Fontanarossa, parcheggio servirà i bus e la linea ferrata Assessore: «Utile a snellire il traffico. Non do tempistiche»

Un nodo di interscambio modale per terminal bus con il sistema di mobilità su ferro, dove far confluire metropolitana e la ferrovia. È l’ultima iniziativa che il Comune di Catania vuole realizzare nell’area del parcheggio di Fontanarossa. La struttura, compresi servizi e opere accessorie, avrà un terminal che ospiterà i veicoli del servizio trasporto pubblico urbano ed extraurbano in prossimità della tratta della metropolitana Fce e di Rete ferroviaria italiana. Un anello di congiunzione tra le diverse forme di trasporto poco fuori dall’aeroporto Vincenzo Bellini. L’intervento ambizioso nel quartiere di Santa Maria Goretti conferirà una nuova fisionomia all’attuale parcheggio che oggi contiene circa 2200 stalli a servizio dei bus navetta che trasportano i passeggeri da e per l’aeroporto etneo. Lo spazio attualmente è gestito dalla municipalizzata Amts e, secondo quanto pubblicato sul sito internet di Palazzo degli elefanti, prossimamente potrebbe finire all’attenzione anche degli altri operatori del trasporto.

Tra i documenti, a firma del responsabile unico del procedimento Salvatore Persano, sono specificate le linee guida e i passaggi relativi alla progettazione dell’opera «finalizzata a ospitare i veicoli del trasporto pubblico extraurbano, per l’incremento della mobilità collettiva e della distribuzione ecocompatibile dei sistemi di trasporto». L’iniziativa promossa dal Comune, dal valore di oltre cinque milioni di euro provenienti dai fondi europei Po Fesr, guarda quindi anche al destino della tratta Stesocoro-Aeroporto, ancora in fase di realizzazione, e alla vicina fermata di Rfi. A fare il punto sul progetto è Giacomo Bellavia, presidente di Amts. «L’idea base dell’iniziativa è quella di dotare il parcheggio di Fontanarossa della fermata metro e delle ferrovie – spiega Bellavia – l’area sarebbe così un vero e proprio polo di interscambio, ospitando inoltre anche i bus extraurbani che a quel punto non avrebbero più motivo di entrare a Catania». Al momento lo scambio intermodale operato da Amts avviene in collaborazione con la fermata Rfi che si trova accanto all’aeroporto: i bus che servono i passeggeri e poi arrivano all’aeroporto. In attesa degli ulteriori interventi di Rfi e del completamento della tratta della metropolitana Stesicoro-Aeroporto, Bellavia si dice pronto a coordinare. «Noi – conclude – saremo pronti, come sempre, a confrontarci con gli altri operatori»

Il progetto, nello specifico, prevede un’autostazione dedicata ai bus, una sala d’attesa dalla capienza di duecento persone, biglietteria, servizi igienici e per il ristoro. Nell’opera non mancano gli stalli dedicati al car e bike sharing, comprese le apposite colonnine di ricarica elettrica per veicoli e biciclette. Le fermate su ferro previste a ridosso della struttura saranno una sotterranea, dedicata alla metropolitana, e una sul livello stradale, per quanto riguarda quella ferroviaria. A collegare l’area bus con la linea ferrata saranno delle passerelle a raso e di scavalco. I tempi previsti per la realizzazione della struttura, tra avvio della progettazione e la messa in sicurezza di tutta l’opera, salvo imprevisti, sono stimati in 1020 giorni. Pippo Arcidiacono, assessore alla Mobilità della giunta adesso guidata dal sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, a MeridioNews precisa come l’opera sia stata pensata «con la volontà di facilitare il raggiungimento dell’aeroporto anche per chi non proviene dal centro città. Inoltre permetterà di decongestionare il traffico in città e, soprattutto, di ridurre al minimo l’utilizzo delle auto intensificando i collegamenti con le fermate dei mezzi di trasporto già esistenti»

Ma sulle tempistiche Arcidiacono vuole essere cauto. «In questi anni ho imparato a non annunciare tempi. Ci impegneremo a realizzare il progetto», chiosa l’assessore. Adesso, il prossimo passaggio, dopo la pubblicazione dei documenti, è quello della fase progettuale che sarà svolta in due fasi. Già dal 24 giugno le ditte o i consorzi interessati alla gara di progettazione possono chiedere dei chiarimenti sulla proposta ideativa da presentare. Il 20 luglio sarà aperta la gara per la fase di primo grado con scadenza l’1 settembre. Una commissione giudicatrice valuterà i cinque progetti ritenuti migliori. Poi si passerà alla fase di secondo grado. La commissione giudicatrice terrà conto della qualità architettonica della proposta, che potrà arrivare fino a 60 punti, con particolare attenzione alla qualità funzionale dal punto di vista tecnologico e alla sostenibilità paesaggistico-ambientale. Tutti le informazioni relative alla gara di progettazione, inclusa la documentazione, sono reperibili online all’indirizzo concorsiawn.it.

Carmelo Lombardo

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