È finito in carcere Vincenzo Grasso, il pregiudicato (classe 1988) era destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla procura. L’uomo è stato arrestato nel 2016 nell’ambito dell’operazione denominata Kiss, che prende il nome dal bacio in bocca che i componenti si scambiavano per salutarsi. Un’indagine, durata due anni, che aveva portato ad accertare le dinamiche di una piazza di spaccio del quartiere San Giorgio gestita dalla squadra di San Cocimo che, storicamente, fa riferimento al sanguinario boss ergastolano Maurizio Zuccaro.
E proprio ieri sera due bombe carta sono esplose in via Vittorio Emanuele davanti la casa e il chiosco bar di Angelo Zuccaro, il fratello del 60enne ritenuto un esponente di spicco della famiglia Santapaola-Ercolano. Sull’esplosione – che ha danneggiato la porta di ingresso del palazzo, la saracinesca del locale, auto in sosta e una colonnina dell’Enel – sono in corso le indagini da parte della squadra mobile della questura etnea.
Grasso deve espiare la pena di sei anni e dieci mesi di reclusione per reati in materia di stupefacenti. Il provvedimento restrittivo è relativo alla condanna, diventata definitiva, per il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e a reati in materia di armi con l’aggravante di avere commesso il fatto per favorire l’attività dell’associazione mafiosa Santapaola-Ercolano.
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