Fontanarossa senza una stazione sottostante Il sindaco di Catania condivide il progetto?

Pubblicato dal Comune di Catania un ebook sulle 124 cose fatte in un anno. Un plauso per la trasparenza così dimostrata su vari punti dell’agire politico: il punto 43 riguarda l’aeroporto e la sua collocazione nel quadro europeo. All’inizio di dicembre è stato organizzato nel Palazzo degli elefanti un vertice con tutta la deputazione europea, nazionale e regionale della Sicilia orientale, Regione, Sac, Camera di Commercio, parti sociali e categorie produttive, per discutere sulle iniziative da intraprendere dopo il mancato inserimento dell’aeroporto di Fontanarossa nell’elenco Core Network Ten-T (Trans European transport network). Saranno utilizzati finanziamenti europei per realizzare un interramento della rete ferroviaria che consenta l’allungamento della pista, indispensabile per accogliere nuove linee internazionali.

Entrando nel merito del punto 43 ci sono elementi positivi e negativi. Positivo che il Comune di Catania si sia posto il problema della collocazione europea dell’aeroporto. Ed estremamente positivo chiamare all’appello la deputazione politica della Sicilia orientale, e degli altri soggetti con ruoli rilevanti. Perplessità nascono dal fatto che non si sappia quali iniziative siano state intraprese in questi sette mesi, se ci sono state altre riunioni, se c’è stata un’interlocuzione con Bruxelles e con quali documenti, se ci sono responsabili precisi delle iniziative.

Per gli aeroporti, nel piano Ue Tent-T, è previsto che, oltre ai due livelli, decisi per tutte le reti di trasporto, ci sia un livello superiore, definito principale. Solo tre aeroporti italiani sono stati inseriti tra i principali: Malpensa, Linate e Fiumicino. Il ruolo delle linee intercontinentali è assolto dai principali. L’allungamento pista è connesso alla necessità di aerei come il 380. È questo il target? Esiste un’analisi della domanda per queste necessità? Se esiste, con dimostrazione tecnica ed economica, allora bisogna che Catania si impegni per diventare principale non solo core.

Intanto è notizia di questi giorni, diramata dalla Società Aeroporto di Catania (SAC), che c’è un progetto in corso di finanziamento che prevede nel suo complesso la creazione di una stazione intermodale, di un sistema people-mover per il collegamento con l’aerostazione, l’interramento parziale del tratto di ferrovia antistante la pista e la complessiva rivisitazione del polo ferroviario di Bicocca. Il progetto è redatto da Rfi nell’ambito di una iniziativa congiunta Enac-Sac-Rfi. Questa notizia, del 26 giugno, lascia fortemente perplessi, ancor più se letta a confronto 1) dell’ebook, 2) della città metropolitana, 3) della proposta di distretto fatta dal Sindaco di Catania, e 4) del vertice con tutti i deputati della Sicilia orientale.

La nota SAC dichiara formalmente che c’è un progetto – che si vuole realizzare – che non prevede la stazione ferroviaria sotto l’aerostazione. La stazione prevista è distante, tanto che è necessario un trenino (people-mover) per il collegamento con l’aerostazione; allora, tanto vale collegarla con la metropolitana. Ne segue che l’aerostazione di Catania sarà per sempre senza stazione sotto. Quindi Rfi ha redatto il progetto con il pieno accordo di SAC ed Enac, evidentemente hanno trovato un accordo tra loro.

È questo che vuole il Comune di Catania? È questo che vuole il sindaco di Catania? Sottoscrive questo accordo? Tutti conosciamo la storia del raddoppio ferroviario vicino al castello Ursino che prevedeva sventramenti, sventati dall’impegno dei cittadini catanesi, e dall’amministrazione comunale. È ben conosciuta la storia del tunnel da 40 chilometri nel parco dei Nebrodi. Ancora più indietro sappiamo la storia degli archi ferroviari che hanno rubato il mare per cento anni a Catania.

Ed oggi, di nuovo, altri vogliono decidere il domani della città metropolitana e del distretto della Sicilia Orientale. Le città metropolitane partono l’1 gennaio 2015. Catania cosa propone a tutti i Comuni della costa ionica? Che ha accettato di non collegarli con l’aeroporto? I sindaci di Acicastello, Acireale, Giarre, Riposto, Fiumefreddo saranno contenti? E poi i sindaci di Taormina, e degli altri Comuni sino a Messina. Che credibilità ha Catania verso il territorio della città metropolitana? Il Sindaco Bianco propone il distretto del Sud-Est, invita al vertice per l’aeroporto tutta la deputazione della Sicilia Orientale, ed accetta questo progetto? E Siracusa, Lentini, Augusta? E Ragusa, Noto, Modica? E verso la Sicilia centrale: Enna, Caltanissetta, e poi sino ad Agrigento?

Poche settimane addietro il Ministro Lupi ha fatto una memorabile strigliata per non aver agganciato le ferrovie agli aeroporti. Oggi Catania ha un’occasione unica di dimostrare che non ha esaurito la spinta propulsiva. Ha l’occasione di diventare un aeroporto europeo: con i fatti. Di poter andare a testa alta a Bruxelles ad affermare il proprio ruolo. Ps. Dato che si sta interrando la ferrovia, che ci vuole a fare una fermata sotto?

Francesco Russo

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