Finanziaria, stanziati 271 milioni per i disabili gravi Stabilizzati 15mila precari, svolta nei beni culturali

Fondi per disabili, stabilizzazione di oltre 15mila precari e una modifica essenziale nella gestione dei beni culturali regionali. La domenica all’Ars per discutere la Finanziaria si chiude con questi tre passaggi chiave della legge di stabilità 2018 e si ferma su un altro emendamento molto discusso: il passaggio dei lavoratori ex Pip di Palermo nel bacino della partecipata regionale Resais, cioè altre 2.800 stabilizzazioni. Da qui si riparte stamattina alle 10. 

DISABILI
Sono in totale 271 i milioni stanziati dal parlamento regionale, su proposta del governo Musumeci, per l’assistenza ai disabili gravi e gravissimi. In particolare 226 milioni sono destinati ai casi individuati come gravissimi che, secondo l’ultimo censimento fatto dalle unità di valutazione multidisciplinari delle Asp, sono quasi 13mila. A tutti dovrebbe essere garantito un sussidio di 1.500 euro al mese. Altri 5 milioni, su proposta unanime di tutti i gruppi parlamentari dell’Ars, serviranno per scrivere i progetti individuali dei disabili. Si verrebbe così a colmare un vuoto lungo 18 anni, visto che questo intervento era previsto in una legge del 2000. Il progetto individuale comprende, «oltre alla valutazione diagnostico-funzionale o al profilo di funzionamento, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del servizio sanitario nazionale, il piano educativo individualizzato a cura delle istituzioni scolastiche, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all’integrazione sociale, nonché le misure economiche necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale».

Prima della votazione, ha preso la parola il presidente della Regione. Il suo è stato uno sfogo, per rispondere agli attacchi ricevuti nelle ultime ore dopo una sua frase pronunciata venerdì in aula: «Se non ci fossero, avremmo più soldi», aveva detto riferendosi all’ultimo censimento che ha visto moltiplicare per quattro volte il numero di disabili gravissimi nell’Isola (all’epoca del governo Crocetta ne erano stati contati infatti circa tremila). «Questo non è un atto di eroismo – ha detto Musumeci – ma il mantenimento di un impegno che avevo assunto a ottobre. È la migliore risposta alle ignobili e vergognose speculazioni politiche che sono state promosse e alimentate anche dall’interno di questo Palazzo in queste ultime ore. Si sappia che se la disabilità è la trincea della sofferenza, lo ricordo a qualche politico spregiudicato, io da quella trincea non ho nulla da imparare per la mia storia personale e familiare. Se non avete rispetto per il presidente della Regione abbiatelo per il padre».

STABILIZZAZIONI E PENSIONAMENTI
Oltre 15mila precari sono stati stabilizzati con le norme approvate dall’Assemblea regionale. Si tratta di circa 13mila precari degli enti locali, il resto del personale gravita in società controllate dalla Regione. Per alcuni deputati delle opposizioni, tuttavia, ci sarebbe il rischio di impugnative da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri. Allo stesso tempo ne manda altri in pensione riaprendo i termini per la presentazione delle domande (termine scaduto a fine 2016) di quiescenza (nuovo termine 31 dicembre 2018) ed equipara il trattamento economico di 400 funzionari in servizio nei Beni culturali, assunti come tecnici 18  anni fa, a quelli dei dirigenti. Norme, queste volute dal governo, contestate dalle opposizioni, il Pd in testa. 

Alcuni super-burocrati della Regione riceveranno assegni più pesanti, altri invece li avranno più alleggeriti del previsto. Il Parlamento ha allineato il sistema di calcolo a quello dello Stato, quindi sugli ultimi cinque anni contributivi, anziché sull’ultimo anno. Alcuni ex dirigenti generali che erano stati demansionati e destinati ad altri incarichi all’interno dell’amministrazione tirano un sospiro di sollievo dopo aver fatto lobby, altri invece, con incarichi apicali ottenuti di recente, subiranno una penalizzazione. Nel testo della legge di stabilità ci sono poi altre norme, ancora da trattare, che riguardano il personale: come i cosiddetti Pip, 2.800 precari che al momento percepiscono un sussidio e che in base a una norma specifica potrebbero essere assorbiti alla Resais, società pubblica controllata dalla Regione.

BENI CULTURALI
Passa la norma che permette all’assessorato ai Beni culturali di trattenere le entrate dei biglietti dei musei regionali e di non doverle versare nel bilancio generale della Regione. In particolare nel 2018 l’assessorato tratterrà il 50 per cento della quota, per il 2019 il 70 per cento. Norma importante per l’autonomia finanziaria del settore, a maggior ragione se si considera il trend di crescita dei visitatori registrato negli ultimi anni in Sicilia.

ALTRE NORME
Manutenzione del demanio idrico fluviale e interventi di cura e pulizia di fiumi e torrenti. Lo prevede una norma della Finanziaria proposta dal governo Musumeci, illustrata dall’assessore al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, e approvata dall’aula, che stanzia circa otto milioni di euro. Acquisiti al patrimonio regionale il centro direzionale del Consorzio Asi di Palermo e il villino Messina Verderame della Crias nel cuore del capoluogo siciliano. I due beni verranno ristrutturati e resi fruibili. Intanto, un’altra norma della finanziaria prevede maggiore controllo e tutela del demanio marittimo regionale. Viene ripristinata, infatti, la possibilità di stipulare una convenzione con il comando generale delle Capitanerie di porto, interrotta nel 2012, che servirà anche per la verifica della corretta riscossione dei canoni concessori.

Redazione

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