Festino, folla in strada e al Foro italico per i fuochi Ritorno alla normalità, ma anche preoccupazione

Doveva essere il secondo Festino senza Festino a causa degli strascichi della pandemia da Covid19 e invece, complice anche la mancanza di coprifuoco e le restrizioni, centinaia di persone si sono riversate per le strade e si sono date appuntamento al Foro Italico per assistere ai consueti fuochi d’artificio, pur senza la solita organizzazione tra musica e bancarelle. Anche il carro, lo stesso per il terzo anno di fila, non ha percorso il Cassaro in solitaria come era previsto, ma accompagnato dalla gente, seppur non nei numeri degli anni pre Covid. Una folla non sempre composta e quasi mai dotata di mascherina, che ha destato non poca preoccupazione, soprattutto dopo gli sforzi fatti per raggiungere una buona percentuale di soggetti vaccinati. 

Vaccini che sono stati somministrati anche durante l’evento tra le suggestive mura del museo Salinas, con l’iniziativa che ha riscosso un buon numero di adesioni. «È un festino diverso nel quale la fede è vissuta in maniera sostenibile per proteggere i valori della comunità – dice il sindaco Leoluca Orlando, apparso poco preoccupato dalla partecipazione in piazza dei cittadini – E la salute fa parte dei beni preziosi di una comunità.
La peste oggi ha il volto del Covid, della fragilità, della sofferenza, dell’emarginazione.
La partecipazione dei palermitani è stata sobria ma intensa. Il Festino c’è anche senza masse vocianti».

Altra nota dolente, tuttavia, l’emergenza rifiuti che sta coinvolgendo il centro storico – e non solo – di Palermo. «A prescindere dalle restrizioni Covid che anche quest’anno impediscono di organizzare le consuete manifestazioni storiche e la processione religiosa della Santuzza – segnala il capogruppo della Lega Igor Gelarda – quello che resterà in mente ai palermitani, devoti e non, e ai turisti in questi giorni a Palermo è la spazzatura. Ieri sera faceva bella mostra di sé una specie di secondo carro di Santa Rosalia, a poche centinaia di metri dai Quattro Canti, un cumulo enorme di rifiuti alto due metri all’angolo tra via Napoli e via Maqueda. Ma è così ovunque, nel centro e nelle periferie: la città è invasa da rifiuti, con contenitori stracolmi divenuti una “attrazione” per ratti e scarafaggi». 

Gabriele Ruggieri

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