati, il sistema dei controlli, del monitoraggio e della certificazione della spesa.

Eppure non si sono sprecati i milioni di euro per affidamenti a società private super esperte e preparate che hanno imbavagliato il settore anziché semplificarne e migliorarne il funzionamento. Una scelta, quella del Governo retto dal “Trio dei sogni e dei rinvii” CSC (Crocetta, Scilabra, Corsello), che uccide la formazione professionale, colpendola frontalmente.

Al presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, non basteranno più i proclami e gli slogan, ai quali pochi siciliani oramai credono. Sulla riforma della formazione professionale e sulle tutele dei lavoratori, Crocetta, ad oggi, ha perso la faccia, essendosi giocato la fiducia degli Enti, dei sindacati, dei lavoratori e dei cittadini siciliani. Quei cittadini che compongono le famiglie dei lavoratori della formazione professionale gettati nella povertà.

Non regge più l’impianto ancorato alle parole e ai rinvii. La complessità del settore, per i tempi, le regole e le modalità di gestione dei fondi comunitari non lo permettono.

Altro scandalo che rileviamo e che si collega strettamente con la chiusura delle piattaforme informatiche è l’Assistenza tecnica. Su questa partita la responsabilità è in solido con il precedente Governo. È proprio durante l’esecutivo a guida del presidente Raffaele Lombardo che il famigerato trio delle meraviglie LAC (Lombardo, Albert, Centorrino) destina decine di milioni di euro a società in preponderanza piemontesi (torinesi in particolare). Ad ogni buon conto e per chiarezza riportiamo parte di quanto contenuto nel Rapporto Annuale di Esecuzione (RAE) annualità 2011 con riferimento all’Asse VI Assistenza Tecnica.

“L’Asse di Assistenza Tecnica è volto al miglioramento del sistema di governance del Programma, attraverso l’obiettivo specifico, N “migliorare l’efficacia e l’efficienza dei Programmi operativi attraverso azioni e strumenti di supporto”. Al 31.12.2011 sono stati programmati interventi mediante bandi di gara volti a fornire all’Amministrazione servizi di supporto tecnico-specialistico nell’ambito dell’attuazione, gestione e monitoraggio del POR, del Piano di Comunicazione, dei controlli e della messa in esercizio del sistema informativo regionale.

Nell’ambito di tale Asse rientrano, altresì, le spese relative agli obblighi informativi legati alle gare d’appalto (pubblicazioni) e alla nomina dei nuclei tecnici di esperti per la valutazione delle proposte progettuali presentate a valere sugli Avvisi pubblici. Conseguentemente al taglio trasversale operato sul POR a seguito dell’applicazione della regola n+2 a valere sull’annualità 2008, la dotazione complessiva dell’Asse ammonta a €83.372.331,00.

Lo stato di avanzamento al 2011 mostra un livello di impegni giuridicamente vincolanti pari a €21.239.307,33, pari a 25,48 per cento della dotazione, di questi euro 7.188.935,17 sono stati assunti nel solo 2011, raggiungendo una capacità di impegno pari all’8,62 per cento del totale di Asse. Per quanto concerne i pagamenti l’ammontare complessivo è pari a euro11.794.318,73, ovvero il 14,15 per cento della dotazione, di cui euro 2.695.845,64 corrispondono ai pagamenti certificati della sola annualità 2011”.

Decine di milioni per migliorare cosa? Nulla, anzi. Svisceriamo di seguito alcuni particolari piccanti sulla gestione dell’asse Assistenza tecnica, attraverso la ricostruzione, seppur parziale, di alcuni fatti.

Nel 2009 con decreto dirigenziale n.2754 del 18 novembre 2009 affida alla Price Waterhouse Coopers Advisory srl, capofila di un Raggruppamento temporaneo d’imprese (Cles, Dtm srl e Isri società cooperativa a responsabilità limitata). Un contratto che è costato 5 milioni e 753.580,00 euro con impegno di spesa assunto sul Capitolo n. 716003 del Bilancio della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2009. Il raggruppamento di imprese avrebbe dovuto offrire assistenza tecnica alle fasi di programmazione, gestione, controllo, monitoraggio del Programma operativo (Po) del Fondo sociale europeo (Fse), occupandosi anche della certificazione e rendicontazione della spesa. Visti i risultati, stupisce che il Governo non abbia assunto una posizione precisa volta a meglio comprendere l’eventuale discrasia tra risultati attesi e ottenuti.

