Lucchetti divelti, lavori di ristrutturazione e bandiere tricolore. Tutto in un ex edificio militare adibito a residenza universitaria, poi abbandonato per quattro anni e adesso occupato. Ad accendere i riflettori sull’ex caserma Moccagatta è un comunicato firmato dalla sigla CEA Spazio vitale che, a novembre, ha annunciato l’occupazione a fini sociali dell’edificio tra via Gesuiti e via Minoritelli, nei pressi di piazza Dante.
Un complesso residenziale composto da tre fabbricati divisi in tre palazzine a due piani. Una storia travagliata quella che riguarda il plesso il cui passato rivive in un contenzioso dovuto al mancato pagamento dell’affitto dei locali e che ha portato alla risoluzione della convenzione siglata tra l’Ersu di Catania e la cooperativa Ospitalità – società che si occupava di gestire l’allora residenza universitaria – e che, adesso, sembra arrivare a conclusione tramite un accordo di transazione. Anche se, come sottolinea a MeridioNews Egidio Incorpora, il legale dell’Ersu, i dettagli «sono assolutamente riservati». In mezzo, c’è la procedura di transito in proprietà del bene sottoposto a vincolo di interesse artistico-culturale dallo Stato alla Regione e la richiesta della guardia di finanza di potere realizzare gli alloggi per il corpo. In attesa del completamento della procedura – che renderà definitivo il passaggio dell’edificio dal demanio statale a quello regionale – l’occupazione rischia di diventare un problema.
Per questo, a maggio le fiamme gialle hanno avviato un’attività ispettiva con due sopralluoghi: il primo effettuato il 16 ottobre e l’altro il 3 novembre. «Accedendo all’interno dell’edificio – si legge sul verbale della guardia di finanza – si riscontrava la presenza da parte di ignoti e, in alcuni locali, di materiale utilizzato per tinteggiare le pareti». Così i militari, effettuata la chiusura dei locali e la sostituzione dei lucchetti dei due accessi alla struttura, hanno sporto denuncia contro ignoti al comando provinciale dei carabinieri di Catania per occupazione abusiva dell’immobile. Nemmeno un mese dopo, durante un altro sopralluogo «i lucchetti risultavano nuovamente divelti», verbalizzano le fiamme gialle. Secondo quanto ricostruito da MeridioNews, il bene risulta ancora occupato dalla sigla vicina all’estrema destra locale, che lo utilizzerebbe per dare ristoro ad alcune famiglie in difficoltà. «Mai viste famiglie là dentro – riportano però alcune segnalazioni arrivate al nostro giornale – Vedo ogni tanto entrare una signora e un bambino». Nel frattempo nei balconi del plesso sono state appese molte bandiere tricolore.
Oltre a calcinacci e materiale che, come confermato nel verbale di sopralluogo effettuato dalla guardia di finanza, fanno pensare a una ristrutturazione dei locali, «hanno portato attrezzi da palestra, tra cui due tapis roulant». Stando alle ricostruzioni, nell’ultima occupazione sarebbero entrati dall’ingresso principale, al civico 74 di via dei Gesuiti, aprendo il lucchetto con le chiavi. «Sembra avere tutti i caratteri di un immobile a uso proprio», è l’impressione di molti residenti della zona interpellati da MeridioNews.
Intanto, mentre l’immobile è ancora occupato, la guardia di finanza ha richiesto la concessione del bene in uso governativo per la realizzazione di alloggi di servizio per il corpo. Richiesta che, però, prevede un passaggio burocratico molto complesso perché sull’ex caserma Moccagatta grava un vincolo di interesse artistico-culturale. Una condizione che impone il transito del bene dallo Stato alla Regione. «La procedura è stata avviata – confermano a MeridioNews dall’ufficio del servizio tutela dei beni culturali e del paesaggio della Regione – L’elenco è già a Roma e, adesso, attende solo la firma della presidenza del Consiglio». Complici gli impedimenti dovuti alla pandemia, non si sa ancora nulla in merito ai tempi. Nel frattempo, però, nella futura residenza della guardia di finanza etnea, tra lavori di ristrutturazione e attività ginnica, persone di ogni età occupano abusivamente l’edificio. Ma solo «per un atto di consapevolezza», si legge nel comunicato stampa divulgato dagli occupanti.
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