Forestali senza stipendio da agosto: e adesso la politica che fa?

OPERAI MANUTENZIONE E AIB ATTENDONO DI ESSERE PAGATI. MA LE PROCEDURE SONO IN TILT DA MESI E IL GOVERNO NON SE NE ACCORGE. IL TIMORE E’ CHE LE ‘CASSE’ REGIONALI POSSANO ESSERE GIA’ STATE CHIUSE. IN QUESTO CASO TUTTI I PAGAMENTI SLITTEREBBERO AL PROSSIMO ANNO

Gli operai dell’antincendio e dell’Azienda foreste demaniali attendono da agosto i pagamenti in una stagione che sarà ricordata come vissuta al cardiopalma per colpa di un Governo incapace di programmare e garantire le giornate lavorative. Ritardi che si riscontrano in tutti i settori dove la pubblica amministrazione regionale è debitrice.

Fa specie che l’assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari, Dario Cartabellotta, esperto nella materia per aver ben operato in precedenza come dirigente generale del comparto, si sia sottomesso ad un andazzo che non trova più alcuna giustificazione.

L’introduzione di procedure informatiche per la liquidazione delle spettanze agli operai dei comparti Manutenzione e Antincendio boschivo (Aib) senza averne previsto le conseguenze, senza aver preparato il personale al nuovo sistema di lavoro, senza aver pianificato una corretta modalità operativa è paradossale.

A far emergere le tante criticità di un sistema che è imploso provocando ritardi su ritardi è stato Luciano Saporito, dirigente responsabile del Servizio 17 dell’Azienda regionale foreste demaniali. In una nota trasmessa, qualche giorno fa al dirigente generale, Saporito ha sollevato diversi ostacoli in ordine ai ritardati pagamenti in favore degli operai forestali che disattendono quanto previsto dal Contratto collettivo di lavoro della categoria.

Elevato numero di operai gestiti, complessità delle modalità di pagamento dei salari dettata dall’articolo 25 della legge regionale n.9/2013, mancata preparazione con specifici corsi di formazione sul sistema informatico Sic del personale Upa, sono alcuni dei rilievi contenuti nella citata lettera.

Saporito rileva, inoltre, come il mancato coordinamento del passaggio da un sistema di pagamento di tipo cartaceo e su ordinativo ad uno informatico su supporto digitale e per mandato. A questi vanno aggiunte altre criticità come il carattere definitivo della procedura che, in caso di dati errati comunicati dal lavoratore, come nel caso delle coordinate Iban, impone l’annullamento del mandato emesso e la sua nuova riemersione con blocco di tutta la paga degli operai inseriti nello stesso mandato.

Una situazione incredibile che la dice lunga sull’inadeguatezza del Governo regionale, incapace di garantire le risorse necessarie alla copertura della spesa complessiva per la stagione annuale. Per non parlare dello stallo che si registra in Assemblea regionale siciliana. Dove il disegno di legge sulle variazioni di Bilancio che dovrebbe assegnare 23 milioni di euro al settore segna il passo.

Sull’argomento il sindacato Ugl ha dichiarato da tempo lo stato di agitazione del settore, confluito ieri in un incontro con il Prefetto di Siracusa, Armando Gradone.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal Prefetto Gradone che si unirà a noi nel farsi portavoce presso il Governo regionale del forte disagio dei lavoratori forestali, senza stipendio da agosto, e nel sollecitare un intervento urgente che ponga fine ad una situazione inaccettabile che si protrae ormai da troppo tempo”.

Lo dichiara il segretario provinciale dell’Ugl Siracusa, Antonio Galioto, al termine del sit-in di protesta che si è tenuto ieri dinanzi alla Prefettura e che ha visto la partecipazione di numerosissimi lavoratori del comparto.

“Il ritardo nei pagamenti – spiega il sindacalista – interessa sia il settore Antincendio che quello della Manutenzione e, a quanto ci risulta, non dipende dalla mancanza di risorse finanziarie, ma è una diretta conseguenza di una nuova procedura voluta dal Governo regionale, che ha accentrato tutte le operazioni, prima svolte a livello provinciale, presso l’Ufficio tesoreria di Palermo, incapace ora di poter far fronte da solo alle innumerevoli richieste provenienti da tutti i territori”.

“Il nostro timore – aggiunge Galioto – è che se non si interverrà subito per corrispondere ai lavoratori quanto spetta loro di diritto, bisognerà poi attendere ancora molti mesi per le retribuzioni arretrate, perché nei primi giorni di dicembre le ‘casse’ regionali saranno chiuse e si dovrà quindi attendere la riprogrammazione delle somme non spese del nuovo esercizio, che non è mai stato pronto prima del mese di aprile”.

“Ci uniamo quindi – conclude il sindacalista – alla richiesta dell’onorevole Vincenzo Vinciullo, vice presidente della Commissione Bilancio dell’Ars, che ha già presentato un emendamento per l’abrogazione del comma 9, articolo 25 della legge finanziaria regionale n.9/2013, affinché le attuali procedure di pagamento siano annullate e riportate all’organizzazione precedente, più funzionale ed efficiente”.

Il timore di Galioto è fondato. Perché i pagamenti della Regione – ma questo  un dato da verificare – potrebbero essere già stati bloccati e rinviati al nuovo anno.  

Giuseppe Messina

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