Fiumicino, disagi per i catanesi «Siamo trattati come le bestie»

«A Fiumicino i catanesi sono trattati come le bestie». Ad avere fatto arrabbiare un passeggero diretto a Catania, di ritorno da un viaggio in Spagna, non è stato avere atteso oltre un’ora il volo che da Roma l’avrebbe riportato a casa. «Fin qui tutto normale, è la terza volta in due mesi che capita». Sono state invece le condizioni di una parte dell’area di imbarco B dell’aeroporto romano, quella dove «tutti i passeggeri diretti a Fontanarossa devono sostare ammassati e senza aria condizionata» prima di salire a bordo dell’aeroplano.

«Tutti i voli per la Sicilia – racconta a MeridioNews il passeggero catanese – partono sempre e solo dal piano di sotto dell’imbarco B, che è in manutenzione da tempo immemorabile». Si tratta di una delle zone dell’aeroporto interessate dall’incendio che nel mese di maggio ha distrutto l’area di imbarco D. E in un venerdì ancora estivo, per il numero di turisti in transito e il clima torrido, i passeggeri che attendono di salire a bordo stanno «ammassati, in un caldo bestiale, un’aria puzzolente e senza climatizzazione». Disagi che, secondo l’uomo, lasciano l’impressione «di essere trattati come bestie». Fatto presente il problema al personale di terra della compagnia aerea, «mi è stato risposto che la colpa è di chi gestisce l’aeroporto e assegna i posti agli aerei»

«L’impegno è garantire livelli di servizio in linea con i migliori scali europei», scrive Aeroporti di Roma sulla carta dei servizi del passeggero. Nel bilancio che descrive i miglioramenti rispetto al 2014, l’ente che gestisce lo scalo di Fiumicino aggiunge: «Tutti i principali indicatori che misurano la soddisfazione della clientela sono migliorati e il comfort dei passeggeri è stato ottimizzato». E conclude elencando, tra i vanti del piano qualità, «interventi continui di manutenzione e riqualifica delle strutture aeroportuali per rendere l’aeroporto adeguato alle esigenze dei clienti».

Ma il comfort percepito dai passeggeri diretti a Catania – «sia quelli che viaggiano con le compagnie low-cost sia quelli che spendono di più» – sarebbe diverso. Neppure avere in mano un biglietto costoso vale un trattamento diverso. «A differenza di chi va a Milano o Torino» e parte da un’altra area di imbarco «o da una zona diversa e meglio servita» dell’aeroporto. «Mi pare che paghiamo allo stesso modo se non di più- continua il viaggiatore catanese – Eppure ai catanesi viene offerto un servizio peggiore rispetto agli altri passeggeri». Il riferimento è alle tariffe aeree che, come raccontato a MeridioNews anche da altri viaggiatori, sono di recente aumentate nelle tratte da e per la Sicilia.

Ai disagi va ad aggiungersi anche «la beffa» per ottenere il rimborso «che la compagnia aerea mi ha offerto quando ha saputo delle condizioni in cui ho atteso il volo». La promessa al passeggero è stata di «un buono del valore di 30 euro sul prossimo volo». Ma se il biglietto aereo «posso comprarlo on-line», per attivare lo sconto «ho dovuto chiamare un call center a pagamento». Al costo di 98 centesimi al minuto più 15 di scatto alla risposta, da cellulare. «Tra musichetta e scaricabarile la linea è caduta due volte e sono stato al telefono poco meno di mezzora». Spendendo più di 20 euro.

Marco Di Mauro

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