La giunta comunale di Palermo ha deliberato a favore del progetto esecutivo per il restauro della Fontana del Garraffello, il monumento di fine Cinquecento che si trova nell’omonima piazza, all’interno del quartiere della Vucciria. Le somme impegnate per i lavori ammontano a 46.432,82 euro. Di questi, quasi 36mila destinati a finanziare i lavori e la parte restante, poco più di diecimila euro, per elaborati e tavole dei progetti.
Il progetto, redatto dall’architetto Simone Di Trapani e dal geometra Sergio De Francisci, era stato approvato “con condizioni” dalla Soprintendenza ai Beni culturali di Palermo il 29 marzo del 2006. A fine 2012, il 5 dicembre, su iniziativa del responsabile unico del procedimento (rup), fu convocato un incontro al quale partecipò anche il responsabile dell’unità operativa Beni artistici e monumentali, a margine della quale si decise di includere il restauro della fontana nell’Intervento di manutenzione straordinaria delle pavimentazioni e delle reti tecnologiche di sottosuolo alla Vucciria tra corso Vittorio Emanuele, via Argenteria e via dei Cassari. Il 5 agosto del 2013 fu nominato il gruppo di progettazione del restauro della fontana. Il 25 marzo del 2015 si è svolta la Conferenza dei Servizi. Al termine dell’iter burocratico, il rup ha finalmente validato il progetto. Adesso l’approvazione della delibera di giunta.
Poco più di due anni fa, a maggio del 2014, la Fontana del Garraffello assurse agli albori della cronaca per l’iniziativa di protesta dell’artista Uwe Jantsh, che da anni risiede insieme alla compagna Costanza Lanza di Scalea nel quartiere che ospita lo storico mercato. Jantsh dipinse proprio sulla fontana, con vernice rossa la scritta Si vende, per denunciare lo stato di degrado del monumento e della piazza.
Nemmeno la delibera che dà l’ok al restauro convince Costanza Lanza di Scalea: «Viviamo qui da più di un decennio – dice riferendosi a lei e al suo compagno – e si parla sempre del restauro della fontana. Il tema ritorna periodicamente: se ne è parlato due anni fa, ma anche prima, quattro o cinque anni or sono. Finché non ci saranno le persone che lavorano, non crederemo al restauro». La critica si allarga all’operato del Comune per il recupero dell’intera piazza Garraffello: «Sono stati bruciati milioni di euro, ma la piazza è rimasta nel degrado. Abbiamo forti riserve sull’operato dell’amministrazione. Chiunque venisse a fare un giro qui potrebbe constatare di persona il degrado in cui versa la loggia dei Catalani, con i cumuli di rifiuti che la sommergono. Tutto ciò che è stato fatto in questa piazza non ha un senso, eppure sono stati sperperati milioni di euro. Le balate hanno lasciato spazio a una pavimentazione orribile. Adesso si parla di restaurare la piazza, ma bisognerebbe sapere in che modo. Magari togliendo le ultime balate originali? Non riponiamo nessuna fiducia in questa amministrazione che al contrario di riqualificare, a nostro avviso, danneggia ulteriormente la zona, per altro con costi altissimi per la collettività».
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