Eutanasia legale, un gazebo anche a Palermo

Al via la campagna nazionale di sensibilizzazione Con te per l’eutanasia legale,  da venerdì 22 a domenica 24 marzo, con 93 tavoli in 45 città. A Palermo l‘Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR) allestirà un gazebo in via Ruggiero Settimo angolo via generale Magliocco, dove insieme a rappresentanti dell’associazione Luca Coscioni e della chiesa pastafariana italiana, si raccoglieranno firme per sollecitare il Parlamento a una rapida discussione della legge sull’eutanasia Legale, trattata finora solo per tre ore nei due mesi dall’inizio dell’iter. Ciò sebbene il 24 settembre 2019 scada il termine che la Corte Costituzionale ha imposto al Parlamento per estendere le tutele costituzionali alle libertà fondamentali delle persone che, a causa di una condizione di sofferenza insopportabile nel quadro di una malattia irreversibile, chiedono di essere aiutate a porre fine alla propria vita.

In forma non anonima, dal 15 marzo 2015 ad oggi, l’associazione Luca Coscioni ha ricevuto 649 contatti con richieste di informazioni sul tema: quasi 13 al mese. Qualche drammatico esempio: «Buongiorno, sono un medico settantenne affetto da grave osteoporosi con crolli vertebrali. Ho molto dolore e limitazioni. Ho importanti disturbi gastroenterici che mi impediscono cure appropriate. Sono portatore di duplice protesi sottoposte a revisione 10 anni fa, condizione anche questa limitante. Poliartrosico e fibromialgico, ho molti dolori. Vi prego, fatemi sapere se qualcuno mi può aiutare a sbrigare le pratiche per il fine vita«. «Ho 59 anni e da sei anni convivo con dolori addominali cronici che non riesco ad alleviare nemmeno con gli oppiacei. Voglio mettere fine a questa crudele vita, per favore mi deve aiutare. Sono sfinita e non ho più le forze per lottare. Aspetto sue notizie». «Sono una ragazza di 32 anni, affetta da sclerosi multipla PP, attualmente allettata da circa un anno, tetraplegica da circa cinque anni. Vorrei informazioni per attivare la procedura di eutanasia attiva».

Quaranticinque città per fare arrivare la loro voce al cuore della politica, una mobilitazione nazionale che comprende anche le città di Benevento, Ferrara, Firenze, Lecco, Milano, Napoli, Padova, Pomezia, Taurisano, Bergamo, Torino, Rieti, Taranto, Pistoia, Lecce, Messina, Alba, Catania, Sulmona, Ravenna, Monza, Vibo Valentia, Bari, Prato, Perugia, Palermo, Forlì, Varese, Parma, Mazara del Vallo, Vicenza, Pisa, Verona, Roma, Genova, Marina di Ragusa, La Spezia, Iglesias, Caserta, Grosseto, Pavia, Cagliari. La chiamata alle armi a favore della libertà di scelta non si fermerà nelle piazze: proprio ieri 21 marzo l’associazione Luca Coscioni ha inviato una lettera al neo segretario del PD Luca Zingaretti e a quello del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio chiedendo di concretizzare il supporto annunciato dai rispettivi partiti, ma finora manifestato soltanto a parole. 

«Nonostante le dichiarazioni del presidente della Camera Roberto Fico e della ministra della Salute Giulia Grillo, sull’eutanasia tutto è fermo – dichiara Marco Cappato – Evidentemente i capi, capetti e capitani dei partiti italiani continuano ad avere cose che ritengono più importanti sulle quali inscenare le loro risse quotidiane. Con Filomena Gallo abbiamo scritto sia a Luigi Di Maio che a Nicola Zingaretti per chiedere un incontro, per verificare se almeno il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico intendano prendere sul serio la questione, o se invece preferiscano lasciar passare inutilmente le settimane e i mesi in modo da ripassare irresponsabilmente la palla alla Corte costituzionale nell’udienza già convocata per il 24 settembre sul processo a mio carico».

Gli fa eco il segretario dell’associazione, l’avvocato Filomena Gallo, anche coordinatore della difesa di Cappato nell’ambito dei due filoni processuali che lo coinvolgono per l’assistenza al suicidio offerta a Fabiano Antoniani (DJ Fabo) e Davide Trentini. «Il coraggio di Fabiano Antoniani nell’agire pubblicamente per ottenere di morire senza soffrire e il coraggio di Marco Cappato nell’autodenunciarsi per averlo aiutato hanno offerto al Parlamento, grazie alla Corte costituzionale, una straordinaria occasione per discutere e approvare finalmente una legge per l’eutanasia legale, dopo cinque anni e mezzo dal deposito della nostra proposta di iniziativa popolare. Purtroppo il Parlamento sta sprecando questa occasione, ma noi non vogliamo rassegnarci».

(fonte: ufficio stampa)

Redazione

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