Forestali siciliani? E’ bene passare dalla finzione del lavoro alla questione del lavoro

da Mila Spicola
della direzione nazionale del PD
riceviamo e volentieri pubblichiamo

E’ il momento di parlarsi tutti in modo chiaro, politica, siciliani e dipendenti: dobbiamo portar avanti la questione del lavoro o la finzione del lavoro? La vicenda dei rimborsi d’oro ai forestali siciliani, l’entità di questo esercito gonfiato negli anni, l’Unione Europea intenzionata a vederci chiaro pongono questioni morali ma anche economiche.
Non serve a nulla puntare il dito contro i 26 mila lavoratori, piuttosto bisogna puntarlo sulle incapacità decisionali e gestionali di anni di mala politica e di pessima attività dirigenziale. Chi li ha messi lì? Chi li controlla? Chi li gestisce? Mancanza di programmazione, di obiettivi, di visione organico-strutturali, cura degli interessi particolari a scapito di quelli generali, fanno sì che la Pubblica Amministrazione siciliana diventi una terra di nessuno in cui tutto è possibile.

Siamo l’Isola dei 26 mila forestali da un lato e dei musei e dei siti archeologici chiusi dall’altro. Però il pesce puzza sempre dalla testa. Siamo l’isola in cui amministrazioni, Assessorati e Uffici Tecnico-Amministrativi non si parlano, non coordinano, non concordano e non controllano. Siamo l’Isola con il maggior numero di Dirigenti pubblici regionali che, come quei vigili inesperti, creano ingorghi piuttosto che dirimere il traffico dei problemi, delle pratiche e delle risorse, umane o finanziarie. E, nell’ingorgo, ci scappa il ferito o il morto. Cioè il disservizio o, peggio, la corruzione.
Bene fa il presidente Crocetta a denunciare le furbizie e le corruttele, ma non basta. La politica onesta è la politica capace. Capace anche di cambiare verso e di imprimere svolte decise a dinamiche impazzite con precise azioni di governo e di controllo.
Col coraggio che lo contraddistingue, metta mano alla vera impresa per il 2014: riorganizzare dal profondo i quadri dirigenziali regionali, perché sono loro che devono dirigere, appunto, e la politica si preoccupi di mettere a fuoco obiettivi e programmi strategici e perseguirli. Non possiamo mancare l’occasione per cambiare la Sicilia offerta dagli ingenti fondi della Programmazione comunitaria 2014-2020.

Per far questo avrà bisogno del lavoro vero, non della finzione del lavoro, del lavoro produttivo, non finto, controllato e organizzato nelle sedi apicali, anche quello dei forestali. Chi ci sta, ci sta. Il Partito Democratico deve porsi anche questo come compito e come obiettivo: sostenere Giunta e Assemblea qualora volessero intraprendere questa vera rivoluzione antropologica prima che politica o economica.

Redazione

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