Finanziaria Ars, taglio ai dirigenti per finanziare i dirigenti ‘esterni’?

Mentre a Roma prende piede il Governo dell’ammucchiata tra Pd, Pdl e frattaglie massoniche ‘europeiste’, con il Corriere della Sera che annuncia già difficoltà per abolire l’Imu sulla prima casa, il Parlamento dell’Isola si avvia ad approvare una Finanziaria truffaldina con intere voci di entrata false.

In questo momento sono in corso ‘magheggi’ per provare a fare quadrare i conti che non quadreranno. E sono in corso anche ‘operazioni’ come quelle descritte dal nostro Giuseppe Messina sulla formazione professionale. con il Governo di Rosario Crocetta impegnato a convincere l’Ars a non inserire, come previsione di legge, il rifinanziamento dell’Avviso 20: cosa, questa che ‘incapretterebbe’ il senatore Giuseppe Lumia e i suoi sodali di Confindustria Sicilia, impegnati a mettere le mani sulla formazione professionale.

Questo, forse, è lo spaccato ‘sociologicamente’ più ‘interessante’ di questa Finanziaria regionale, con gli ‘industriali’ di Confindustria Sicilia che, invece di gestire le proprie aziende (ammesso che tali aziende ci siano, almeno in Sicilia…), sono sempre più abbarbicati a quello che resta delle disponibilità finanziarie della Regione, ora provando ad accaparrarsi l’Ast (Azienda siciliana trasporti), ora scippando agli Enti storici i corsi di formazione professionale per gestirli, supponiamo,con i grandi ‘successi’ – soprattutto di mercato – delle loro aziende.

Oltre all’ontologico “Levati tu che mi ci metto io” di Confindustria Sicilia risulta di grande spessore maieutico, e forse anche teoretico, il silenzio cosmogonico che avvolge il rifinanziamento ermeneutico dei contratti ai dirigenti esterni all’amministrazione regionale. Questa parte del programma del Governo, che va in uno con il taglio del salario accessorio della dirigenza regionale, merita una digressione ‘filosofica’.

L’Autonomia siciliana utilizzata come pezza da piedi da una classe politica di ‘ascari’ e ‘saccunari’, nel 2000, come questo giornale ha più volte raccontato, ha inventato – con la legge regionale n. 10 per l’appunto del 2000 – la terza fascia dirigenziale, categoria che non esiste in nessun’altra parte del mondo.

Allora 2 mila dirigenti regionali vennero inventati in una notte sotto il segno sanfedista dellallor Governo regionale di sinistra retto da Angelino Capodicasa, con i grande Mirello Crisafulli assessore, guarda caso, al Personale (che allora si chiamava assessorato alla Presidenza).

Di quella stagione ‘felice’ la Regione siciliana conserva, oggi, mille e 800 dirigenti (che secondo i parlamentari del Movimento 5 Stelle sarebbero diventati mille e 900:e se così fosse, sarebbe grave: significherebbe che, a ‘umma ‘umma, sarebbero stati ‘promossi’ altri 100 ‘fortunati…). Di questi, un po’ meno della metà, bene o male, dirige qualcosa. Più della metà, invece, non dirige un tubo, ma conserva il ‘titolo’ (e una sostanziosa parte dell’indennità) di dirigente.

A questi dirigenti ‘officiali’ si sono aggiunti altri dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione chiamati per censo (figli di persone importanti) e per segnalazione politica. La giustificazione ex post (perché nelle fasi precedenti nessuno parla: non a caso siamo in Sicilia, terra dei mitici e intramontabili “non vedo, non sento, non parlo”) è che senza di loro l’amministrazione regionale non può andare avanti.

Di questi dirigenti ‘esterni’ non si conosce il numero, ma solo una vaga espressione logaritmica. Li hanno scoperti, forse per caso, i soliti ‘sconza gioco’, cioè o deputati grillini dell’Ars. Proprio mentre voi leggete sono in corso ‘trattative’ per ‘addomesticare’ i 15 parlamentari del Movimento 5 Stelle e tenere questa storia nel più assoluto e rigoroso silenzio siciliano.

Riusciranno i nostri ‘eroi’ dell’inciucio meta-dirigenziale a ridurre al silenzio anche i grillini?

Intanto c’è chi nota la strana correlazione: da una parte il tentativo – che andrà in porto – di rinnovare, a ‘umma ‘umma, il contratto ai dirigenti ‘esterni’ all’amministrazione regionale; dall’altra parte il taglio di una pare dei soldi a una parte dei mille e 800 (o 900?) dirigenti regionali ‘officiali’.

Non è che, per caso, con i soldi che verranno tolti agli uni verranno pagati gli altri?

 

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