Castelli, antiche dimore nobiliari, ma anche giardini e chiese. Beni culturali spesso chiusi al pubblico e inaccessibili agli stessi cittadini. Che potranno però andare a visitarli questo fine settimana – sabato 23 e domenica 24 marzo – in occasione della 21esima giornata di primavera organizzata dal Fondo ambiente italiano. Saranno 700 in tutta Italia i luoghi – di solito nascosti – da scoprire. Di questi, nove a Catania e provincia. Una rara opportunità offerta dai volontari del Fai e soprattutto dalle giovani guide che aderiscono al programma Aspiranti ciceroni: ragazzi delle scuole medie e superiori che porteranno i visitatori attraverso sale e spazi urbani, raccontando la loro storia e spiegandone il pregio artistico. Per il Catanese sono stati coinvolti 16 istituti scolastici e un gruppo scout. Quasi tutte le visite che riguardano la città e la provincia sono gratuite e aperte a tutti. CTzen ha preparato per voi una mappa con tutti gli indirizzi, gli orari di apertura dei siti e le informazioni utili.
Visualizza Fai, i luoghi di cultura aperti a Catania e provincia in una mappa di dimensioni maggiori
Catania partecipa alla giornata del Fai aprendo a cittadini, turisti e curiosi soprattutto la zona dove sorge il castello Ursino. A poter essere visitata sarà non solo l’imponente struttura federiciana – al prezzo ridotto di due euro, la cui metà andrà al Fai -, ma anche le chiese nei dintorni – San Giuseppe al transito e San Sebastiano – e quello che, nel Seicento, era chiamato proprio il quartiere Castello. Uno dei sette in cui era allora divisa la città. Soltanto ai soci Fai, invece, è riservata la visita a una delle settecentesche dimore etnee: palazzo Zappalà Gemelli. Per tutti gli altri è comunque possibile iscriversi sul momento.
E per chi avesse invece voglia di andare fuori città, ci sono le gite organizzate tra Acicastello e Acireale. Sabato e domenica verrà infatti aperto al pubblico il castello di Aci: con quel che resta dell’impianto del suo ponte levatoio, il cortile con l’orto botanico, alcune stanze, il museo, la cappella e la terrazza. Poco più avanti, sarà possibile visitare il faro di Capomulini che, in alto a una torre del Seicento, segnalava a tutti i naviganti della fascia costiera jonico-acese. Proseguendo ancora si arriva ad Acireale centro, con la sua
chiesa di Santa Maria del Suffragio e via della Marina, ma soprattutto con la visita guidata alla vecchia strada che collega il Comune etneo al borgo marinaro di Santa Maria la Scala. Proprio di lato alla strada Nazionale, un tortuoso sentiero sul mare intervallato da piccoli piazzali che hanno dato alla strada – e alla zona – il nome di Chiazzette. La gita si conclude con la visita alla fortezza del Tocco e al giardino dell’omonima casa padronale.
[Foto di Old Fogey 1942]
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