Un cucciolo abbandonato in una domenica pomeriggio. Una storia purtroppo comune, ma che sorprende per il luogo in cui si svolge: un negozio del centro commerciale Etnapolis, a Belpasso. È quanto raccontano i volontari dell’Anvez, associazione nazionale vigilanza ecoambientale zoofila, di Catania. «Domenica abbiamo allestito un banchetto informativo all’entrata dell’ipermercato – spiega Giuseppe Pace, presidente dell’ente – Verso le 17 si è presentata una signora con un cucciolo, sostenendo di averlo trovato per strada». La cagnolina, un meticcio di appena due mesi, non aveva il microchip, quindi non poteva essere preso in carico dai volontari. «Ho spiegato alla donna che per poter prendere il cane abbiamo bisogno che l’animale sia chippato oppure serve un verbale di ritrovamento», il documento temporaneo rilasciato dai vigili urbani in casi del genere. Sprovvista anche del foglio, la signora si è allontanata, non prima di aver ricevuto dai membri dell’Anvez tutte le informazioni su come ottenere il documento, oltre a quelle sulle pene previste per chi abbandona gli animali.
«Poco dopo veniamo contattati dalla vigilanza del centro commerciale per la segnalazione di un cane lasciato in uno dei negozi», continua Pace. «Fortunatamente, una ragazza che ha assistito a tutto quello che è accaduto si è offerta di prendere in custodia il cucciolo». Ma qualche minuto dopo, tra la sorpresa dei volontari, è tornata la donna dicendo di aver perso il cagnolino. «A quel punto le ho chiesto per tre volte se il cane fosse suo», ottenendo tre vaghe risposte diverse. Allontanatasi definitivamente dal banchetto dell’Anvez, i volontari hanno segnalato l’accaduto ai carabinieri che hanno acquisito le immagini della videosorveglianza. «Adesso, sulla testa di quella signora pende una querela – le pene includono la reclusione fino a un anno e multe da mille a 10mila euro, ndr – e la ragazza che ha preso il cane ha promesso che anche lei testimonierà».
Viste le buone condizioni della cagnolina, «non si è trattato di un ritrovamento per strada, era ben curata. Probabilmente non potevano più occuparsene e hanno provato a lasciarla lì», ipotizza Pace. Una storia strana, che lascia perplesso il presidente dell’associazione anche perché avvenuto all’interno di un luogo con videocamere funzionanti e in vista. «Non è la prima volta che veniamo chiamati a intervenire per casi di abbandono a Etnapolis – afferma – ma si è trattato di abbandoni all’esterno del centro commerciale, mai all’interno».
[Foto di Etnapolis su Facebook]
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