Ficus Foro Italico, è polemica sull’abbattimento Esperto: «Si deve coinvolgere la cittadinanza»

L’albero della discordia. Può sintetizzarsi in questo modo la vicenda che riguarda il ficus del Foro Italico, abbattuto in maniera urgente questa mattina dagli operai del Settore Verde. Un taglio drastico che ha circolato su Facebook in queste ore, tanto da suscitare una sorta di pellegrinaggio di curiosi e appassionati. In una nota il Comune ha spiegato che dall’albero si erano staccati dei grossi rami e che a seguito di verifica da parte dei tecnici è risultato in imminente pericolo di crollo. L’albero, un “ficus elastica”, presentava una profonda fessurazione che ne minava la stabilità: una ferita di cui lo stesso Comune ha allegato una documentazione fotografica.

Una scelta operata in emergenza che però non è piaciuta a tanti. A partire dal consigliere comunale Paolo Caracausi, che ha già annunciato richieste di chiarimenti al dirigente dell’Area Verde. «È una cosa veramente vergognosa, una potatura insostenibile – dice il presidente della III commissione -. Già stamattina, passando dalla zona, ho visto che era in atto la potatura. Ma non potevo immaginare uno scempio del genere. Magari l’albero era da abbattere, ma non si fa così dall’oggi al domani. Se l’albero era così pericoloso perché non si transennava, invece di operare in questo modo? Non sono un tecnico o un esperto, ma di certo è il metodo che non funziona più. La gente deve essere informata». Il consigliere poi fa riferimento al presunto abbattimento di mille alberi, sollevato da una serie di associazioni che in merito hanno presentato una diffida al Comune. «Sono passato dal Foro Italico poco fa – continua – e continuavano ad arrivare persone, come se ci fosse il morto. Di tagli a quest’albero non se n’è parlato neanche in commissione, sono senza parole».  

MeridioNews ha provato a contattare per una replica l’assessore al Verde, e vicesindaco, Sergio Marino, finora senza esito. Al momento la posizione del Comune rimane dunque quella espressa nella nota, citata in precedenza, da parte del sindaco Orlando che ha espresso un plauso per la tempestività dell’intervento. «Pur nel dispiacere che l’abbattimento di un albero comporta – ha aggiunto – questa azione ha permesso di prevenire che si ripetessero tragedie ed incidenti come quelli accaduti nel 2009 e nel 2013 proprio al Foro Italico. Mi auguro che presto avremo indicazioni dalla Sovrintendenza per poter mettere a dimora un nuovo albero adatto al contesto del Foro Italico».

Sulla vicenda si è espresso pubblicamente anche Giuseppe Barbera, docente di Colture Arboree all’Università di Palermo. «Ho avuto l’informazione – dice Barbera  che si è trattato di un abbattimento (quindi non una potatura, ma un’ eliminazione) conseguente all’esito di un’analisi VTA (valutazione della stabilità dell’albero) consigliata da una scosciatura tra le branche, presumibilmente grave, che minava la stabilità della pianta. Osservo che il VTA è un “supporto alla decisione”, altre valutazioni possono essere fatte, prima di procedere, che tengano in conto ruolo, posizione, funzioni ecc. del singolo esemplare arboreo. Ovviamente buona norma – continua il docente – è quella che, se rimane la decisione di abbatterlo, contestualmente vada sostituto con nuovi esemplari. Ottima norma sarebbe poi quella di coinvolgere la cittadinanza, comunicando e spiegando. Per fortuna la sensibilità dei cittadini verso gli alberi è in crescita. Sarebbe bene che di questo si prenda atto e ci si comporti secondo le regole (tecniche, scientifiche) della buona arboricoltura urbana».

«Chissà cosa si prova a rimanere immobili mentre ti segano – scrive su Facebook Concetta Amella la consigliera comunale del M5s – Al Comune di Palermo, all’assessorato al Verde e alla vivibilità urbana, all’ Area Villa e Giardini, nella persona del dirigente-Capo Area, Domenico Musacchia, non è bastata la diffida presentata qualche settimana fa da ben 12 comitati e associazioni riguardante gli oltre mille abbattimenti di alberi su suoli pubblici che l’amministrazione di Palermo ha inteso effettuare perché ritenuti ‘pericolosi’. Il Comune non ha capito che dovrebbe cambiare rotta: con un nuovo approccio comunicativo definibile come tutto alla luce del sole, in virtù del quale, anziché una filtratura del dato tecnico, capace di depotenziare alla base i sospetti di malaffare, di improvvisazione e di mancata sensibilità verso il Verde urbano, dovrebbe divulgare i piani di taglio, i piani di potatura, ed i piani di piantumazione, cioè se e quando quello stesso albero verrà ripiantumato e dove lo sarà».

Andrea Turco

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