«Non abbiamo nessuna intenzione di fermarci. Non so dire adesso come ci organizzeremo, la riunione per decidere la strategia è stasera – afferma Franco Crupi del Movimento dei Forconi – ma di certo qualcosa la faremo». Con queste parole decise, uno dei leader del movimento che ha annunciato blocchi e manifestazioni a partire da domani sera, comunica la volontà del gruppo di non volere cedere. Nonostante questure e prefetture abbiano vietato assembramenti, e la spaccatura del movimento dunque, loro si dicono decisi a dare seguito alla lotta annunciata.
Rifiutata anche l’offerta del questore di Catania, Salvatore Longo, di fare da tramite per fissare al movimento un incontro con il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali del governo Letta, Nunzia De Girolamo. «E a tutte le altre categorie chi ci pensa?», chiede Crupi. «La nostra non è la lotta di una categoria, non può passare questo messaggio – dice – ma è la lotta di un intero popolo che è oppresso e non ce la fa più». L’idea principe rimane comunque quella dei blocchi, esclusa l’ipotesi di sfilare per le vie cittadine in corteo. «Non so se possiamo chiamarli blocchi o presidi, vedremo, ma di certo vietarci tutto non è la strada giusta da parte delle istituzioni – prosegue Crupi – E poi lo dobbiamo anche alle migliaia di persone che ci hanno chiamato per invitarci a non desistere».
Intanto si registra un’amara sorpresa, questa mattina, per uno dei consorzi di autotrasportatori aderenti alla Fita-Cna (Confederazione nazionale dellartigianato e della piccola e media impresa) di Campobello di Licata, in provincia di Agrigento. Trovato infatti sul cancello un cartello con un messaggio intimidatorio. Definendo «traditori» i componenti della sigla sindacale per avere espresso, attraverso un comunicato stampa venerdì, contrarietà al blocco dei tir nellisola, il messaggio continua consigliando «di non fare uscire i mezzi nel giorno della rivoluzione, perché vi pesteremo a sangue fino a farvi morire». Minaccia rivolta poi anche al presidente provinciale della Fita-Cna, Salvatore Puleri, insieme a quella di farsi i fatti suoi «altrimenti ti troverai con una forca alla gola» e a quello nazionale, Cinzia Franchini «la quale farebbe meglio a preoccuparsi per la sua famiglia e non dei problemi di altre persone». Il cartello, non firmato, si conclude con un inno alla mafia e ai Forconi e una dichiarazione d’intenti: «Questa è la che farà libera la Sicilia, attaccheremo lo Stato».
Un messaggio che «desta grande preoccupazione – fanno sapere dalla Cna siciliana che chiede – che si faccia luce su questo episodio e che si permetta ad artigiani, imprenditori e agricoltori di esprimere liberamente le proprie idee, e di lavorare serenamente senza alcuna forma di pressione, minaccia o intimidazione».
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