Iva evasa, sequestro da due milioni a Dacca spa L’imprenditore: «La stiamo già pagando a rate»

Per i catanesi, il nome Dacca significa i piatti e i bicchieri di plastica per le scampagnate. Per la Guardia di finanza etnea, invece, rappresenta una presunta maxi evasione fiscale. Per questo le fiamme gialle hanno sequestrato preventivamente beni dal valore di quasi due milioni di euro all’imprenditore Giuseppe D’Agostino, rappresentante legale di Dacca spa. Il provvedimento nasce da una segnalazione dell’Agenzia delle entrate per l’omesso versamento di iva relativa al 2013.

A finire sotto sequestro sono due ville e un terreno a Zafferana, oltre a due appartamenti ad Acireale. I finanzieri hanno trovato anche rapporti finanziari con saldi attivi per oltre 80mila euro, le quote di quattro società e due autovetture intestate a D’Agostino. Per un totale di 1,8 milioni di euro. Un modo per recuperare le tasse evase, spiega la Guardia di finanza, ma anche per «offrire tutela alle imprese e ai professionisti che operano nel rispetto delle regole e le cui prospettive di sviluppo sul mercato sono poste seriamente a rischio dalla concorrenza sleale di chi opera illecitamente».

Per l’imprenditore, si tratta di un «accanimento». Come spiega sulla sulla pagina Facebook L’altra città, l’azienda sta già versando l’iva contestata ma a rate, come previsto da un decreto apposito. «Stiamo già osservando la legge – si legge sul gruppo Facebook – e vengono a colpire proprio chi già paga. Con tassi tra il 10 e il 45 per cento in più. Tra qualche anno arriveremo a sanare il 50 per cento del contenzioso». Pagamenti che, continua D’Agostino, la Guardia di finanza avrebbe ignorato. Procedendo al sequestro.