Il caso di Fabio Riccobono, dipendente di una ditta di Trasporti, licenziato “perché iscritto alla Filt Cgil” al centro di una conferenza stampa, stamattina a Palermo. Un’occasione, per annunciare che il Sindacato impugnerà il licenziamento, ma anche per fare il punto su un settore (80 aziende a Palermo, 2000 dipendenti. In provincia 75 le aziende e 1125 i lavoratori) dove non mancano zone d’ombra.
Si parla di assunzioni con contratto part-time e di 14 ore al giorno di lavoro. Si parla di assunzioni per sei mesi e di licenziamenti improvvisi liquidati con piccoli acconti. Cosi’ come – denunciano la Cgil e la Filt – viene licenziato chi si iscrive al sindacato, come e’ capitato a Fabio Riccobono, lavoratore “modello”, iscritto alla Filt Cgil a fine agosto.
“Il settore del trasporto merci e’ uno di quelli a piu’ alto rischio: c’e’ molto lavoro nero e grigio, un’evasione anche fiscale altissima, che si traduce in concorrenza spietata con l’utilizzazione di lavoratori pagati in nero e grossi problemi di sicurezza. Un settore pericoloso e ad alto tasso di infiltrazioni mafiose”, ha denunciato il segretario della Cgil di Palermo Maurizio Cala’, in conferenza stampa,alla quale era presente anche Fabio Riccobono. “Sono ancora tante le aziende dove i capi si sentono padroncini di fine Ottocento – aggiunge Cala’ – E i lavoratori vengono minacciati: gli viene detto che se si iscrivono al sindacato, perdono il lavoro”.
Il segretario della Filt Cgil Gaetano Bonavia ha denunciato anche casi di operai che hanno preso le multe per violazione del codice della strada, per le troppe ore di guida fatte o perche’ il mezzo non e’ in regola, obbligati a pagare le contravvenzioni al posto dell’azienda. “Da quando un gruppo di 30 lavoratori della ditta Adragna si e’ iscritto alla Filt Cgil – aggiunge Gaetano Bonavia – c’e’ stato anche un altro dipendente perseguitato e diverse contestazioni inviate anche ai lavoratori rimasti iscritti alla Filt Cgil”.
Una situazione di difficolta’ che riguarda le imprese di trasporti in tutta la Sicilia. Ha aggiunto il segretario regionale della Filt Cgil, Franco Spano’: “E’ un settore dove c’e’ una scarsa sindacalizzazione e il rispetto del contratto anche a livello regionale e’ molto basso: spesso l’applicazione del contratto e’ solo fittizia. Un settore borderline con le inchieste e le vicende giudiziarie, come quelle che di recente hanno riguardato proprio l’ambito del trasporto merci all’interno del porto”.
Il legale della Cgil ha annunciato che il sindacato impugnera’ il licenziamento e denuncera’ l’azienda per comportamento antisindacale.
Dice l’avvocato Pietro Vizzini: “Oggi siamo costretti a impugnare il licenziamento e ad andare davanti al giudice del lavoro contestando l’insussistenza della giusta causa. E non solo. Il provvedimento disciplinare preso nei confronti di Riccobono e’ pretestuoso: non c’e’ stata nessuna offesa o minaccia nei confronti dell’azienda da parte di Riccobono, che ha avuto la reazione di un lavoratore sottoposto a situazione di tensione e di stress”.
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