Il sistema Caronte viene affidato dalla Regione siciliana, con gara pubblica, alla PA Advice spa di Salerno che ha assunto l’onere dell’assistenza e supporto per le azioni di trasparenza e prevenzione frodi nella gestione dei fondi dell’Unione europea (Ue). Il progetto, sviluppato per gli anni 2011 e 2012, si è articolato su linee di servizio riguardanti attività sia di carattere consulenziale (raccogliere ed analizzare i fenomeni irregolari dei precedenti cicli di programmazione effettuando un lavoro di valutazione della vulnerabilità della legislazione di riferimento e dei processi di gestione), sia di carattere informatico (realizzare e fornire all’Amministrazione un software gestionale per l’analisi e la prevenzione delle frodi comunitarie).

Caronte nasce per gestire i processi derivanti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr). Successivamente, dalle indiscrezioni assunte, sembrerebbe che con una semplice convenzione la Regione siciliana avrebbe ampliato l’affidamento alla società campana per la gestione, attraverso Caronte, anche del Fondo sociale europeo (Fse) e quindi degli avvisi di riferimento. In pratica, avrebbe accorciato i tempi evitando le lungaggini procedurali di un bando pubblico. Cosa non ha funzionato?

Semplice, Caronte è stato concepito per trattare un flusso di dati di piccole dimensioni. Con l’estensione al Fse, i flussi di dati in entrata sono centuplicati provocando l’intasamento prima e il mal funzionamento dopo della piattaforma. Interviene nuovamente la Regione siciliana che, stante sempre alle indiscrezioni, stipula un contratto con Price Waterhouse Coopers Advisory srl, in sostituzione della società campana, che nel frattempo acquista la piattaforma Caronte attraverso le risorse messe disposizione dall’amministrazione regionale per via del contratto di affidamento dei servizi di assistenza tecnica.

Un intreccio di appalti, convenzioni, assegnazioni, sostituzioni che si risolvono in uno stato caotico e non fluido nella gestione dell’asse Assistenza tecnica del Piano operativo Fse Sicilia per il periodo 2007/2013.

Veniamo alla piattaforma Faros. Si aggiudica l’assistenza tecnica per il supporto all’Avviso 20/2011 e per la gestione dei flussi dati riguardanti i progetti finanziati con l’Avviso n.20/2011, la società Cosvifor srl (Consorzio Sviluppo formazione) di Torino. Citando sempre le indiscrezioni, sembrerebbe che tale società torinese abbia a sua volta preso in affitto, da terza società, il server (accumulatore di memoria) necessario al caricamento dei dati. Ci viene riferito anche che non tutti conoscerebbero il luogo fisico dove dovrebbero essere allocati questi particolari computer.

Dal quadro che è emerso, attraverso l’elaborazione delle indiscrezioni, emergerebbe un contesto allucinante. La Regione siciliana anziché valorizzare le professionalità presenti all’interno della società Sicilia Servizi o nel proprio ruolo del personale, ha affidato all’esterno tutti i servizi di assistenza tecnica e gestione delle piattaforme telematiche diventando ostaggio di soggetti privati esterni che, al primo ritardo nella erogazione dei pagamenti, bloccano il funzionamento del sistema.

Insomma un doppio pagamento – Sicilia e Servizi, società regionale, e un gruppo esterno alla Sicilia – per avere, alla fine, un servizio inefficiente.

Il ‘Governo della rivoluzione’ di Rosario Crocetta che iniziative ha assunto? Riportiamo anche la notizia che nemmeno il protocollo informatico dell’assessorato regionale alla Istruzione e Formazione professionale funziona. Se mai un decreto di impegno, per il pagamento di qualche stipendio ai poveri lavoratori disperati del settore dovesse essere esitato, ebbene, non potrebbe essere repertoriato. Uno sfascio totale.

Il paradosso è che si accusano gli Enti formativi e, invece, pare sia proprio l’assessorato regionale al ramo a sperperare milioni di euro in Assistenza tecnica. Attività esercitata da pseudo esperti che, come emerge dalle indiscrezioni, pare abbiano mandato in rovina il sistema formativo regionale. Eclatante poi appare il caso riferitoci circa l’esito di una gara. Pare si sia affermata la regola secondo la quale chi arriva secondo si aggiudica l’appalto rispetto a chi giunge primo. Certo se fosse vera questa notizia, che non ci sentiamo di confermare trattandosi di indiscrezione, allarmerebbe non pochi.

 

Giuseppe Messina

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