Stop al turn over in attesa della riforma. Il capitolo forestali all’interno della legge di stabilità si conclude con la promessa di mettere mano a una legge che cambierà il settore. Iter legislativo che dovrà camminare a velocità sostenuta: 120 giorni, infatti, è il tempo massimo che oggi l’Ars si è data per partorire una riforma da tempo attesa. Fino ad allora, la novità riguarderà il blocco delle sostituzioni.
Previsto dall’articolo 52 della legge regionale 16/1996, il turnover per i forestali prevede la possibilità di «scorrimento dalla fascia immediatamente inferiore a quella superiore attingendo alla graduatoria unica». In altre parole, fino a oggi, nel caso di un pensionamento, il posto lasciato vacante veniva preso dal primo in graduatoria della fascia occupazione inferiore. I forestali, infatti, oltre ad avere contratti a tempo indeterminato, sono divisi in categorie corrispondenti alle giornate di lavoro annuali: 151, 101 e 78.
Con l’approvazione dell’articolo 19 della legge di stabilità, per il momento si bloccano i passaggi, nell’attesa della ristrutturazione di un settore già al centro di molte polemiche, per la ampiezza del personale e per il conseguente peso sulle casse pubbliche. «Abbiamo votato una norma che apre la strada alla prima vera riforma del settore forestale e che potrà aumentare le competenze dei lavoratori finalmente utilizzati appieno per la tutela del patrimonio boschivo e naturalistico dell’isola», ha dichiarato la presidente del gruppo parlamentare del Pd Alice Anselmo, insieme ai deputati Mariella Maggio, Baldo Gucciardi e Giovanni Panepinto. Che poi hanno aggiunto: «I lavoratori hanno pagato fino a questo momento le conseguenze dell’assenza di una vera riorganizzazione».
A commentare la situazione dei forestali è stato anche l’assessore all’Agricoltura Antonello Cracolici: «Mi sono impegnato a presentare una proposta di riforma sulla forestazione che metta al centro le attività che i lavoratori faranno a servizio della Sicilia: valorizzazione produttiva dei boschi, gestione delle riserve e dei siti a finalità turistico ambientale, istituzione del servizio di prevenzione civile per monitorare il nostro territorio a rischio dissesto». Cracolici si è poi soffermato sulla sospensione del turnover: «Serve a fotografare la situazione calcolando la forza lavoro ed il numero di giornate effettuate. La Sicilia – ha continuato l’assessore – ha il dovere di restituire dignità a un lavoro che costituisce un pezzo essenziale della tutela ambientale del nostro territorio».
Una battuta, infine, anche sulla questione numerica. Secondo l’assessore, le critiche non sarebbero fondate: «Renderemo evidente che tanta demagogia si è fondata esclusivamente su pregiudizi, a partire dal numero di addetti che, comprensivi anche del servizio antincendio, in Sicilia sono circa 9000 unità uomo anno – ha concluso Cracolici -. Il numero di giornate degli attuali 24mila corrisponde infatti a 9000 unità uomo anno. Numeri simili ad altre regioni che utilizzano per le stesse tipologie di lavoro l’affidamento a cooperative e a imprese private».
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