La Sicilia delle contraddizioni, del malcostume, dei luoghi comuni, del clientelismo, dei terremoti, ma anche delle straordinarie bellezze “batte cassa”. Il susseguirsi di proiezioni, di candidati, di coalizioni, di smentite alimentano un clima politico di per sé già degenerato. E’ il caso di Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia che, nell’arco di 24 ore, riesce pure a smentire se stesso. Il riferimento non è casuale ma perfettamente voluto: i forestali.
Da giorni i lavoratori del servizio incendio boschivo lamentano il pagamento delle retribuzioni a partire dal 4 giugno 2012. In tutto questo ieri Armao, nel rispondere sulla vicenda dei regionali, ha assicurato che gli ordini di accreditamento sono stati firmati da parte della Ragioneria e che, di conseguenza, adesso, sarà la Tesoreria a rendere disponibili le somme per le singole sedi provinciali, in modo tale che si possa procedere al pagamento delle spettanze a tutti i lavoratori dellantincendio. (a sinistra, foto tratta da informazione.tv)
Parole che avevano dato un minimo si speranza al comparto forestale. Ieri si scopre una nuova verità. Non ci sono soldi per pagare gli stipendi. O per meglio dire, i soldi ci sono ma non si possono spendere. E perché? Per via del Patto di stabilità o per incapacità dell’assessore al ramo?
A sentire la dichiarazione resa al giornale on line www.sicilianews24.it sembrerebbe risolto il problema, ma nella sostanza, ad oggi, la Tesoreria non potrà trasferire alle ‘casse’ regionali gli ordinativi di pagamento. Ma veniamo alla dichiarazione.
“Positivo incontro con la Ragioneria generale dello Stato per la definizione, ormai prossima, dell’intesa Stato-Regione siciliana sul Patto di stabilità per il 2012”. Gaetano Armao, al termine dell’incontro romano al quale hanno partecipato anche il Ragioniere generale della Regione Biagio Bossone e i dirigenti del dipartimento ha espresso fiducia. Chiarite la gran parte delle questioni l’intesa sarà raggiunta entro i prossimi giorni, consentendo così di rispondere a molte aspettative di imprese, enti locali e lavoratori.
“La Regione – ha detto Armao – ha offerto i chiarimenti richiesti, che saranno ulteriormente precisati entro venerdì prossimo, mentre la Ragioneria dello Stato ha apprezzato le proposte della Regione ancora sospese nei settori degli investimenti del Par Fas, rinnovo contratti TPL ed emergenza acque e rifiuti”.
L’assessore Armao ha aggiunto che rimangono ancora da definire due questioni. “La prima, relativa alla compartecipazione alla spesa europea, per la quale abbiamo ribadito l’urgente necessità di una totale esenzione dal Patto degli investimenti regionali (a partire dal settore scolastico) al fine di accelerare l’utilizzo delle risorse comunitarie. A questo proposito ci è stato preannunciato un confronto, oggi, tra lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero della Coesione territoriale”.
“L’altro tema ancora aperto – ha aggiunto – concerne l’esclusione dai vincoli del Patto delle spese relative agli interventi di protezione civile autorizzati con ordinanza (Giampilieri, Saponara, Bellolampo, Gesip), per le quali altre Regioni hanno già ottenuto l’esenzione (come nel caso del terremoto dell’Emilia-Romagna)”.
La prossima settimana è previsto l’incontro conclusivo della trattativa. “Ho avuto modo di ribadire che il Patto di stabilità, così come determinato dal Parlamento, porta la Sicilia all’asfissia finanziaria (siamo passati dai 7 md di pagamenti ammessi nel 2010 a poco piu di 5 md). Per questo – ha concluso Armao – proporrò alla prossima giunta l’impugnativa alla Corte costituzionale dell’ulteriore abbassamento del limite di spesa stabilito dal d.l. 95/2012. Lo Stato, pertanto, deve affrontare l’emergenza finanziaria predisponendo rimedi che siano consentiti dall’ordinamento costituzionale”.
Ma siamo alle comiche? I soldi ci sono o no? E’ possibile erogarli oppure no? I tempi si allungano ancora e si rischia la paralisi anche delle attività di antincendio boschivo. Ritorna l’incubo per i lavoratori forestali, cosiddetti “turnisti”. L’esasperazione continua.
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