A Palermo la battaglia contro la violenza sulle donne si fa davvero per tutto l’anno, e non solo in occasione delle giornate commemorative, e quello del femminicidio resta un argomento sempre discusso, sempre all’ordine del giorno. Ieri infatti è stata approvata dal consiglio della IV circoscrizione una mozione avanzata dalla IV Commissione cultura, che prevede l’organizzazione di iniziative e convegni nelle scuole elementari e medie del territorio per avviare un vero e proprio percorso di sensibilizzazione che coinvolga tutti, a partire dai bambini. L’idea nasce dalla piéce teatrale firmata da Francesca Randazzo e interpretata da un cast tutto al femminile, I sogni non si imprigionano. Tra le attrici anche Vera Abbate, oggi consigliera comunale del Pd a Cinisi e figlia della protagonista della storia, Rosa Vitale, prima donna a diventare consigliera comunale nella sua città.
Ma è ricordata anche per la decisione coraggiosa presa durante gli anni bui del fascismo: quella di ribellarsi a un matrimonio riparatore. Rosa, infatti, a soli 17 anni era stata rapita e violentata da un conoscente. Secondo la mentalità dell’epoca e le leggi vigenti, trasformatasi ormai in una donna violata avrebbe dovuto sposare il suo assalitore. Ma quel matrimonio non fu mai celebrato, perché la giovane decise piuttosto di denunciare tutto. «La rappresentazione verrà incisa in formato digitale, l’idea è proprio quella di farla girare proiettandola nelle scuole», spiega a MeridioNews Serena Potenza, presidente della IV Commissione cultura. «Quello di Rosa è un esempio importante: lei si è ribellata – racconta la consigliera -. Poi ha anche deciso di intraprendere la carriera politica, diventando assessore a Cinisi».
«Ritengo che sia una storia adatta ai bambini delle elementari e delle medie – continua Potenza -. La piéce è stata già rappresentata in passato nelle scuole, riscuotendo molto successo». Oltre a mostrare la rappresentazione su supporto digitale, sarà presente nelle scuole anche la figlia della protagonista della storia, che si incaricherà di dialogare con gli studenti. «È fondamentale raccontare storie come questa quando i bambini sono ancora piccoli – torna a dire la consigliera – in modo da incidere sulla loro formazione e renderli dei futuri cittadini diversi che non considerino, come fanno in molti oggi, la donna una sorta di proprietà privata. Nessuno ha il diritto di togliere la vita a qualcun altro». Il primo passo sarà quello di riproporre lo spettacolo nelle scuole della IV circoscrizione, con l’obiettivo di allargarne in futuro il raggio d’azione: «Partiremo dal nostro territorio, magari più in là l’Assessorato alla Pubblica istruzione vorrà estendere questa importante iniziativa anche ad altre scuole e ad altre zone».
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