TRADUZIONE: SE IL GOVERNATORE BOB TROVA UN ACCORDO CON IL PARTITO DEMOCRATICO A SALA D’ERCOLE VEDRA’ SOLO ‘IMBOSCATE’. E DOVRA’ ESSERE, INOLTRE, UN ACCORDO DI ALTO PROFILO POLITICO
Dovrebbe essere iniziato l’ennesimo vertice di una maggiorana che, in effetti non c’è. Parliamo del vertice tra il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e i dirigenti del PD siciliano, in testa il segretario regionale, Fausto Raciti.
Il tema, tanto per cambiare, è il rimpasto della Giunta. Che si interseca con la candidatura al parlamento europeo di Giuseppe Lumia, non più candidabile per aver già superato il numero di candidature stabilito dal Partito.
Lumia ha già usufruiti di ben due deroghe al regolamento del PD. E per due volte ha fatto il parlamentare nazionale andando oltre il regolamento. Ora vorrebbe non solo la candidatura con una terza deroga: ma anche i voti.
Su questo incontro interviene il deputato regionale del PD, Fabrizio Ferrandelli, che, dai social network, si rivolge al presidente Crocetta e a Raciti chiedendogli di “scongiurare un nuovo Vietnam”.
“La nuova fase – scrive Ferrandelli – non può non tenere conto della crescente questione morale e soprattutto non può passare dalla nomina in Giunta di politici o tecnici fedeli a qualche capo corrente. Se questa fosse la logica allora sarebbe più coerente che ci mettessero la faccia loro stessi”.
“C’è – continua il parlamentare regionale del PD – un clima pessimo tra i deputati all’Ars e grande preoccupazione tra i sostenitori delle forze che compongono la maggioranza di Governo. La sensazione che ho è che i vertici, in questa fase, non rappresentino le istanze della base. Infatti non c’è soltanto l’esigenza di ripartire, ma soprattutto c’è quella di una ritrovata sintonia tra forze politiche, rappresentanti istituzionali, militanti e società”.
“O ci sintonizziamo su queste frequenze – conclude – facendo sì che la nuova fase di governo sia armonica, espressione della voglia di innovazione e cambiamento che c’è nella società e all’interno dei partiti o, lo dico a Crocetta e a Raciti, ci apprestiamo a compiere un’operazione di segreterie che rischia di riproporre un Vietnam parlamentare che dobbiamo lasciarci alle spalle. Sarebbe contento qualche politico o burocrate di partito, ma a pagarne il prezzo sarebbero ancora milioni di siciliani”.
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