Finanziaria, ai Comuni 50 milioni in più Le royalties rimangono alle singole città

Dopo una maratona di cinque ore, l’Assemblea regionale siciliana dà il via libera ai finanziamenti per i Comuni. Si tratta di 342 milioni di trasferimenti dal fondo delle autonomie locali, 115 milioni dai fondi Pac destinati alle opere infrastrutturali, 10 milioni fondo di progettazione, 100 milioni per i cantieri di servizi e 170 milioni per i precari. A cui si aggiungono i 50 milioni di euro prelevati dal fondo per le pensioni e destinati a coprire i mutui. Ed è proprio su quest’ultimo punto che si è acceso lo scontro in aula, in particolare contro la proposta iniziale del governo di usare il fondo per un mutuo da 145 milioni, poi messa da parte. «È ovvio che non andiamo a togliere i soldi per pagare le pensioni – si era difeso l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei – ma tutti i fondi hanno delle grandi disponibilità che investono, nessuno è talmente incompetente o cattivo da togliere soldi a pensionati». Alla fine il prelievo è stato di soli 50 milioni di euro. 

«In totale – ha affermato il presidente Rosario Crocetta in aula – i Comuni ricevono 200 milioni in più rispetto all’anno scorso, eppure dobbiamo sentire qualche demagogo populista che non vuole riformare la spesa, e non mi riferisco a quest’aula. Il tempo del rigore è venuto per tutti. I Comuni devono investire, taglino le consulenze e le spese correnti inutili, altrimenti vuol dire continuare a babbiare». Nel 2008 i trasferimenti ai Comuni ammontavano a 900 milioni, l’anno scorso sono stati di 300 milioni di euro. Approvato oggi anche un contributo straordinario triennale dal 2016 al 2018 a favore dei comuni in dissesto finanziario, pari a 75 euro per abitante.

La discussione infinita ha avuto diversi momenti di scontro, con numerosi emendamenti a difesa di singoli territori. Baccei ha preso la parola per fare il punto sulle spese: «Il 90 per cento del bilancio non si può toccare – ha spiegato in aula – le entrate della Regione ammontano a circa 12 miliardi, arriviamo a 13 aggiungendo i 900 milioni ottenuti da Roma. Di questi, 6,5 miliardi sono per la sanità e non si possono toccare, mezzo miliardo per i mutui, mezzo per il disavanzo, 700 milioni per le pensioni, 1,4 miliardi per gli stipendi, 500 milioni per gli enti locali, 200 milioni per i trasporti, 1,3 miliardi è il contributo alla finanza pubblica. Rimane un miliardo su cui lavorare: precari, forestali, spesa sociale, partecipate e spese dell’Ars».

Non passa un emendamento del Movimento cinque stelle che mirava a introdurre da subito i tagli, approvati dall’Ars a giugno, sulle indennità dei sindaci e sui gettoni di presenza dei consigli comunali. Il governo ha espresso parere contrario e l’aula ha respinto la proposta. A infiammare il dibattito anche il tema delle royalties derivanti dalle attività di ricerca ed estrazione di petrolio e gas. L’ex sindaco di Ragusa, Nello Dipasquale, ora nel Pd, aveva lanciato la proposta di ridistribuire i ricavi delle royalties tra tutti i Comuni ricadenti nel libero consorzio interessato dalle attività. «Porto avanti una campagna di moralizzazione delle royalties – ha gridato in aula – 78 milioni di euro al momento vengono divisi solo tra sette Comuni e di questi, 30 milioni vanno a Ragusa che li spende in spese correnti. È uno scandalo nazionale che ho denunciato mercoledì scorso alla Corte dei conti». Intervento interrotto dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone che, ricordando a Dipasquale che il tempo di cinque minuti a sua disposizione era scaduto, ha aggiunto: «Forse ha scambiato quel podio per un piccolo Comune dove fare un comizio». La proposta – che avrebbe influito soprattutto sui Comuni amministrati dai Cinque stelle, Gela e Ragusa – è stata bocciata. I soldi incassati rimangono ai singoli Comuni e, in parte, alla Regione. 

Critiche le opposizioni. «I 115 milioni di euro in più che erano stati promessi dal governo Crocetta ai Comuni, vengono ridotti sempre dal governo a soli 50 milioni destinati al mero pagamento di rate di mutui, accesi per spese di investimento», commenta Gino Ioppolo, della Lista Musumeci. Soddisfatto il gruppo Pd: «Diamo un segnale concreto di attenzione nei confronti dei Comuni siciliani: rispetto alla dotazione dello scorso anno, che è stata confermata, aggiungiamo 115 milioni di euro per investimenti e 50 milioni per il pagamento dei mutui», affermano la capogruppo Alice Anselmo e il vice Giovanni Panepinto.

Salvo Catalano

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