Femminicidio Misterbianco, fermato ex convivente  Condannato per un altro omicidio di sedici anni fa

Luana Finocchiaro era una donna di 40 anni, madre di tre bambini. Uno dei quali – il più piccolo, di quattro anni – nato dalla relazione con l’uomo che tra il 31 gennaio e l’1 febbraio l’avrebbe strangolata. Lasciandola senza vita e con il corpo ricoperto di echimosi, ai piedi del letto. Secondo il comando provinciale dei carabinieri che indagano sull’omicidio avvenuto a Misterbianco, nel Catanese, Luana Finocchiaro è morta per strangolamento. A compiere il delitto sarebbe stato il suo ex compagno, Vincenzo Di Mauro, sul quale pende già una condanna per un altro assassinio. Dalle prime ricostruzioni, la coppia viveva ormai separata,
ma il 37enne non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione e avrebbe aperto un contenzioso sull’affidamento
del figlio

La donna aveva già alle spalle una separazione dall’ex marito, dal quale aveva avuto i due figli maggiori. Un rapporto al quale era succeduto quello con l’uomo sospettato di essere il suo assassino. Il loro bambino sarebbe stato in casa al momento della tragedia, ma non si sarebbe accorto di nulla perché addormentato. Di Mauro lo avrebbe portato poi dai propri genitori. Al termine di un interrogatorio durato tutta la notte, gli inquirenti – coordinati dalla magistrata Alessia Natale – hanno fermato Di Mauro con l’accusa di omicidio. Per lui i magistrati stanno predisponendo l’interrogatorio di garanzia. Il 37enne era già stato arrestato nel 2012 per lesioni personali nei confronti di Finocchiaro, un reato che gli era valso gli arresti domiciliari. Revocati dopo che la quarantenne aveva ritirato la denuncia. 

Nel passato di Di Mauro c’è un’altra ombra pesante. L’uomo è stato condannato a undici anni di carcere per aver ucciso nel luglio del 2000 un 47enne, Francesco Tirendi, sempre a Misterbianco. Tirendi è stato ucciso soffocato da un cappuccio stretto al collo con una corda. Nell’aprile del 2001 le forze dell’ordine hanno fermato Vincenzo Di Mauro, all’epoca 22enne. Il movente – secondo la ricostruzione di 15 anni fa – sarebbe stata la gelosia nei confronti della fidanzata, corteggiata anche da Tirendi, che viveva vicino casa di Di Mauro.

L’uomo, condotto stamattina in carcere, si dichiara innocente. Sul luogo del delitto – nella centralissima via Garibaldi del Comune dell’hinterland etneo – indagano i carabinieri di Misterbianco e i militari del comando provinciale di Catania. «Tutti conoscevano Luana, era la madre di tre bambini. Ci dispiace moltissimo per quello che è accaduto», dice a MeridioNews la dipendente di un negozio della città. 

Redazione

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