Torna in scena il flop-day. O meglio, il tentativo messo in campo dalla nuova gestione di dipartimento della Formazione professionale della Regione siciliana per provare a chiudere una vicenda che si trascina dallo scorso luglio. La prossima settimana si saprà se l’Amministrazione potrà dare il via il terzo avviso, anche sulla scorta di un parere dell’Avvocatura dello Stato.
Il tema è quello dei tirocini formativi. Ovvero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Un bando rivolto ai giovani disoccupati della Sicilia di età compresa tra 18 e 29 anni. Ogni giovane verrebbe impiegato presso un’azienda per sei mesi. Retribuzione prevista: 500 euro al mese. All’azienda andrebbero 250 euro e un bonus nel caso in cui dovesse decidere di assumere il giovane tirocinante.
L’assegnazione di questi tirocini formativi è rimasta bloccata da una gestione non esattamente brillante. Responsabilità che, ovviamente, non ricadono sull’attuale assessore regionale alla Formazione professionale, Mariella Lo Bello. E nemmeno sull’attuale dirigente generale, Gianni Silvia.
Il caos, per la cronaca, è scoppiato durate la gestione di Nelli Scilabra (ex assessore) e Anna Rosa Corsello (ex dirigente generale della Formazione, oggi dirigente generale al dipartimento Lavoro).
Da martedì prossimo in poi si attende di conoscere la posizione di Ett, la società che ha gestito i primi due avvisi. Il primo – andato in scena a luglio – bene o male ha funzionato, selezionando i primi 800 giovani. Il secondo, com’è noto, è stato un flop. A quanto pare, non ha retto il sistema informatico che era stato approntato da Ett, una società ligure chiamata a gestire tale servizio con un affidamento diretto piuttosto discusso.
Su tale vicenda le polemiche sono state roventi. Oggi le acque si sono calmate. Anche perché, come già detto, la gestione amministrativa di questo dipartimento è cambiata.
Da quello che si apprende, Ett dovrebbe decidere se uscire di scena in punta di piedi, senza fare troppo clamore. O se dare vita a un contenzioso con la Regione.
Nel primo caso la situazione si dovrebbe sbloccare. La Regione, per la parte informatica, si affiderebbe a Sicilia e-Servizi (società regionale che si occupa per l’appunto di questo). Recuperando anche il rapporto con Italia Lavoro, che manterrebbe l’assistenza per la gestione degli avvisi. Se le cose andranno così, il dipartimento metterebbe in campo il terzo avviso per dare modo ai giovani disoccupati di poter cogliere un’opportunità che, finora, gli è stata negata.
Questa soluzione – che è quella dettata dal buon senso – poggia, come già accennato, su un parere dell’Avvocatura dello Stato. Anche se non risolve tutti i problemi legati a una gestione iniziale di questi avvisi, come dire?, un po’ particolare.
Per quale motivo, infatti, rivolgersi soltanto ai giovani disoccupati che navigano sulla rete? Ci sono anche giovani disoccupati che non vanno su internet e che sono stati esclusi sin dall’inizio. Insomma, su questo fronte non sono improbabili i ricorsi.
Poi ci potrebbe essere un secondo motivo che potrebbe dare la stura ad altri contenziosi. Gli 800 giovani disoccupati selezionati con il primo bando, bene o male, non hanno creato polemiche. Ma gli 800 selezionati ad agosto con il flop-day – selezione che viene considerata valida – sono stati oggetto di roventi polemiche. Anche su questo fronte, insomma, potrebbero arrivare ricorsi.
In ogni caso – sempre che Ett esca di scena – questa dovrebbe essere la soluzione più ragionevole, che dovrebbe creare meno problemi.
Diverso lo scenario che si prospetterebbe se, la prossima settimana, Ett dovesse decidere di aprire un contenzioso con la Regione. In questo caso i tempi per venire a capo di questa storia si allungherebbero.
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