Una lunga distesa di fango. A occhio e croce qualcosa in più di un ritocco. L’annuncio dell’imminente apertura della stazione ferroviara Fontanarossa, dato nei giorni scorsi da Marco Falcone con un post su Facebook, ha acceso le attese di chi da anni attende che la Sicilia faccia passi avanti nel settore dei trasporti. L’assessore alle Infrastrutture ha dato anche una data: il 13 dicembre. Ma per quanto santa Lucia sia la protettrice degli occhi, il miracolo da fare, per evitare di deludere chi tra poco più di due settimane deciderà di andare a dare uno sguardo al nuovo collegamento tra la rete ferroviaria e l’aeroporto, è di quelli importanti. Il cantiere per la realizzazione della strada che dovranno percorrere i bus per portare dentro lo scalo chi metterà piede sulla banchina è, infatti, in alto mare. O meglio, in mezzo al fango.
«Non vada più avanti che si rischia di rimanere impantanati», avverte una delle persone che in questi mesi hanno seguito da vicino il cantiere. Per quanto sia quasi sera, basta fare qualche passo per averne conferma. I lavori sono partiti da poche settimane. A occuparsene sono due imprese del Trapanese che, con un ribasso di circa il 25 per cento, hanno vinto la gara del valore di oltre 1,7 milioni di euro. La procedura di affidamento, indetta a febbraio da Sac, si è conclusa – complici anche i rallentamenti dovuti al Covid – soltanto a luglio. Poi si sono dovuti attendere i tempi per la firma del contratto e l’avvio del cantiere. Stando a quanto appreso da MeridioNews, verosimilmente la strada non sarà pronta prima di febbraio. Una data compatibile con il cronoprogramma che prevedeva una durata dei lavori di almeno sei mesi.
Ma allora come mai l’annuncio di Falcone? La data ribadita pubblicamente rimanda all’obiettivo che Rfi si era fissato per il completamento della fermata. Un traguardo che sarà raggiunto, ma che servirà a ben poco, considerato che per almeno un paio di mesi sarà del tutto inutilizzabile. Per questo motivo più di uno sarebbe stato propenso a rinviare l’inaugurazione. Tra questi il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri che, pochi giorni fa, ha fatto un sopralluogo alla presenza dello stesso Falcone e dell’amministratore delegato di Sac Nico Torrisi. «Io non ho mai dato alcuna data. La stazione è pronta, ma sul fatto che entri in funzione il 13 dicembre nutro qualche dubbio», chiosa il viceministro.
Tuttavia si starebbe lavorando alla ricerca di una soluzione alternativa, per evitare la scena surreale per cui i treni dal 13 dicembre potrebbero fermarsi a Fontanarossa ma senza poter fare scendere alcuno, a meno di lasciarlo bloccato sulla banchina. Una possibilità starebbe nella creazione di una bretella che possa consentire ai mezzi di raggiungere la fermata. Un nodo da sciogliere, in questo caso, riguarderebbe chi dovrebbe mettere mano al portafogli per un’opera destinata a essere utile per un paio di mesi. E, in quest’ottica, risulta difficile immaginare che sia Sac a sobbarcarsi la spesa, in un momento in cui il traffico aereo è ridotto all’osso e parte del personale si trova in cassa integrazione. «Ma non conveniva che aspettavano un po’ ed evitavano figuracce?», riflette ad alta voce l’uomo guardando il cantiere. La sensazione è che non sia l’unico a pensarla così e soprattutto che, a meno di dietrofront da parte del governo Musumeci, il 13 dicembre a essere inaugurata sarà senz’altro una nuova polemica.
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