La par condicio elettorale a Favara passa anche per le polemiche. Dopo il caso di Angelo Todaro, l’assessore designato del Movimento 5 stelle costretto a fare un passo indietro dopo la diffusione della notizia riguardante il cognato Antonino Costa, condannato per aver favorito la latitanza del boss Gerlandino Messina, a far discutere è la scelta di Gabriella Bruccoleri – candidata sindaca del Pd – di designare come assessore Antonio Alba.
Alba, che nel caso di una vittoria di Bruccoleri andrebbe a occuparsi di Urbanistica, è responsabile tecnico della Geoplants srl, ditta di Favara che si occupa di servizi nel campo della geotecnica. L’impresa – intestata alla moglie di Alba – a fine 2012 è stata destinataria di un’interdittiva antimafia, in seguito alla quale è stata revocata l’aggiudicazione della gara per i lavori di manutenzione dell’asilo Piano Taviani di Linosa. Decisione confermata prima dal Tar Lazio e, successivamente, dal Consiglio di Stato.
Contattata da MeridioNews, la candidata sindaco dichiara di non saperne nulla. «Non conosco questa storia – replica Bruccoleri – e sinceramente non ho tempo di occuparmene. Sono impegnata in una campagna elettorale faticosa, che vorrei si concentrasse sui programmi e sulle idee, e non su questi schizzi di fango che non mi appartengono». Dello stesso avviso era stata, d’altronde, quando pochi giorni fa era toccato alla sua sfidante, Anna Alba, districarsi da una situazione altrettanto delicata. «Al momento non voglio dichiarare nulla», aveva commentato Bruccoleri.
La prefettura al momento non ha ancora concesso l’inserimento nella white list alla Geoplants, nonostante la richiesta sia stata inoltrata nel dicembre 2013. In ogni caso, per la candidata democratica il provvedimento non mette in discussione la fiducia riposta in Antonio Alba. «È stata una scelta valutata con attenzione e che non ho problemi a confermare – prosegue Bruccoleri -. Conosco la persona e il valore del mio futuro assessore». A rispondere sulla questione è anche il diretto interessato. «Si tratta di un provvedimento vecchio, che è stato superato dall’aggiornamento della normativa», dichiara Alba.
E sui motivi che hanno portato all’interdittiva è chiaro: «Veniva contestata una parentela lontana, uno zio acquisito di mia moglie che aveva avuto problemi con la giustizia. Ma chi in questa terra non ha mai avuto un conoscente o familiare che ha sbagliato?», si difende Alba. Sulla possibilità che questa notizia possa compromettere le ultime ore di campagna elettorale l’aspirante assessore non ha dubbi. «La mia carriera è sotto gli occhi di tutti – conclude – Come consigliere dell’ordine nazionale dei geologi ho anche chiesto di introdurre un protocollo di legalità. Sono tranquillissimo. Comunque chiarisco che all’epoca dell’interdittiva io non facevo parte dell’organigramma della Geoplants».
L’aspirante prima cittadina, poi, mette a tacere un’ulteriore possibile polemica: le grane giudiziarie di Calogero Broccia, fratello del marito, in passato arrestato e sottoposto a misure restrittive. «È una storia chiusa, mio cognato è stato assolto con formula piena e comunque – conclude Bruccoleri – nessuno deve permettersi di utilizzare questi argomenti per screditare la mia persona e la mia onestà».
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