«Abbiamo trovato dei fogli bianchi in materia finanziaria, non c’era un solo documento utile da cui ricavare il testo del nuovo strumento contabile», parte in quarta il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel suo intervento questa mattina in commissione Bilancio. La finanziaria che l’Aula dovrà approvare da molti è stata considerata come light, ma Musumeci ritiene che il lavoro intrapreso sia una svolta nell’operato del governo. «Stamattina abbiamo depositato tutta la documentazione in assemblea, siamo pronti a lavorare giorno e notte per l’approvazione. La nostra è una finanziaria asciutta, da 33-35 norme non di più, ma sono norme che riaccenderanno il motore economico». Sul bilancio il numero uno di palazzo d’Orleans è apparso più cauto: «Che io ricordi a volte si è arrivati anche a giugno, quindi siamo assolutamente in tempo. Se c’è la buona volontà, si potrà votare il testo in un paio di giorni, ma se serve un altro mese ci prenderemo un altro mese». All’arrivo Musumeci glissa sulla stagione del dialogo, di cui stamattina ha parlato il pentastellato Giancarlo Cancelleri su La Sicilia, ma nel governo si lavora per ottenere l’appoggio delle opposizioni al fine di approvare i documenti finanziaria.
Sul tavolo c’è il Defr, il documento di economia e finanza regionale, ormai pronto a essere esaminato dalla commissione Bilancio, che domani dovrebbe cominciare a mettere mano al testo. A seguire i lavori è l’assessore all’Economia, Gaetano Armao. «Come giunta regionale – dice – pensiamo di far confluire in finanziaria il ddl stralcio già approvato dalla commissione Bilancio, al fine di concentrare i lavori e avviare l’iter il prima possibile». Armao ha spiegato come il Defr sia la fotografia della situazione attuale che impone alla regione siciliana rigore e sacrificio: «Di sicuro il Defr è un documento ponte, che chiude con la precedente concezione di approccio remissivo nei confronti dello Stato. Un esempio? Non è concepibile che i dipendenti siciliani da più di un decennio attendino il rinnovo contrattuale, quando i loro colleghi nel resto del Paese vanno avanti. Abbiamo allocato in Finanziaria delle risorse proprio per il rinnovo contrattuale».
Nella relazione della Corte dei Conti, intervenuta stamattina in Commissione bilancio per un’audizione in merito alle previsioni del Defr, si registra come negli ultimi anni la Sicilia abbia perso 15,3 punti percentuali di Pil reale, quasi il doppio della media italiana. Le stime Istat per il 2016 rilevano una nuova battuta d’arresto (-0,1%) in controtendenza con il dato nazionale (+0,1%) e meridionale (+1,5%). Una situazione che allarma lo stesso Armao. «Dobbiamo ricostruire il tessuto imprenditoriale siciliano, incentivando le start-up e promuovendo nuovi investimenti attraverso sgravi fiscali alle imprese che decidono di investire in Sicilia – afferma Armao -. Così come arrivano, i fondi comunitari servono a poco e nulla, se non accompagnati a meccanismi di ricostruzione economica del settore imprenditoriale. Se non c’è un sistema imprenditoriale capace di accogliere capitali, il rischio è di immettere nel circuito risorse finanziare che l’imprenditoria non è in grado di ricevere».
Armao ha anche avanzato l’ipotesi di istituire un organo addetto al controllo sulla finanza pubblica, sui bilanci delle società e degli enti. Una sorta di collegio dei revisori super partes con poteri estesi «su tutta la finanza pubblica, sulle partecipate e sugli enti collegati» che possa prevenire anche la Corte dei Conti che già svolge questa funzione. «Il sistema dei controlli in Sicilia è carente – spiega il vicepresidente – e va riordinato tutto il sistema delle procedure amministrative. In Finanziaria abbiamo inserito strumenti di maggiori controllo su enti e partecipate. Un processo di razionalizzazione finanziaria non può prescindere da un adeguato compendio di controlli che serve a calibrare l’andamento della spesa. Prevediamo misure che impongano la decadenza immediata nel caso di mancata approvazione dei bilanci consolidati, decorsi 30 giorni dai termini previsti di legge, per tutti gli Enti e le società. Adesso abbiamo introdotto nella legge finanziaria meccanismi di decadenza e di nullità degli atti decorso un mese dall’approvazione del bilancio».
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